Sarà Valencia Basket – Real Madrid l’ultimo atto della Supercopa Endesa 2025.

Al Pabellón Martín Carpena si conferma la maledizione dell’anfitrione e Málaga, nonostante avesse condotto per gran parte dell’incontro, deve arrendersi ai Taronja. Nella seconda semifinale il Real Madrid crolla fino al -13, ma vince di corto muso (72-71). Tenerife recrimina per alcune chiamate arbitrali, specialmente sull’antisportivo fischiato a Giorgi Shermadini e su un fallo in attacco chiamato contro Marcelinho Huertas che protesta in maniera plateale e si vede fischiare anche il fallo tecnico.

 

UNICAJA MÁLAGA – VALENCIA BASKET 87-93

È una vera e propria impresa quella del Valencia Basket, non tanto perché di fronte avesse i padroni di casa, quanto perché, nel primo tempo, subisce l’iniziativa avversaria ritrovandosi a rincorrere di oltre 10 lunghezze, prima di accendere la luce. Pedro Martínez, va detto, ci mette del suo partendo senza un vero centro in quintetto, David Kravish (14) sentitamente ringrazia e segna 9 dei primi 16 punti dei detentori del trofeo, il coach ex Manresa corre subito ai ripari inserendo Costello e riequilibrando la questione. Assente Montero per infortunio, il timone della rimonta valenciana è tra le mani di Omari Moore (20). Buono anche l’apporto dell’azzurro Darius Thompson, partito in quintetto e messosi in evidenza con 6 assist a referto. È proprio lui, dal perimetro, a siglare il primo vantaggio taronja (38-39) sul finire del primo tempo, tuttavia la reazione malacitana riporta il risultato, all’intervallo lungo, sul 44-43.

La ripresa è un continuo scambio di colpi. Da una parte Kendrick Perry (12) si caricava sulle spalle il gioco di Ibón Navarro, dall’altra Sergio De Larrea (15) mostrava le qualità che gli erano valse la convocazione per l’Eurobasket. Málaga mantiene faticosamente il vantaggio fino quasi alla fine del terzo quarto quando una tripla dell’ex Treviso Ike Iroegbu vale il 71-73 con cui si va all’ultima pausa. È qui che Valencia fa valere la propria solidità, Málaga perde fluidità di manovra e non riesce più a trovare i tagli che tanto male avevano fatto alla difesa avversaria. Nonostante tutto, gli uomini di coach Navarro sono ancora in scia nel finale, tuttavia sprecano e De Larrea, glaciale, scrive la sentenza dalla lunetta.

 

REAL MADRID – LA LAGUNA TENERIFE 72-71

Así gana el Madrid” è il grido che si alza nel quarto periodo, ma non è dei tifosi merengues. Sono i supporters di Tenerife ad intonare quelle parole per indicare un certo favoritismo nei confronti del club capitolino. Tutto nasce principalmente da due episodi. Nel primo, Shermadini (23) si vede fischiare un fallo antisportivo per aver sgomitato dopo una palla rubata ad Andrés Feliz (10), chiamata che non è sbagliata ma che, secondo gli aurinegros, non sarebbe dovuta esistere per un precedente fallo subito proprio dal lungo georgiano nel sandwich tra Feliz e Tavares. L’altro è un fallo in attacco fischiato a Marcelinho Huertas (14), il play brasiliano protesta mostrando platealmente la sua incredulità e viene ulteriormente sanzionato con il fallo tecnico. È lì che la parte isolana del pubblico mostra il proprio disappunto.

Non è un bel Real Madrid quello del debutto in gare ufficiali di Sergio Scariolo che, con Trey Lyles, lascia in tribuna anche Gabriele Procida. Tenerife, invece, ha un asse play-pivot che, nonostante 78 anni in 2, disegna basket. Il Real va in difficoltà, Campazzo non riesce a tenere il passo sui pick&roll ed incorre presto in problemi di falli, gli stessi che obbligano Scariolo a gestire Tavares nonostante un buon avvio e la presenza a mo’ di spauracchio su ogni rimbalzo nell’area aurinegra. È così che il divario, ad inizio ripresa, tocca anche i 13 punti. La rimonta blanca comincia dalla propria area, vista la scarsa verve offensiva. Lì il lavoro di Bruno Fernando, Okeke e Garuba sotto le plance e di Deck e Feliz sugli esterni toglieva ritmo all’attacco di Tenerife che non trovava più spazio per le transizioni offensive che tanto avevano prodotto in precedenza.

La tripla del 64-63 di Abalde dà al Real la sensazione di poter portare a casa il risultato, Tenerife replica riportandosi sul +3 grazie anche all’attenzione a rimbalzo di Doornekamp (66-69), tuttavia Feliz e Deck rimettono in piedi il risultato. L’ultima speranza di Tenerife è nelle mani di Jaime Fernández ma il suo tiro è corto sul primo ferro. Finisce qui.