PARIGI. Sergio Mattarella ha raggiunto Parigi con Gimbo Tamberi ed Arianna Errigo e poi ha pranzato con gli azzurri al Villaggio Olimpico prima di partecipare al gala che Macron ha offerto in serata agli oltre ottanta capi di stato giunti nella Villa Lumiere (a proposito, viene definita così perché fu la prima città a venire dotata di illuminazione pubblica), mentre nell’Ambasciata di Spagna il Re Felipe, più che soddisfatto dei risultati dello sport iberico tra europeo di calcio e trionfo a Wimbledon, salutava gli oltre duecento atleti spagnoli già arrivati a Parigi,

Ultime ore di ambientamento e di convenevoli prima che domani, con la Cerimonia d’apertura, venga dichiarata aperta la trentatreesima edizione dei Giochi Olimpici estivi, peraltro già iniziata ieri con le prime partite del torneo di calcio ed oggi con le gare di tiro con ì’arco, pallamano e rugby a sette.

Domani apre anche Casa Italia, ospitata a Prè Catelan, un padiglione in stile Napoleone III, immerso nel Bois de Boulogne e particolarmente in sintonia con il momento perché fu tra quelle mura che il barone più famoso della storia, Pierre Fredi de Coubertin, festeggiò, dopo il celebre discorso alla Sorbona, nel 1894 la decisione presa di riportare in vita i Giochi di Olimpia. Cosa che si realizzò due anni più tardi ad Atene, dando vita ad un appuntamento quadriennale.

Domani il via con l’evento più atteso, soprattutto in quest’occasione visto che per la prima volta la tradizionale sfilata delle rappresentative nazionali non avverrà sui 400 metri del giro di pista all’interno di uno stadio olimpico, ma lungo sei chilometri sulla Senna, a bordo di un centinaio di battelli che partiranno dal Ponte di Austerlitz per arrivare fino al Trocadero dove sarà accesa la fiamma olimpica che accompagnerà le due settimane di gara.

Si conoscono solo gli orari (la partenza, con la Grecia, alle 19.30; ultima la Francia, Paese ospitante; l’Italia sarà il Paese n. 98 a “sfilare”, insieme ad Israele), top secret i dettagli, con spettacoli di danza lungo il percorso ed eventi che nemmeno i dirigenti delle selezioni nazionali ancora conoscono. Per l’effetto sorpresa, ma soprattutto per motivi di sicurezza.

L’apertura dei Giochi per la prima volta “outdoor” è una vera e propria scommessa. Esce dal chiuso dello stadio per invadere una grande città: tremila gli artisti coinvolti con dodici quadri allestiti lungo le rive della Senna, tra sei e settemila gli atleti imbarcati sui battelli, 326.000 gli spettatori, 45000 gli uomini della sicurezza che sorveglieranno un evento mai immaginato prima, un’idea che Macron cominciò ad accarezzare fin dal 2018 quando a Buenos Aires ammirò il mare di gente che seguiva la sfilata dei partecipanti alle Olimpiadi giovanili.

Parigi soffre ferree restrizioni al traffico e alla mobilità, che hanno portato l’apprezzamento dei cittadini per i Giochi appena al 25%. Se tutto andrà per il meglio, sarà una grande vittoria per la Francia, il rischio di un inciampo anche minimo resta però alto: una sfida a cui molti avrebbero rinunciato e che altri addebitano alla solita arroganza francese nell’imporre la propria grandeur. Sicuramente, però, un grande spettacolo e un significativo atto di coraggio.

Sono arrivati, direttamente a Lione, anche i grandi protagonisti del torneo di basket, i campioni della Nba, portando con sé un po’ d’impegno politico. Come fecero Mbappe e Thuram a inizio mese durante gli Europei lanciando un appello al voto per fermare le destre, così Steph Curry nella sua prima intervista in terra francese, ha lanciato – con Steve Kerr e supportato dai suoi compagni – il pieno e incondizionato endorsement a Kamala Harris. “Ci ha sempre dato il massimo supporto ed è tifosa dei Warriors”. Del resto la vicepresidente, ed ora candidata presidente, poche ore prima aveva salutato la partenza della nazionale a stelle e strisce con l’augurio di un’Olimpiade vincente, “come nella speranza di tutti gli americani”.

 

Mario Arceri