Si apre nel migliore dei modi il Mondiale per gli Stati Uniti, che vincono contro la Nuova Zelanda per 99 a 72. Gli USA si sono approcciati con superficialità alla partita e hanno pagato una partenza fiacca con un dominio neozelandese per buona parte del primo quarto. Sono serviti poi i giocatori in uscita dalla panchina per cambiare l’inerzia del match e riportarlo su binari accettabili. Paolo Banchero ha avuto un ruolo chiave in questo, il suo ingresso in campo ha inciso sulla sfida in maniera indelebile. La sua prestazione è proseguita anche per il resto della partita chiudendo con 21 punti in neanche 19 minuti giocati.

La differenza sostanziale tra le due squadre è emersa nel secondo periodo, nel quale gli States si sono scrollati di dosso quell’ingessatura iniziale e le stelle hanno messo in mostra le loro qualità. La Nuova Zelanda ha provato a tenere il passo, ma dopo l’intervallo ha dovuto cedere all’ondata statunitense. Su entrambe i lati del campo è stato fondamentale Anthony Edwards che, dopo un inizio svogliato, ha dato prova di poter dominare questo tipo di partite. È stata comunque una prestazione corale e tutti gli americani hanno contribuito con il loro mattoncino. Hanno chiuso infatti in sei in doppia cifra: oltre ai già citati Banchero e Edwards, 14 punti, spiccano Reaves e Jackson JR, tutti e due con 12 punti, e Brunson e Haliburton, con 10.

La prova neozelandese non si può comunque considerare un fallimento dato che ha tenuto testa per diverso tempo ad una delle squadre, se non la squadra più talentuosa della competizione. Da sottolineare anche i quattro uomini di coach Cameron in doppia cifra: Te Rangi con 15 realizzati, la coppia Ili-Delany con 12 e Wetzell con 10.

Sul cammino degli USA lunedì alle 14:40 ci sarà la Grecia, attualmente a pari punti nel girone, mentre la Nuova Zelanda affronterà il Libano alle 10:45, sempre di lunedì.

LA CRONACA 

Jalen Brunson apre le marcature per gli Stati Uniti a questi Mondiali, ma la Nuova Zelanda risponde immediatamente con un 7 a 0. Il parziale non si interrompe e, complice anche la poca lucidità americana, Wetzell e compagni siglano il 2 a 9. La superficialità USA viene ripetutamente punita dagli avversari che continuano ad allungare, raggiungendo anche la doppia cifra di vantaggio dopo soli 4 minuti e mezzo (4 a 14). Grazie a qualche giro in lunetta e l’ingresso del quintetto di backup, Banchero e Haliburton su tutti, gli uomini di Kerr riducono il ritardo fino al -2. L’italoamericano degli Orlando Magic continua ad essere un fattore, sia con i 5 punti segnati in 3 minuti sia in difesa, a protezione del ferro. A 48 secondi dal termine del primo quarto arriva il pareggio sul 16 pari e l’immediato sorpasso con una tripla di Austin Reaves. Sulla sirena la Nuova Zelanda trova un appoggio al vetro che sigla il 19 a 18.

Nel secondo periodo il match prosegue sulla falsariga dei minuti precedenti, con gli States in ritmo e con la Nuova Zelanda ancora con tanta energia. Dopo il primo vero vantaggio USA, arriva il controsorpasso dei ragazzi di coach Cameron. La risposta a stelle e strisce però è travolgente, 5 a 0 di parziale, e di nuovo testa avanti per gli americani. La partita prosegue colpo su colpo, ma Edwards e compagni con il passare dei minuti riescono a costruirsi un solido vantaggio che gli permette di chiudere il primo tempo sul +9, 45 a 36.

Al rientro dagli spogliatoi gli States tentano immediatamente la fuga grazie alla tripla di Edwards, ma gli avversari non si arrendono e non permettono di scappare definitivamente nel punteggio, rispondendo ad ogni canestro segnato. A metà del periodo l’attacco neozelandese si è inceppato, faticando a trovare soluzioni e non riuscendo più a controbattere ai canestri degli uomini di Steve Kerr. A 4 minuti dalla fine del periodo gli USA siglano il massimo vantaggio sul +17. Paolo Banchero dà spettacolo con due triple consecutive, 17 punti il suo bottino personale. Il quarto si conclude con un parziale di 30 a 22 (76 a 58).

Gli ultimi 10 minuti servono quasi esclusivamente ad aggiustare i tabellini. Con gli USA stabilmente oltre le 15 lunghezze di vantaggio la Nuova Zelanda può solamente cercare di limitare l’imbarcata. Sulla sirena finale il tabellone luminoso recita 99 a 72.

QUI le statistiche

 

In foto Edwards (FIBA)

Alessandro di Bari