Partita assurda quella di questa sera all’AGSM Forum. Partita a 3 facce, prima solo Verona, poi solo Bologna con fuga per la vittoria nel terzo quarto, e alla fine disastro Fortitudo che segna 5 punti nell’ultimo quarto e perde all’overtime contro una Verona per niente bella ma stoica difensivamente nel finale. E così, doccia fredda per Caja e i tifosi biancoblu, che dopo aver condotto la classifica per 21 partite, vedono sfumare all’ultima il primato, proprio contro l’unica capace di passare al Paladozza.

Beffardo, quindi, il finale di prima parte di stagione per la Fortitudo, che vede, attraverso il, forse, più brutto ultimo periodo della sua storia, buttare via una grossa fetta di stagione. 5 punti segnati negli ultimi 10 minuti dei regolamentari, 9 considerando anche i 5 di overtime. Insomma, tutto da dimenticare per gli emiliani che, adesso, più che piangere per un secondo posto, che rispetto al primo cambia poco, vista la successiva fase, dovrà fare i conti con un risvolto psicologico che può rischiare di diventare pesante per il proseguo del cammino. 22 punti per Aradori e 13 per “Oggin”, ma in assoluto, malissimo tutti, ovviamente, nel finale.

Quarto posto ottenuto invece per Ramagli e i suoi che giocano male, malissimo, ma che vedono la partita arrivagli nelle mani quando tutto sembrava perso, grazie anche all’ottima prova di Murphy. Bestia nera quindi Verona, unica capace di battere entrambe le volte la dominatrice del girone.

La cronaca della partita:

Inizio partita blando in quel di Verona, ritmi bassi tra Scaligera e Fortitudo Bologna ma squillo casalingo a metà primo quarto, con 2 triple di Penna e Esposito per il 12-6 e primo timeout Caja. Una sola squadra in campo anche dopo il timeout e Verona che scappa sul più 10, prima di una fiammata nel finale di Aradori che riavvicina la Fortitudo 17-23 al decimo.

Enorme inizio di secondo quarto per la Flats Service che con Aradori e Panni, piazza un 11-2 che dà il +3 alla squadra di Caja e costringe Ramagli al primo timeout della sua partita. Bologna adesso non si ferma, Verona invece colpevolmente si blocca offensivamente e secondo timeout in 3 minuti per il coach Scaligero che vede Bologna scappare sul 25-33, parziale aperto di 2-19. Nel finale di quarto, crescono i padroni di casa, soprattutto a rimbalzo, si riavvicinano, ma vengono ricacciati dal canestro sulla sirena di un ottimo Aradori per il 34-40 del ventesimo. 11 per Aradori.

Rientro dagli spogliatoi griffato biancoblu che ancora grazie alla difesa e al minimo indispensabile in attacco prova la fuga sul massimo vantaggio 46-34 e primo timeout del secondo tempo per Ramagli quando mancano 7:18 sul cronometro del terzo quarto. La tripla di Aradori lancia i suoi sul +15, ma un 4-0 Scaligera porta Caja a fermare la partita immediatamente, 49-38 a 5:46 dal trentesimo. La Fortitudo prova a mettere un’ipoteca sul +17, ma le rotazioni bolognesi non sono all’altezza dei primi 5 e quando escono Fantinelli, Ogden e Freeman per Murphy e Verona è festa grande, rientrando sul 50-61 di fine parziale.

Ultimo quarto sulla falsariga del finale di terzo. La partita è brutta, non segna più nessuno, ma soprattutto non segna più la Flats Service che dopo 5 minuti è ancora a zero e punticino dopo punticino, Verona torna sul 56-61. Aradori prova a far respirare Bologna con i primi 3 punti ospiti del quarto e timeout Ramagli sul -8 a 3:34 dalla fine. La Fortitudo però non c’è più, in attacco rimangono 3 i punti realizzati, e quando Verona piazza un 5-0 è -3 con 2:40 da giocare e timeout Caja. Bologna butta una palla clamorosa e Penna pareggia con la tripla a un minuto dalla fine. Aradori sbaglia, Devoe perde palla, Bolpin sbaglia sulla sirena. Overtime sul 66 e uno dei peggiori quarti della storia bolognese con appena 5 punti.

Continua il vergognoso momento bolognese che non segna, letteralmente, mai. Verona non è più bella ma le basta niente per fare +3, che diventa +5 che sembra essere un abisso vista la prestazione ospite. Vince Verona 73-70 e Fortitudo che vede smarrire il primo posto per la prima volta in campionato.

Matteo Cuppi

In foto Fantinelli e Penna (Valentino Orsini)