Gabriele Procida è stato intervistato da Il Corriere dello Sport ed ha parlato del fatto che parteciperà al Mondiale ed è tornato a parlare del tema che avevamo toccato nel sondaggio degli scorsi giorni, ovvero l’approdo di giovani italiani all’estero:

Sul Mondiale: “Anche se sto per mettere piede sulle scalette dell’aereo ancora non ho realizzato bene. Ma ci sono e mi sento onorato. È sempre stato un sogno nel cassetto che ora si avvera. Il coach chiede a me e tutti gli altri di essere sempre noi stessi e di non rinunciare mai ad un tiro. Ogni volta che entro cerco di mettere tantissima aggressività. L’obiettivo è fare ciò che serve alla squadra in quel momento: catturare un rimbalzo, subire uno sfondamento, prendere un tiro da tre. Mettendo sempre il gruppo davanti a tutto”

Sulla sua seconda stagione all’Alba Berlino: Non penso sia tanto il campionato, quanto piuttosto l’Alba, che ti mette nelle condizioni di crescere. È un club che non ha paura di dare fiducia a tutti i giocatori per fargli giocare minuti importanti. In Italia servirebbero società capaci di investire sui giovani, dando loro l’opportunità di giocare e di poter sbagliare, per poi correggerli durante la settimana”.

Sull’arrivo di Matteo Spagnolo a Berlino: “Gli ho parlato della città, delle abitudini di squadra e dell’ambiente. Non avrà alcun problema ad adattarsi subito alla nuova realtà. Non è difficile trovarsi a proprio agio in una contesto aperto e multiculturale come Berlino. Hai tutto a portata di mano. È una città piena di giovani, di cose da fare ce ne sono molte. L’unica grande differenza è nel clima: tanto cielo grigio e pioggia. Ma ci si abitua anche a questo”.