Gara senza storia per gli azzurri che chiudono il match dando spazio ai giovani.

 

L’Italia che verrà comincia a prendere forma nel Torneo di Amburgo: con un Polonara (15) leader, gli azzurri strapazzano senza troppi complimenti la modesta Tunisia con il risultato di 82-56 e la netta impressione che il divario, se gli azzurri non si fossero sostanzialmente fermati nel quarto periodo, sarebbe stato ancor più pesante.

Meo Sacchetti parte con Spissu in regia, accompagnato da Tonut, Spagnolo, Polonara e Melli; tra i “figli di Cartagine”, invece, c’è Mejri Salah a recitare il ruolo di stella.

 

L’avvio azzurro mette subito in chiaro i valori in campo, con Tonut che segna a raffica, coadiuvato da Polonara. Sull’onda dell’MVP dell’ultima LBA, 9 punti nel solo primo quarto, la Nazionale vola presto in doppia cifra di vantaggio (15-5), concludendo la frazione con un eloquente 21-9, grazie ad un canestro del neoentrato Mannion.

Proprio l’esterno dei Golden State Warriors si ripete in avvio di secondo quarto, poi mette la tripla del 26-9 e, ancora, conclude questa striscia con un altro canestro dall’area; 9 punti consecutivi che portano, con l’aggiunta di 4 di Polonara, a superare il ventello di vantaggio e, addirittura, triplicare nel punteggio i malcapitati avversari (33-11).

La Tunisia è tutta nelle sparute giocate di Mejri e Marnaoui (18); gli azzurri lievitano ancora con Tonut (14 per lui) e chiudono la prima metà di gara sul 45-21.

 

Al rientro dagli spogliatoi manca la precisione, ma non la difesa: la Tunisia segna pochissimo, ancora una volta (solo 11 punti), mentre la formazione di Sacchetti porta altri uomini in doppia cifra, ad esempio Mannion (11), e ribatte colpo su colpo nonostante latiti la mira.

Il parziale di 13-11, che porta il punteggio sul 58-32, lascia al quarto periodo un valore men che simbolico.

La girandola di cambi di Sacchetti permette ai tifosi azzurri di vedere in azione Bortolani, Caruso, Candi, Akele, Diouf e Spagnolo, il motore giovane su cui costruire l’Italbasket del futuro.

Arriva, presto, il +30 (66-36) grazie proprio a Bortolani, autore di due canestri pesanti in successione: da lì è solo mera accademia per un’Italia che quasi non si spettina.

Finisce 82-56.

 

IL COMMENTO

Gli azzurri si aggiudicano un test non certo probante in vista del Preolimpico di Belgrado, dove le avversarie si chiameranno Senegal, Puerto Rico e, se si arriverà in fondo, Serbia.

Le buone indicazioni, però, arrivano dai più giovani, bravi a calarsi nella partita con il giusto atteggiamento.

Testa alle prossime partite, ma questa Nazionale, al netto delle polemiche che ci risparmieremmo volentieri, sta costruendo già un futuro che va oltre Tokyo.

 

ITALIA: Polonara 15, Tonut 14, Candi 11, Mannion 11, Melli 8, Bortolani 6, Ruzzier 6, Akele 4, Caruso 4, Spagnolo 2, Diouf 1, Gaspardo, Spissu, Vitali, Zanotti

TUNISIA: Marnaoui 18, Ochi 9, Chihi 8, Mejri 7, Addami 6, Taher 4, Bouallegue 2, Haddad 2, El Mabrouk, Gannouni, Hadidane, Jaouadi, Kacem, Slimane

 

Nell’immagine Achille Polonara, foto Archivio Fip

Elio De Falco