La Virtus Bologna ritrova il sorriso dopo le tre sconfitte di fila tra campionato (trasferta a Varese) ed EuroLeague (Real Madrid e Panathianikos). L’ha fatto battendo all’Unipol Arena la Dinamo Sassari e lo ha fatto nel segno di Alessandro Pajola.
Il numero 6 della Virtus è entrato in campo solamente ad inizio terzo quarto, dopo che i compagni avevano giocato un primo tempo insufficiente. Probabilmente coach Banchi lo voleva preservare in vista di mercoledi, sera in cui la Segafredo ospiterà il Fenerbahce.
Pajola ha letteralmente svoltato la partita e ha guidato la sua Virtus al successo per 95-85: per lui in 16’ punti (3/3 da tre), 6 assist, 2 recuperi e 17 di valutazione.
Nel post gara il nome di Pajola è diventato il trend topic in casa Virtus. Dal post social del club con il “Pajolismo” alle parole di compagni e allenatore.
Luca Banchi si è espresso in maniera molto dura: “Nel secondo tempo abbiamo girato la partita attraverso un quintetto coriaceo che ha visto Alessandro Pajola come leader, sia dal punto di vista emotivo che tecnico. Già dall’anno scorso lui stava evolvendo, mi dava questa impressione. Ogni singolo giorno lui mette impegno e dedizione: mi piacerebbe che lui fosse un po’ l’esempio per tutti, lui gioca in questa squadra da 10 anni, non è comune in questa epoca, è un patrimonio, tenetevelo stretto. Ho fatto un tentativo maldestro di tutelarlo nel primo tempo, perchè la sua condizione fisica non è ideale e anche con la Nazionale, in accordo, non penso parteciperà alla seconda gara viste le difficoltà con cui Pajo sta convivendo. Oggi c’era la volontà di cercare energie altrove, ne era consapevole ma nell’intervallo Alessandro fremeva e ha fatto capire che aveva voglia di entrare in campo per vincere. Non è da tutti vestire questa maglia: ogni giorno sento il dovere di essere degno di un club del genere e lavoro con tutto l’impegno e dedizione. Voglio vedere gente affamata in campo, non è facile indossare il peso di questa maglia, va compreso, e alcuni ancora non lo hanno capito”.
Anche a livello social si sono espressi alcuni suoi illustri compagni. In particolare capitan Marco Belinelli e Tornike Shengelia.
Beli sul suo profilo di X ha scritto: “Ci sono due cose nella vita sportiva di cui non posso fare a meno. La prima lo staff (dottori, preparatori, fisio, addetti al materiale) e la seconda… Alessandro Pajola!”
Il lungo georgiano, invece, nelle sue storie di Instagram ha messo la scritta AP (le iniziali di Alessandro Pajola) seguita da un cuore rosso.
Eugenio Petrillo
Nell’immagine Pajola. foto Ciamillo-Castoria