Luca Vitali, fresco di ritiro, è stato ospite dell’ultima puntata di ‘Alley Oop’ in cui si è parlato proprio del termine della sua carriera, ripercorrendo anche alcuni frangenti delle stagioni passate sui parquet e guardando al futuro, con nuovi obiettivi e sogni.

Segue un estratto delle sue parole.

“Quello che è successo pochi giorni fa è stato solo per mettere un punto, perché magari mi continuavano a chiedere, ma Luca giochi ancora? Nella mia testa dicevo no, guarda che ho deciso di ritirarmi, quindi l’ho ufficializzato e l’ho vissuta bene. Ho avuto la fortuna anche di riempire parallelamente le mie giornate con tante altre cose. Sto facendo un master con la FIBA di post career Business & Management. Ricopro il ruolo di responsabile tecnico della Lombardia, un progetto di formazione per i giovani che si chiama LV experience. Sto girando l’Europa cercando di formarmi a vedere i migliori allenatori e le migliori realtà. Sono stato da Messina a Milano, da Obradovic e Sfairopoulos a Belgrado, a Chemnitz da Rodrigo Pastore, a Vechta che è un piccolo paesino della Germania una sorta di Cremona italiana, da Martin Schiller a Berlino e a Kaunas da Trinchieri. Quindi diciamo che di cose da fare ne ho e ne avevo”.

La scelta di lasciare la pallacanestro

“Io mi divertivo ancora a entrare in campo a giocare e a competere, però secondo me devi fare una scelta a un certo punto: se continuare con quello che hai fatto per vent’anni o investire del tempo per prepararti a quella che è la nuova vita. Perché comunque il problema di noi sportivi è che quando smetti, a trentasei, trentasette, trentotto o a quarant’anni metti un punto a quello che hai fatto per una vita. Se non hai niente da fare, i primi mesi ti senti un po’ perso. Devi investire del tempo in cose nuove, con la consapevolezza che avere paura è normale così come sbagliare è normale. Devi avere voglia di fare, di metterti in gioco e di azzerare quello che sei stato fino a quel momento”.

Il rapporto con la città di Bologna

“Io sono molto grato a Bologna, sono cresciuto nel settore giovanile della Virtus con un allenatore come Marco Sanguettoli e un dirigente come Gigi Terrieri e il professor Grandi, che ormai è scomparso, ma è stato una persona fondamentale per la mia crescita. È chiaro che Bologna è casa mia. Poi sono andato via da piccolo perché la Virtus era fallita nel 2003 e sono tornato sicuramente con voglia di fare, ma in un momento non facile della mia carriera, perché venivo da due anni così così a Roma. Però abbiamo fatto una bella annata, poi personalmente non ho particolarmente brillato a livello di numeri, credo però di essere stato performante per quello che serviva alla squadra. Insomma c’erano Poeta, Koponen, Chris Douglas-Roberts e quindi io sono arrivato in corsa e mi sono messo a disposizione. Siamo usciti con quei due canestri allo scadere da record, uno di Diener e uno di Vanuzzo. Credo che non sia mai successa una cosa simile. Quindi il mio rapporto è positivo, però vedo che tutte le volte che abbiamo giocato contro, per una serie di motivi c’è stato meno apprezzamento. Forse perché abbiamo vinto con Brescia in un paio di occasioni allo scadere con un tiro mio”.

Il progetto LV Experience.

“Quello che mi piace fare, con la creazione di questo progetto, è se posso in qualche modo restituire un qualcosa ai giovani nel mondo della pallacanestro o essere anche solo minimamente fonte di ispirazione e di aiuto, quello è un qualcosa che mi piacerebbe restituire, per la fortuna che ho avuto, senza ombra di dubbio, ed è un progetto che porterò avanti comunque parallelamente a qualsiasi altra cosa farò”.

Le sfide con il fratello Michele.

“Lo marcavo, ma raramente. Negli uno contro uno io non sono mai stato un grande giocatore, onestamente. Lui è stato sicuramente un difensore migliore di me. In casa però, che ricordi io non penso che abbia ancora vinto. Per questo mi sono ritirato (ride, ndr)”.

A sinistra Luca Vitali e a destra Michele (Ciamillo Castoria)

 

Cliccando qui sotto potete vedere integralmente la puntata di Alley Oop con Luca Vitali.

 

In foto Luca Vitali (Ciamillo Castoria)