Dimissioni inevitabili per il bene del Partizan e per porre fine ad una situazione che non era più sostenibile. Questa è stata la spiegazione che Željko Obradović ha dato alla decisione di lasciare la sua squadra del cuore dopo un secondo ciclo di quattro anni e mezzo, nel corso del quale l’iconico allenatore della compagine di Belgrado ha riportato i bianconeri in Eurolega, vincendo altresì due Leghe adriatiche ed un titolo nazionale di Serbia.
Obradović, in un videomessaggio di circa venti minuti, ha denunciato una serie di situazioni che, a suo dire, hanno mostrato come il Partizan non abbia funzionato come un club ben organizzato, e dunque sia stato protagonista di una serie di decisioni, anche di mercato, che hanno portato la squadra a performare ben al di sotto delle aspettative.
“Quest’anno alcune cose non sono andate come previsto nel funzionamento del club. Il GM Zoran Savić, ad esempio, ha lavorato per molte settimane senza contratto, mentre la decisione di rilasciare Brandon Davis, e di ingaggiare Dylan Osetkowski sono state prese senza avermi consultato. Io non pensavo che Osetkowski fosse un giocatore a noi adatto, ma il presidente mi ha informato in merito all’ingaggio a cose fatte. Osetkowski si è comportato da vero professionista, soprattutto quando durante la tournée in Australia abbiamo giocato con un solo lungo causa infortuni. Ho tuttavia implorato la dirigenza di trattenere almeno Mike James, ma non ci sono riuscito” ha affermato Obradović nel video.
“Un altro fatto preoccupa è avvenuto all’inizio dell’Eurolega, in occasione del ritorno da Dubai a Belgrado per la partita contro Milano. Chiesi di viaggiare con un charter, ma la società mi disse che il club non aveva i soldi per un charter. Chiesi almeno che i giocatori viaggiassero in business class, ma mi dissero che non c’era business class su quell’aereo, anche se quando siamo entrati, la business class era disponibile” ha aggiunto l’oramai ex allenatore del Partizan.
Il rapporto col presidente Mijailović
Un rapporto difficile col patron del Partizan, Ostoja Mijailović, sarebbe stato altresì un elemento che ha portato Obradović a lasciare, come lo stesso professionista nativo di Čačak ha dichiarato nel videomessaggio.
“Dopo la partita con Milano, il presidente Mijailović mi ha mandato un messaggio congratulandosi per la vittoria, ringraziandomi sarcasticamente per il sostegno. In quel momento, non conoscevo le ragioni del comportamento dei tifosi [che hanno contestato Mijailović, M.C.] nei confronti del presidente del club, e alla prima occasione ho chiamato i tifosi all’unità. Cinque minuti dopo quel messaggio, ho chiamato il presidente, senza ottenere risposta. Da quel momento non abbiamo più avuto rapporti, fino al momento in cui abbiamo dovuto per forza incontrarci per ovviare alla situazione infortuni”.
Oltre a Željko Obradović, a lasciare il Partizan nell’ultima settimana è stato anche Zoran Savić, il cui posto alla carica di GM è stato preso da Žarko Paspalj. Per la successione ad Obradović in panchina, Mirko Ocokoljić è stato insignito della condizione ad interim della prima squadra, in attesa della conclusione delle trattative per il ritorno di Andrea Trinchieri.
Matteo Cazzulani
Nella foto: Željko Obradović durante il videomessaggio