Da un lato la difesa e i ritmi controllati della scuola ‘slava’, dall’altro il ‘corri e tira’ spagnolo a trazione offensiva. È tra queste due opzioni, antitetiche l’una all’altra, che la dirigenza del Partizan starebbe vacillando in occasione della ricerca del nuovo allenatore chiamato a prendere il posto di una leggenda del basket europeo del calibro di Željko Obradović.
Se fosse per la piazza, il leggendario allenatore sarebbe rimasto al proprio posto. Come ben dimostrato dalla protesta dei tifosi in occasione della partita di Eurolega che il Partizan ha vinto contro il Bayern Monaco, Obradović è rimasto nei cuori del pubblico bianconero, che a più riprese ha contestato la società, ritenuta responsabile della dipartita dell’allenatore maggiormente vincente d’Europa.
Non sorprende dunque che la proposta cestistica controllata e fortemente basata sulla disciplina difensiva di Obradović, con la quale il professionista nativo di Čačak ha vinto non solo due titoli di Lega adriatica ed un campionato nazionale di Serbia negli ultimi quattro anni sulla panchina bianconera, ma anche nove Euroleghe al timone di Partizan, Panathinaikos e Fenerbahçe, abbia finora rappresentato un riferimento tecnico dal quale la dirigenza non ha desiderato discostarsi.
La tradizione ‘slava’
Non a caso, il profilo inizialmente scelto per la panchina è stato quello di Andrea Trinchieri, il cui gioco improntato su una difesa disciplinata, fisica ed aggressiva soprattutto sul pick and roll, del quale il coach meneghino di madre croata si avvale di frequente per creare situazioni di vantaggio, si sarebbe ben inserito nel solco della filosofia cestistica di Obradović.
Secondo indiscrezioni ben fondate, Obradović stesso avrebbe caldeggiato la nomina a suo successore di Sale Đorđević, ex giocatore del Partizan ai tempi del titolo europeo vinto dal Partizan con Obradović al timone della squadra nella difficile stagione 1991/92, che da head coach si è già distinto tra Fenerbahçe, Bayern Monaco, Virtus Bologna ed Olimpia Milano con una proposta cestistica compatibile con quella del professionista nativo di Čačak.
Đorđević, infatti, crede in una pallacanestro improntata su una difesa preparata nei minimi dettagli, nella quale particolare attenzione è posta alla comunicazione di squadra, alla fisicità e ad un rapido movimento di gambe per proteggere il perimetro e contrastare il playmaker, ruolo che l’ex giocatore di Fortitudo Bologna e Pesaro considera chiave in una fase realizzativa.
La novità spagnola
Tuttavia, una situazione che ha visto il rifiuto di Trinchieri all’offerta presentata dal Partizan da un lato, e Đorđević non ancora contattato da parte della dirigenza dall’altro ha lasciato posto a due ipotesi che si sono fatte largo nella stampa locale con particolare insistenza nelle ultime ore, e che porterebbero entrambe a soluzioni esotiche per gli standard cestistici ‘slavi’.
Il nome alternativo più caldo è quello di Pablo Laso, che dopo avere vinto l’Eurolega col Real Madrid sarebbe pronto a rilevare la guida di un’altra compagine storica del basket europeo per cercare di ritrovare la strada del successo continentale, questa volta a Belgrado sulla panchina bianconera. In alternativa, la stampa serba ha fatto anche il nome di Joan Peñarroya, di recente sollevato dall’incarico della guida del Barcellona.
Sia Laso che Peñarroya propongono una pallacanestro basata su ritmi alti, rapida circolazione di palla e soluzioni prevalentemente dalla lunga distanza da finalizzare nei primi secondi di ogni azione. Tale transizione in salsa spagnola ha come scopo ultimo segnare un punto in più degli avversari, un aspetto in totale antitesi rispetto alla filosofia dei profili inizialmente considerati.
La terza via
La scelta tra allenatori che, sul piano tecnico, rappresentano continuità con la tradizione da un lato, e professionisti che invece importerebbero a Belgrado una pallacanestro di differente natura dall’altro rende bene l’idea del caos organizzativo e programmatico nel quale il Partizan si è trovato a seguito della dipartita di Željko Obradović.
A risolvere tale situazione potrebbe essere tuttavia una terza via che porterebbe alla conferma di Mirko Ocokoljić, al quale la dirigenza ha affidato ad interim la conduzione della prima squadra. Ocokoljić, del resto, all’esordio da capo allenatore ha portato il Partizan ad una importante vittoria contro il Bayern Monaco, nonostante la pressione per il risultato e la contestazione del pubblico di casa.
La decisione finale, tuttavia, spetterà al neo nominato GM Žarko Paspalj, che oltre alla scelta del nuovo allenatore (qualora si optasse per la sostituzione di Ocokoljić) si starebbe muovendo anche per modificare il roster bianconero, ponendo tra le priorità del mercato in entrata l’ex capitano della Trapani Shark Amar Alibegović.
Matteo Cazzulani
Nella foto: Željko Obradović. Credits: ABA League / Dragana Stjepanović