Nonostante l’avvio di campionato ad handicap per la Givova Scafati, i numeri personali fatti registrare nelle prime tre giornate di Serie A UnipolSai 2022/23 fanno chiaramente intendere come Kruize Pinkins abbia fatto (nuovamente) rotta verso l’Italia impostando la navigazione sulla modalità “protagonista”.

Da uno con un tale nome di battesimo (datogli dalla madre che, volendo qualcosa di unico, “si è inventata un modo diverso di scrivere la parola Cruise”) forse ce lo si poteva attendere. Ma un conto, si sa, è avere delle aspettative, un altro invece è riuscire a tramutarle per davvero in qualcosa di concreto.

Da questo punto di vista, che il classe 1993 abbia intrapreso quest’anno la direzione giusta lo dimostrano i 12 punti di media messi a referto nelle prime tre giornate ma, soprattutto, i 4 rimbalzi offensivi catturati di media e il 58.3 % da tre punti, due indicatori che fugano ogni dubbio circa il tipo di approccio avuto finora, i miglioramenti fatti negli ultimi tempi e le armi con cui il nativo di Marianna può e potrà continuare a punire le difese avversarie.

Il rimbalzo d’attacco, e in generale l’attività sotto i tabelloni, è uno dei marchi di fabbrica di casa Pinkins sin dagli anni del college a Chipola e San Francisco, esperienze dopo le quali, salpando verso il Vecchio Continente, ha continuato a mettersi in mostra e racimolare palloni sotto le plance giocando prima tre anni in Germania (con White Wings Hanau e Mitteldeutscher BC) e poi altre tre in Italia tra Casale Monferrato e Torino in A2.

Ebbene, in questo arco temporale Pinkins, in 191 gare disputate, ha catturato 7.9 rimbalzi di media a gara di cui almeno 2.2 offensivi, specialità questa in cui, attraverso la sua mobilità e la sua energia nel pitturato, è riuscito sempre più ad eccellere concludendo in due occasioni (nel 2016-2017 e nel 2018-2019) il campionato a cui ha preso parte come uno dei quattro migliori rimbalzisti offensivi del torneo.

Sorprende fino a un certo punto dunque vederlo oggi, dopo tre giornate, come leader della Serie A in questo comparto statistico, settore in cui il lungo di Scafati ha tutto per confermarsi al vertice anche a fine stagione quando, e questo sì che potrebbe rappresentare un fatto inatteso, potrebbe pure far registrare la miglior percentuale in carriera nel tiro da tre punti.

L’annata indubbiamente è ancora lunga e diverse variabili possono ancora incidere su una voce così mutevole, ma sotto questo aspetto è innegabile che Pinkins abbia iniziato il campionato col piede giusto chiudendo le prime tre giornate con un eccellente 58.3% (7/12), dato (il quarto assoluto del torneo) che dimostra quanto il giocatore abbia acquisito confidenza in questo fondamentale lavorandoci negli anni. Consapevole, infatti, di dover dare una dimensione perimetrale al suo gioco, dal suo arrivo in Europa Pinkins ha cominciato a mettere assieme un tiro sempre più credibile e affidabile riuscendo una stagione dopo l’altra (con l’eccezione della scorsa in cui a Limoges il prodotto dei Dons non ha goduto del minutaggio concessogli nelle annate precedenti) a sommare numeri sempre migliori.

Il 37% con cui ha terminato le ultime due stagioni in A2 a Torino è la conferma che al ragazzo della Florida sarebbe consigliabile non lasciare più così tanto spazio coi piedi dietro l’arco dei 6.75m, zona del campo da dove Pinkins, con le sue agili leve, non impiega molto per spostarsi nei pressi del ferro e ricevere in post, giocare spalle a canestro e mettersi nelle condizioni migliori per catturare qualsiasi pallone gli capiti a tiro.

L’arsenale dell’ala statunitense nel suo complesso, quindi, è ampio abbastanza ora per ergersi a protagonista della Serie A e, ribadendo il suo feeling coi parquet italiani, trascinare presto Scafati verso acque più tranquille rispetto a quelle in cui ha cominciato la stagione 2022/23.

Fonte: legabasket.it