La XXXIII Olimpiade dell’era moderna è iniziata, la cerimonia d’apertura di ieri sera ha dato il via ai Giochi Olimpici di Parigi, il basket vuole assumere un ruolo da protagonista in questi Giochi, tante le stelle della pallacanestro mondiale a Parigi. Oggi inizieranno i Gironi ma andiamo a capire com’è cambiato il basket nel nuovo millennio e, soprattutto, dov’eravamo rimasti a Tokyo 2021.
Nel 2021 il podio è stato composto in quest’ordine: USA medaglia d’oro, Francia argento e poi sul gradino più basso l’Australia. In tre anni tante le cose cambiate, basti pensare che la quarta classificata, la Slovenia, non è riuscita nemmeno a qualificarsi a queste Olimpiadi, venendo eliminata in semifinale del PreOlimpico in Grecia, vinta poi da Antetokounmpo e compagni. Oltre agli sloveni sono altre due le squadre che a Tokyo arrivarono ai quarti ma a Parigi non si presenteranno proprio, stiamo parlando di Argentina e delle nostra Italia, infine altre tre squadre non torneranno ai Giochi di Parigi dopo l’Olimpiade giapponese: Repubblica Ceca, Iran e Nigeria non hanno neanche partecipato al PreOlimpico.
Le conferme sono invece USA, Francia, Australia, Germania, Spagna e Giappone, che ci saranno tutte a Parigi dopo Tokyo, le forze in campo però sono diverse: a parte gli Stati Uniti, favoriti sia a Tokyo che ora a Parigi, la Francia non è più quella di 3 anni fa, all’epoca veniva da un podio nel Mondiale, mentre oggi è qualificata da padrone di casa altrimenti sarebbe dovuta passare dal PreOlimpico dopo il disastroso 18° posto a Manila e, seppur il basket francese si sta espandendo nel mondo con la prima scelta al Draft 2023 NBA Victor Wembanyama, la Nazionale padrone di casa ha vissuto momenti sicuramente migliori e quest’anno non è favorita al podio.
Dietro la Francia infatti altre Nazionali sono migliorate, la Germania è campione del mondo in carica mentre a Tokyo si presentava dopo il 18° posto del Mondiale in Cina e ora è una delle favorite al podio mentre 3 anni fa concluse ottava; inoltre anche il Giappone è migliorato, a Manila rispetto al 2019 ha chiuso al 19° posto mentre cinque anni finì penultimo. Come sono migliorate alcune Nazionali altre sono peggiorate, parliamo di Australia e Spagna che nella scorsa edizione internazionale hanno chiuso rispettivamente 10° e 9°, diversamente da Pechino quando finirono entrambe sul podio con gli europei vincitori del primo dei due Europei consecutivi.
Parlando delle novità invece sembra proprio che il livello si sia alzato rispetto a 3 anni fa: Serbia, Portorico, Sud Sudan, Canada, Grecia e Brasile sembrano tutte possibili candidate ad arrivare almeno ai quarti. La Serbia è la favorita per contrastare gli Stati Uniti per l’oro e con l’MVP NBA Nikola Jokic e un roster molto interessante possono puntare in alto, ritorno ai Giochi dopo Rio 2016, unica partecipazione finora come Serbia, dove raggiunse il secondo posto; Portorico ha sorpreso Italia e Lituania al PreOlimpico conquistando, contro tutti i pronostici, una clamorosa qualificazione olimpica, i portoricani tornano ai Giochi esattamente 20 anni dopo quando raggiunsero il sesto posto; nello stesso girone del Portorico è il Sud Sudan, novità assoluta di questa Olimpiade, federazione nata appena 10 anni fa e una raccolta di talenti sudsudanesi nel mondo iniziata anni fa che hanno portato la Nazionale africana a conquistare l’Olimpiade potendo giocarsela con chiunque viste anche le recenti amichevoli giocate.
Il Canada torna ai Giochi dopo 24 anni, l’unica medaglia della Nazionale nord americana risale alla prima edizione dell’Olimpiade con la pallacanestro, 88 anni fa nel 1936, quest’anno si può tornare sul podio; la Grecia dopo 16 anni si ripresenta all’Olimpiade, nessun podio solo un quinto posto conquistato nelle quattro partecipazioni, vedremo se quest’anno possono arrivare alle semifinali; infine il Brasile che dopo Rio ha mancato Tokyo ma ritorna a Parigi dopo aver battuto la Lettonia nel PreOlimpico di Riga, medaglia che manca dal 1964, mai conquistato un argento o l’oro solo bronzo.
Come quindi abbiamo potuto vedere solamente in 3 anni le forze in campo del basket mondiale sono cambiate tanto, 6 squadre su 12 sono diverse da quelle che c’erano a Tokyo, segno di uno sport sempre più in evoluzione che ormai viene giocato in tutto il mondo.
Andiamo però a vedere anche com’è cambiato il basket nel nuovo millennio, 24 anni in cui si sono alternate tante Nazionali ai Giochi Olimpici. Le differenze con Sydney 2000 ci sono all’Olimpiade di 24 anni fa il podio era composto da Stati Uniti, Francia e Lituania, con una maggioranza europea di 6 nazionali su 12, simile ad oggi ma una classifica finale che nelle prime 9 vedeva soltanto 3 non europee.
Andando avanti possiamo ricordare bene tutti Atene 2004, dopo 16 anni infatti gli Stati Uniti non conquistarono l’oro, finendo soltanto terzi, mentre vinse l’Argentina in finale con la nostra Italia. A Pechino 2008 un altro podio diverso, USA oro, poi Spagna argento e Argentina bronzo, con l’Italia che, dopo l’argento di Atene, non riuscì nemmeno a qualificarsi all’Olimpiade. A Londra 2012 la finale non cambia mentre il bronzo stavolta va alla Russia; a Rio 2016 la Serbia va in finale prendendosi l’argento mentre la Spagna si accontenta del bronzo. Infine a Tokyo 2020 un podio quasi completamente diversa con Francia che vince l’argento perdendo di soli 5 punti con USA e il terzo posto dell’Australia.
6 edizioni di Giochi Olimpici e nessun podio confermato a distanza di 4 anni, questo significa un basket che cambia profondamente anno dopo anno, con il distacco tra i continenti che si affievolisce sempre di più, se prima l’America dominava ora anche l’Europa si sta avvicinando e per poco a Tokyo la Francia conquistava l’oro. In queste edizioni poche le Nazionali che ci sono sempre state: ovviamente gli USA, oltre a loro anche Australia e Spagna, che ci sono state in tutte e sei le edizioni del nuovo millennio, infine 5 volte Argentina, Lituania e Cina si sono presentate ai Giochi in questo nuovo millennio, mentre quattro volte Francia e tre Italia, Nigeria e Russia.
Se invece guardiamo alle ultime tre edizioni del precedente millennio, quindi dal 1988 al 1996, notiamo come l’Europa fosse molto meno imponente nel mondo della pallacanestro, a Seul 1988 solo tre furono le squadre europee mentre ben 4 quelle americane, eppure la finale fu tra due Nazionali del Vecchio Continente, l’URSS superò la Jugoslavia conquistando l’oro mentre gli Stati Uniti finirono terzi. Già da Barcellona 1992 la storia è cambiata, da quell’Olimpiade il mondo, e l’Europa, presero sempre più coscienza di cosa era il basket e i Paesi europei iniziarono a essere di alto livello e mettere in difficoltà il dominio USA, dopo lo scioglimento dell’URSS prese il suo posto prima la Croazia, poi la Lituania, infine la Spagna mentre ultimamente si sono alternate Serbia e Francia. Un altro elemento che certifica come il basket europeo stia migliorando è la scelta dell’MVP, fino al 2018 soltanto Dirk Nowitzki aveva conquistato il titolo di MVP dell’NBA, nelle ultime sei stagioni cinque volte è stato assegnato a un europeo, due volte il greco Giannis Antetokounmpo e tre il serbo Nikola Jokic, solo Embiid, statunitense e camerunense, ha conquistato l’MVP da non europeo.
Segni di come il basket sia cambiato e ormai gli Stati Uniti non dominano come un tempo, quest’Olimpiade ci darà la conferma o meno di ciò, ma già negli ultimi anni lo abbiamo visto, basti pensare che la vittoria dell’oro del Dream Team nel 1992 fu con un distacco di 32 punti in finale con la Croazia, da lì i punteggi sono scesi: +26 ad Atlanta 1996, +10 a Sydney, +11 a Pechino, +7 a Londra, +30 a Rio, +5 a Tokyo. Un’ascesa del basket europeo significativo che ormai non si lascia calpestare da nessuno, e quest’anno avremo la prova del nove, il futuro della pallacanestro mondiale si decide ai Giochi Olimpici di Parigi.
Alessio Apicella
Photo: Sortir à Paris