L’Italia esce ancora ad i quarti di finale di un Eurobasket per la quarta edizione consecutiva, se sono stati compiuti passati avanti rispetto al brutto ko del 2017 contro la Serbia, o del 2013 contro la Lituania questo ko ricorda per certi versi invece quello che avvenne nel 2015 sempre ai quarti di finale contro la Lituania a Lille dove gli azzurri combatterono contro una squadra che sulla carta era superiore, ma che ci superò anche quella volta al supplementare. Sicuramente quel gruppo era ben diverso e che contava più veterani di adesso, infatti quello fu l’ultimo Europeo di Bargnani e poteva contare anche giocatori del calibro di Daniel Hackett, Danilo Gallinari e Marco Belinelli, rispetto a quello di adesso che presenta un gruppo di prospettiva, che vede si veterani come Gigi Datome e Nicolò Melli, ma anche giocatori in piena crescita come Simone Fontecchio ed Alessandro Pajola. Infatti mentre quel gruppo della Nazionale sembrava a fine corsa questo sembra solo all’inizio, una crescita iniziata lo scorso con Meo Sacchetti alla guida e che sta continuando sotto la direzione di Gianmarco Pozzecco. Lo stesso CT della Nazionale dovrà lavorare anche sul suo aspetto emotivo, cercando di limitare i suoi eccessi, mantenendo comunque la sua carica ed energia che trasmette ai giocatori, ma inserendo anche una razionalità che potrebbe rivelarsi utile e fondamentale per gestire i momenti più complicati delle partite. Sicuramente nei prossimi anni, si spera già dal prossimo, il reparto lunghi si rafforzerà con l’arrivo di Paolo Banchero (scelto quest’anno in NBA alla prima scelta al Draft) e saprà sicuramente aiutare e dare una mano a Nicolò Melli in fase difensiva contro lunghi con ben più centimetri, ma anche portare un aiuto concreto con la sua dimensione sia dentro che fuori dall’area in fase offensiva. Guardando in ottica futura sono due principalmente i giocatori che si candidano ad entrare stabilmente come pedine fondamentali della Nazionale del futuro e sono Matteo Spagnolo, che appare in crescita continua e dopo la stagione a Cremona, avrà un’altra opportunità per effettuare un ulteriore salto di qualità sempre in Italia, ma con la maglia di Trento e Gabriele Procida. Soprattutto il secondo potrebbe compiere lo stesso percorso di miglioramento, che ha fatto Simone Fontecchio, infatti anche lui ha scelto di lasciare l’Italia per l’estero (firmando caso del destino vuole all’Alba Berlino) cosa che gli permetterà di affacciarsi per la prima volta in Eurolega e confrontarsi sin da subito con un alto livello di gioco. Un altro elemento da valutare per i prossimi anni sarà il futuro di Danilo Gallinari in azzurro, che difficilmente vedremo al Mondiale dato l’infortunio al legamento crociato che lo terrà fuori tutta la stagione, ed è da valutare se deciderà di partecipare all’Olimpiade di Parigi del 2024 (concesso che l’Italia si qualifichi) oppure se sceglierà di chiudere quì l’esperienza con la Nazionale, che da sempre è stata limitata da continui infortuni. Un altro tema invece sarà Amedeo Della Valle, dopo la stagione da MVP di LBA, è stato tagliato dal gruppo dei 12 che è andato prima a Milano e poi a Berlino e bisognerà capire se riceverà e riuscirà a sfruttare un’altra eventuale chance in azzurro.
Dunque ci sono tutti i presupposti positivi affinchè questo gruppo continui la sua crescita in questi anni a partire dal Mondiale 2023, che deve essere un 0biettivo da non mancare e che poi dovrà essere affrontato con la stessa faccia tosta ed intensità mostrata in questo Eurobasket per evitare delle inattese delusioni. Solo dopo si potrà iniziare a pensare all’Olimpiade di Parigi 2024, che potrebbe esser raggiunta con il Mondiale stesso, sennò bisognerà ricorrere ancora una volta al Preolimpico, torneo che agli azzurri ha regalato gioie come quella di Belgrado nel 2021 ma anche delusioni cocenti come Torino nel 2016, dove gli azzurri cedettero clamorosamente in finale con la Croazia.
Nell’immagine Simone Fontecchio ed Alessandro Pajola, foto Ciamillo-Castoria
Valerio Laurenti