Con un’insolita procedura, dovuta all’impossibilità per la pandemia in atto di venire celebrata in
presenza, si è conclusa la 48ª Assemblea Generale della Fip che ha eletto il governo che la
traghetterà, nei prossimi quattro anni, oltre l’emergenza di questi (e dei prossimi) mesi.
Un’Assemblea tenuta aperta per cinque giorni, al fine di far confluire allo Stadio Olimpico di Roma
le urne sigillate contenenti le schede votate nelle diciotto sedi regionali (congiuntamente tra
Campania e Molise e tra Umbria e Marche). Nessun dubbio sull’esito, viste le candidature
bloccate: l’attesa era semmai per l’entità dei suffragi che avrebbero accompagnato l’elezione di
Giovanni Petrucci alla presidenza federale, per il terzo mandato con il 90% dei voti assembleari. Su
91 schede, il 97,85% degli aventi diritto (93 delegati), Petrucci ha ottenuto 81 voti. La “dissidenza”
si è manifestata con 9 schede bianche ed una nulla. Un consenso, quindi, una volta di più quasi
plebiscitario che dà ulteriore forza a un uomo che nel basket, da segretario generale e da
presidente, è ormai da oltre quarantacinque anni e che conta, in mezzo, quattordici anni di
presidenza del Coni, ovvero del massimo organismo sportivo italiano.
Il Consiglio Federale che si è subito riunito in videoconferenza e prima che Petrucci prendesse
parte alla Giunta Esecutiva del Coni, ha poi confermato vicepresidente vicario Gaetano Laguardia e
nominato Federico Casarin: questa in sostanza la novità più interessante perché riporta sul
secondo gradino della gerarchia federale la Lega maggiore in controtendenza con il recente
passato quando una vicepresidenza era riservata ad una donna. Ribadisce però la necessità di un
rapporto stretto con le realtà più importanti e trainanti del movimento, manifestata già con la
riforma dello Statuto che ora prevede la partecipazione ai lavori del Consiglio Federale dei
presidenti delle tre Leghe anche se senza diritto di voto (Casarin per LBA, Petrini per LNP e
Rossella Ferro per la Lega femminile i consiglieri d’area). L’altra novità è l’aver affidato ad Ettore
Messina la presidenza del Comitato Nazionale Allenatori, mentre Stefano Tedeschi è stato
confermato alla guida degli arbitri.
Petrucci ha ringraziato per la fiducia (”Onorato ed orgoglioso di essere stato rieletto”), e le sue
prime parole sono state per ricordare quanto aveva già espresso venerdì scorso nel presentare il
suo programma: “Riforme e rivoluzioni. Siamo perfettamente consapevoli del momento di
estrema difficoltà che il Paese sta attraversando, difficoltà che sono proprie anche dello sport e
del basket in particolare. Proprio per questo dobbiamo affrontare il nuovo quadriennio con fiducia
e con coraggio, facendo appello alla nostra tradizione di disciplina sempre innovativa e in anticipo
sui tempi per pensare in grande, superare il più che complesso momento attuale e rimettere in
movimento la nostra realtà”.
Petrucci non ha risparmiato una nuova forte bordata al progetto governativo di riforma dello
sport, che peraltro da mesi non viene compiutamente alla luce: “La centralità del Coni,
ingiustamente e pesantemente sotto attacco, è sacrosanta: veniamo da mesi di confusione e di
vuoto assoluto, durante i quali solo la sua consolidata organizzazione ha consentito di mantenere
in vita lo sport. Non comprendo come si possa continuare ad insistere su una riforma che penalizza
fortemente uno dei settori che in Italia funziona al meglio e che finora ha prodotto più
disorientamento che vantaggi. Vogliamo tornare a capire a chi dobbiamo rivolgerci: oggi c’è il
caos, e proprio per questo mi auguro che dalla Giunta Esecutiva di questo pomeriggio si alzi una
voce forte e unanime perché lo sport deve restare unito”.
Il presidente ha poi confermato il suo sostegno a Giovanni Malagò: “Voterò Giovanni, lo conosco
da sempre e conosco la sua famiglia. L’avvocato Onesti, che, a proposito del ruolo forte e
innovativo del Coni, fu colui che si inventò la solidarietà olimpica, mi parlava molto bene del suo
papà come di un vero uomo di sport. Giovanni ha lavorato bene, ha portato in Italia le Olimpiadi,
ha dimostrato in questi mesi grande spirito di sacrificio e nervi d’acciaio, merita il nostro
appoggio”.
E’ infine tornato sul basket: “Con il Consiglio Federale inizieremo subito a lavorare: ripeto, con
orgoglio e con fiducia, dobbiamo aprire una nuova stagione, di riforma e di rivoluzioni, l’unico
modo per uscire fuori da questo momento difficile e tracciare una nuova strada”.
Giacomo Galanda è stato confermato consigliere in quota giocatori professionisti, con Alessandro
Marzoli e Kathryn Ress: “Ritengo prioritarie, continuando il lavoro già svolto negli ultimi due anni,
intervenire con idee e con fatti concreti sulla scuola e sull’attività giovanile, incrementando la
diffusione del 3×3”. Fabrizio Frates è il rappresentante degli allenatori, Umberto Arletti,
Margherita Gonnella, Riccardo Guolo e Giuseppe Arrigo Rizzi (con Gaetano Laguardia) i consiglieri
in rappresentanza delle società dilettantistiche in un Consiglio Federale che si è rinnovato per otto
dodicesimi.