Per la prima volta dal 2016 la prima posizione al termine della stagione regolare di Lega ABA è tornata ad essere appannaggio della Budućnost, che ha così rotto un dominio di Crvena Zvezda e Partizan, capaci, a stagioni alterne, di finire sempre in testa alla fine della prima parte del campionato che raccoglie il meglio della pallacanestro della ex Jugoslavia negli ultimi nove anni.

È in particolare grazie ad una vittoria casalinga che la Budućnost, sconfiggendo l’FMP (78:69), ha conquistato matematicamente la prima posizione ad un turno dalla fine della stagione regolare, incrementando il proprio bilancio a ventisei successi e tre sconfitte: ad una vittoria di vantaggio, e col doppio scontro diretto a favore, sul Partizan secondo.

Nelle altre partite del turno, lo Zadar ha perso in trasferta contro lo Spartak (87:71), la Mega ha sconfitto lo Studentski Centar di misura davanti al proprio pubblico (83:81), e lo Split ha ottenuto una vittoria esterna ad Antivari contro il Mornar (76:86).

In virtù del risultato di Subotica, lo Zadar si è visto eliminato dalla corsa playoff, ai quali si sono invece qualificati Spartak e Mega, che hanno così raggiunto Budućnost, Partizan, Dubai, Crvena Zvezda, Igokea e Cedevita Olimpija alla lista delle partecipanti alla postseason.

Budućnost vs. FMP 78:69 – statistiche

Un parziale di 11:2 nel terzo quarto è stata la maniera in cui la Budućnost ha superato la tensione che, nel primo tempo, ha irrigito mani e gambe della capolista, permettendo agli ospiti di trovarsi sorprendentemente avanti nel punteggio alla pausa lunga (42:44). Dopo una situazione punto a punto ad inizio quarto periodo, la compagine di Podgorica è infine riuscita a portarsi sulla doppia cifra di vantaggio mediante un secondo break di 10:2.

La compagine allenata da Andrej Žakelj, nello specifico, ha prevalso sia sotto le plance con 44 rimbalzi catturati e 34 concessi agli avversari, che in termini di circolazione di palla mediante 17 assist realizzati a fronte degli 8 messi a referto dagli ospiti.

Kenan Kamenjaš, centro della nazionale della Bosnia Erzegovina in odore di titolo di MVP della stagione, è stato protagonista assoluto con una doppia doppia da 21 punti e 16 rimbalzi, mentre McKinley Wright, sempre per la Budućnost, ha realizzato 10 punti con 6 assist.

Lato FMP, coach Saša Nikitović ha ricevuto 18 punti con 4 rimbalzi da Filip Barna, e 13 punti con 5 rimbalzi da Joshua Scott.

Spartak vs. Zadar 87:71 – statistiche

Un parziale di 10:2 nel secondo quarto ha permesso allo Spartak di indirizzare la partita a proprio favore, andando alla pausa lunga sul più otto (49:41), per poi costruire un vantaggio di tredici punti all’ultimo intervallo (71:58), ed infine vincere di 16.

La difesa della compagine allenata da Vlada Jovanović, che ha tenuto gli avversari a 71 punti segnati in quaranta minuti, con altresì un 24% da tre, è stata decisiva nell’economia generale dell’incontro.

Rasir Bolton, ha realizzato 15 punti, mentre Luka Cerovina, sempre per parte dello Spartak, ha messo a segno 14 punti con 5 rimbalzi.

Lato Zadar, coach Danijel Jusup ha ottenuto 12 punti con 8 rimbalzi e 4 assist da Karlo Žganec, e 12 punti da Vladimir Mihailović.

Chi difende e chi attacca

Il Partizan è sia la migliore difesa che il miglior attacco del campionato con medie di 75,5 punti subiti e 91,0 punti realizzati a partita, mentre lo Zadar è la migliore squadra sotto le plance con 33,7 rimbalzi catturati e 27,9 concessi ad incontro.

La Budućnost capolista possiede la migliore difesa sotto le plance con 26,2 rimbalzi concessi a partita, ed anche il secondo miglior attacco del torneo con 90,9 punti segnati ad incontro.

La Crvena Zvezda, dal canto suo, ha il miglior controllo di palla del campionato con 21,9 assist realizzati e 10,5 palle perse commesse a partita.

Il quintetto della giornata (solo posticipi):

McKinley Wright (Budućnost), Mihailo Petrović (Mega), Antonio Jordano (Split), Luka Cerovina (Spartak), Kenan Kamenjaš (Budućnost). Allenatore – Andrej Žakelj (Budućnost)

Matteo Cazzulani

Nella foto: Kenan Kamenjaš della Budućnost (in maglia blu). Credits: Budućnost VOLI / Filip Roganović