Ogni turno di Euroleague si fa sempre più importante, quando mancano ormai solo otto giornate alla conclusione della regular season. Ha giocato due volte l’Olimpia Milano, sconfitta lunedì nel recupero di San Pietroburgo con lo Zenit, ma vincente contro il Khimki fanalino di coda. La squadra di Messina ha conservato dunque il proprio terzo posto. Nel match più atteso di giornata, quello tra Fenerbahce ed Efes, il team di Ataman ha impartito una severissima lezione ai concittadini (74-106), prossimi avversari di Milano. La più grande sorpresa della giornata di Euroleague arriva però dal Palau Blaugrana, dove un ottimo ASVEL ha prevalso per la seconda volta in stagione sul Barcellona capolista (69-76).
CHI SALE
Efes Istanbul. Il derby di Istanbul doveva essere il confronto tra le due formazioni più lanciate dell’Eurolega. Fin da subito si è però rivelato un match a senso unico. Ergin Ataman ha tolto agli avversari i passaggi consegnati che sono alla base di tanti loro giochi, costringendoli ad attaccare molto da fermi. La transizione ha poi dato energia a un attacco che ora riesce a esprimere nuovamente tutto il talento a disposizione, che non è certo poco. Ora è ufficiale: l’Efes è tornato.
Shavon Shields. Tanto nella sconfitta, quella contro lo Zenit, quanto nella vittoria, quella ottenuta contro il Khimki, l’ala americana si dimostra riferimento primario per Ettore Messina e i compagni. La sua prova da 16 punti non basta nel recupero di lunedì, quindi lui ribadisce giovedì con 17 punti, 5 rimbalzi e un ottimo 24 di valutazione. E’ quel giocatore che nelle ultime edizioni dei biancorossi era sempre mancato. Un’ala forte fisicamente e determinante su entrambi i lati del campo. E’ uno dei tasselli che ha contribuito a rendere l’Olimpia Milano una contender per il titolo europeo.
Mike James. Il rientro suo e di Tornike Shengelia ci hanno restituito un CSKA, sulla carta, più vicino a quello stellare pensato a inizio stagione. Nella trasferta del Pireo contro l’Olympiacos, tuttavia, è stato il playmaker statunitense a dover togliere le castagne dal fuoco. Le cifre non sono strabilianti per i suoi standard, dato che si parla di 15 punti segnati tirando 5/13 dal campo, ma le giocate decisive portano tutte la sua firma per il 74-75 finale. E’ un CSKA tutt’altro che brillante, ma il rientro di James lo fa tornare molto pericoloso per tutta la Euroleague.
Real Madrid. In un momento e in una stagione difficili come quelli dei Blancos, la netta vittoria (70-58) contro l’ostico Zalgiris è una boccata di ossigeno notevole. Arriva grazie a quella che quest’anno deve essere sempre l’arma più affilata, la difesa. Gli appena 58 punti concessi a una squadra che sa esprimere un ottimo basket sono una cifra molto confortante da questo punto di vista. Il nono posto rimane a distanza di sicurezza, la lotta per i primi quattro vede il Real pienamente coinvolto.
Valencia. Il periodo positivo continua con una vittoria in casa dello Zenit che non è tanto sorprendente in quanto tale, ma lo è nelle proporzioni (62-91). Lo spumeggiante gioco offensivo di inizio stagione inizia a rivedersi con costanza, mentre si avverte qualche miglioramento difensivo. Una costanza di rendimento della retroguardia sarà indispensabile per continuare fino alla fine nella lotta per i playoff .
CHI SCENDE
Maccabi Tel Aviv. Pur con due partite ancora da recuperare, il sogno dei playoff di Euroleague sembra svanito, contro ogni pronistico di inizio stagione per una squadra che, allo stop, era quinta lo scorso anno. La sconfitta contro il Bayern è l’ennesima maturata in un finale punto a punto, quando l’unica soluzione sembra quella di dare palla in mano a Scottie Wilbekin e sperare. Gli israeliani sono la più grossa delusione di questa stagione europea.
Zalgiris Kaunas. Era assolutamente doveroso quantomeno provare a fare meglio contro il non irresistibile Real di quest’anno. In questa stagione, quando l’attacco non gira al meglio si fa fatica a vincere, nonostante si stiano vedendo dei progressi in difesa. La squadra di Martin Schiller deve sempre imporre un ritmo alto e un gioco di flusso. I playoff sono solo a una vittoria di distanza. Urge però ritrovarsi, perché settimana prossima arrivano a Kaunas ASVEL e Olimpia.
Fenerbahce. L’attesissimo scontro cittadino con un Efes lanciatissimo, esattamente come i gialloblù, si è inaspettatamente risolto in un massacro subìto. In attacco sono mancate alternative al copione noto e vincente delle ultime settimane, e si è notato un certo nervosismo. Dietro, la transizione avversaria è stata un rebus per tutto l’incontro. Sarà sicuramente una squadra diversa quella che vedremo mercoledì a Milano in una battaglia tra candidate alle Final Four. .
Stella Rossa. Adesso la situazione di roster sta trasformando la Euroleague dei serbi in una lenta agonia, anche quando si affrontano squadre che possono sembrare alla portata. Il meno venti nella gara contro il Baskonia (87-67) certifica una resa che era già tale da tempo nei confronti della lotta playoff, ma che ora è reale anche da un punto di vista meramente agonistico. Non è bastato neanche il rientro di Corey Walden.
Barcellona. Ogni volta che la squadra di Sarunas Jasikevicius sembra sul punto di assumere un controllo definitivo sulla classifica, arriva immancabile una caduta inaspettata. L’ASVEL passa al Palau imponendo fisicità e atletismo in difesa e in attacco, dove contro i cambi gli esterni francesi hanno fatto più danni della grandine. E’ mancata, per i blaugrana, un’alternativa seria al gioco interno, e questo inizia a essere un problema.
Barcellona 18-8; CSKA Mosca 17-8; Olimpia Milano 17-9; Real Madrid 16-10; Bayern Monaco 16-10; Zenit San Pietroburgo 15-10; Efes Istanbul 15-10; Fenerbahce 15-11; Valencia 14-12; Zalgiris 14-12; Baskonia 13-13; ASVEL 12-14; Olympiacos 11-15; Maccabi Tel-Aviv 10-14; Panathinaikos 9-16; Alba Berlino 9-17; Stella Rossa 7-18; Khimki Mosca 2-23
Nella foto: Shavon Shields (Ciamillo-Castoria)
Andrea Ranieri