Non è stato certo quello auspicato l’avvio di stagione delle compagini del Friuli Venezia Giulia in serie A. Se Udine ha deve ancora festeggiare il ritorno in serie A (dopo 16 anni) con una vittoria, avendo perso le tre partite finora disputate (a Reggio Emilia e contro Brescia, oltre alla beffa contro la Virtus Bologna), Trieste si è sbloccata in campionato vincendo a Napoli, ma per il resto ha fatto perlopiù inorridire i propri tifosi tanto in campionato quanto in Champions’ League, toccando il fondo con le due imbarcate (a Venezia e ad Aleksandrovac) con cui si è avvicinata al derby.

Già, il derby. Alla vigilia della sfida per eccellenza del basket regionale, che torna in serie A dopo oltre 21 anni, il morale in casa giuliana è sotto le scarpe: i grandi investimenti e i grandi proclami estivi sono apparsi finora come scatole vuote, la fiducia del pubblico (oltre 4500 abbonati) non è stata ricompensata con prestazioni degne della qualità dei singoli e soprattutto non all’altezza del sofisticato gusto cestistico della piazza. Tra coloro che puntano il dito contro coach González e quelli che accusano invece la dirigenza di aver fatto scelte tecniche sbagliate, quasi nessuno – condivisibilmente – se la prende con i giocatori, i quali stanno però palesando sul campo tutta la tensione e la confusione che si vive in casa biancorossa. Meno tesa la situazione in casa APU: le sconfitte arrivate finora erano preventivabili e la squadra dell’assistente CT della Nazionale Vertemati non mira certo alle zone alte della classifica, ma dopo la vittoria buttata (paradossalmente dall’MVP Brewton) contro la Virtus c’era fiducia sul fatto che ci si potesse prontamente rifare contro Brescia. Arrivare ancora a secco alla quinta giornata alla trasferta di Sassari, probabilmente già una sfida-salvezza, sarebbe psicologicamente molto complesso. Insomma, pur se la situazione non è ancora particolarmente preoccupante, non c’è da star tranquilli nemmeno sulla sponda bianconera.

Insomma, sarà un derby ad alta tensione per essere solo alla quarta giornata, anche se dai veterani come l’ex Da Ros (anche alla luce di quanto successo recentemente a Pistoia) è giunto un appello a mantenere la tensione entro i limiti dello sport. La sfida porta con sé tutta la carica emotiva di un derby regionale – tra due province tanto vicine quanto diverse – che si è scritto a lungo nei primi anni del nuovo millennio: tra il 2000 e il 2004 furono otto gli scontri diretti in serie A, con ben sei successi triestini ma il primo e l’ultimo che arrisero ai friulani: il primo portò la firma di Charlie Smith, l’ultimo, quello del 2004, sancì la retrocessione della “fallenda” Pallacanestro Trieste.

Rettificando quanto detto sopra, Trieste potrebbe ancora toccare il fondo: una sconfitta casalinga nel derby, che lascerebbe Ruzzier e compagni in zona retrocessione dando al contempo slancio ai cugini friulani, sarebbe un’umiliazione sportiva difficile da digerire. Se per Udine vincere, però, il derby rappresenta uno dei grandi obiettivi stagionali e due punti potenzialmente vitali in ottica salvezza, Trieste ha il potenziale per togliersi grandi soddisfazioni indipendentemente dai derby. La posta in gioco, dunque, è molto diversa per le due squadre. Alla palla a due, in ogni caso, tutto questo sarà dimenticato (almeno dal pubblico) e la posta in gioco sarà una sola: la gloria effimera – ma non per questo meno travolgente – del trionfo in un derby.

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QUI il roster e le statistiche di Udine