Un grande classico per iniziare la stagione è ciò che offre la Lega adriatica alla prima giornata della campagna 2025-2026, con la Stella Rossa a ricevere lo Zadar presso l’Aleksander Nikolić arena di Belgrado in una riedizione di un duello che sia nella storia del campionato che raccoglie il meglio della pallacanestro della ex Jugoslavia, che nella storia del basket jugoslavo più in generale ha regalato scontri passati agli annali.
A rendere particolare la partita da un punto di vista storico è stata la semifinale della Lega adriatica del 2002-2003, nella quale lo Zadar, laureatosi poi campione dopo avere sconfitto in finale il Maccabi Tel Aviv, ha superato a sorpresa la Stella Rossa con una tripla realizzata ad un secondo dalla fine da parte di Michael Meeks.
Stili ‘slavi’ a confronto
Più in generale, la partita tra Belgrado e Zara, che ha altresì il successo esterno dei dalmati nella stagione 2022-2023 tra le pagine ‘epiche’ della rivalità, offre un confronto tra due versioni distinte della dottrina cestitica ex jugoslava, che hanno tuttavia in una forte attenzione all’aspetto difensivo e nella cultura dell’allenamento uno tra i tanti tratti in comune.
Da un lato, vi è lo stile controllato a basso ritmo tipico della scuola serba, concepito e propagato dal professor Aleksander Nikolić. Dall’altro, vi è la maggiore libertà soprattutto in fase realizzativa tipico della corrente dalmata, segnatamente zaratina, iniziata a sua volta dal professor Enzo Sovitti.
Una data storica
Sempre rimanendo sul piano storico, ma passando a note decisamente meno piacevoli rispetto alla rivalità cestistica, da sottolineare è il valore altamente simbolico della data nella quale la partita è stata calendarizzata, ossia quel 6 ottobre nel quale ricorrono le celebrazioni della difesa della città di Zara durante la guerra civile in ex Jugoslavia.
È stato infatti nell’ottobre del 1991 che la città dalmata, al tempo circondata da siti militari di alto interesse strategico, dunque trovatasi al centro di manovre belliche, ha resistito ad un bombardamento durato per 624 ore, con 52 allarmi rossi ai quali la popolazione zaratina ha alla fine eroicamente resistito.
Serbi favoriti
Venendo allo scontro in programma alla prima giornata di Lega adriatica, la Stella Rossa si presenta da favorita non solo per via dello status di padrona di casa dell’incontro, ma anche a causa di un roster costruito con risorse ben più importanti rispetto a quelle su cui ha potuto contare lo Zadar.
Nelle prime uscite stagionali ufficiali, tuttavia, i risultati hanno premiato Zara, che ha sconfitto la Cibona in trasferta a Zagabria al primo turno della Premijer Liga croata, mentre Belgrado ha subito una pesante sconfitta casalinga per mano della CSKA Mosca nella prima partita della Supercoppa della Lega VTB.
Circolazione di palla e dominio a rimbalzo
Sul piano delle proposte cestistiche, coach Ioannis Sfairopoulos con tutta probabilità punterà su aggressività dinfensiva, circolazione di palla e gioco perimetrale per portare la Stella Rossa al successo.
Coach Danijel Jusup, da parte sua, si concentrerà su difesa intensa, dominio sotto le plance e (anch’egli) gioco perimetrale per spingere lo Zadar al risultato a sorpresa nel gruppo B della Lega adriatica.
Le ‘partite nelle partite’
Sul piano individuale, da considerare è innanzitutto un duello tra Chima Moneke per Belgrado e Lovro Mazalin lato Zara. I due lunghi versatili, infatti, si sono dimostrati particolarmente in forma in occasione delle prime uscite delle due compagini.
Altri scontri interessanti vedranno contrapporsi Tyson Carter della Stella Rossa con Vladimir Mihailović dello Zadar nel parco guardie, oltre a Jordan Nwora tra le fila dei serbi e capitan Marko Ramljak per i dalmati nello spot di ‘tre’.
Il calendario della Lega adriatica
La classifica della Lega adriatica
Matteo Cazzulani*
Nella foto: Una fase dello scontro tra Stella Rossa e Zadar, vinto a sorpresa dai dalmati, nel novembre del 2022. Credits: ABA League / Dragana Stjepanović
*autore del libro “Basket Adriatico. Storie, luoghi, protagonisti della pallacanestro ex jugoslava di oggi”