I nostri voti ai giocatori di Trento e Verona dopo il successo in volata della Scaligera per 69-70 nell’anticipo della 27° giornata di LBA.

DOLOMITI ENERGIA TRENTINO

MORINA ne

CONTI 5: Positivo in difesa nel primo tempo, ma c’è lui in campo nel quintetto che getta al vento tutto il buon margine acquisito nei primi venti minuti, e dopo la rimonta avversaria Molin non lo chiama più in causa. 0 punti e 2 perse in 10 minuti per un -8 di plus/minus.

SPAGNOLO 4.5: All’andata fu dominante, stavolta Ramagli prende bene le misure al ventenne brindisino: non un singolo canestro dal campo, ben 4 palle perse, e soprattutto due errori pesanti nel finale quando Trento poteva chiudere i giochi, prima con un fallo in attacco e poi sbagliando un appoggio a canestro. Forse la sua prova peggiore in tutto il girone di ritorno.

FORRAY 6.5: Ottima prestazione del capitano trentino, che guida il primo parziale importante in avvio e nell’ultimo periodo contiene come può lo scatenato Anderson, firmando poi la pesante tripla del +3 nel finale. Valutazione “sporcata” però dall’erroraccio sul possibile tiro del sorpasso. 11 punti.

FLACCADORI 5: Le sliding doors della pallacanestro. Avesse segnato il tiro della vittoria, si premierebbe la sua leadership nel finale oltre a un discreto bottino di punti. Ma l’esterno ex Bayern sbaglia tutto andando a sfidare Davis, e dunque i demeriti prevalgono sui suoi meriti: spento nel primo tempo, confuso in avvio di terzo quarto, prima del crescendo nell’ultima frazione, che però non serve comunque ai suoi. 13 punti e 4 assist, ma anche 4 perse e 0/3 da lontano.

UDOM 7: Insieme a Lockett, il migliore dei suoi. Granitico a rimbalzo, in attacco litiga un po’ con il tiro da lontano ma firma comunque giocate fondamentali in un secondo tempo difficile per l’attacco trentino. Ad un passo dalla doppia-doppia, con 9 punti e 8 rimbalzi.

DELL’ANNA ne

CRAWFORD 5: Dopo il clamoroso losing effort di Bologna, stavolta la mira è rivedibile, e Trento ne paga le conseguenze. 5 punti con 2/6 al tiro e 0/4 da lontano, problemi di falli e una brutta forzatura su un possesso decisivo.

LADURNER sv: Cinque minuti senza sfigurare nemmeno più di tanto nel secondo quarto, ma quando Verona rimonta Molin lo chiama in panchina e lascia spazio agli altri lunghi.

GRAZULIS 5: Doveva essere la “sua” partita, per sfruttare la differenza di chili sui pari ruolo avversari e aprire spazi all’attacco trentino. Ma stavolta il lettone delude le aspettative: 2 punti, 3 falli tutti nel primo tempo, 3 perse e il peggior plus/minus di giornata (-10). Decisamente meglio la sua riserva Udom.

ATKINS 5: Meno intraprendente del solito in attacco e tanto, troppo distratto in difesa: sue le leggerezze sui canestri decisivi di Verona dopo il +3 firmato da Forray. Chiude con 4 punti e 6 rimbalzi.

LOCKETT 8: Season-high per l’ala americana, che nei quarti centrali firma praticamente da solo tutti i canestri di Trento. Il tutto senza far mancare la solita fisicità a rimbalzo: 18 punti, 4/5 da lontano e 6 carambole catturate.

COACH MOLIN 5: Difficile organizzare l’attacco quando i principali costruttori di gioco (Flaccadori, Spagnolo, Atkins) sbagliano così tanto, inspiegabili però alcune scelte come quella di chiamare un solo timeout in tutto il secondo tempo con la squadra in evidente difficoltà o di preferire Crawford a Lockett nel finale.

TEZENIS VERONA

CAPPELLETTI 6.5: Partita da apprezzare molto più per quanto dimostrato nella metà campo difensiva che in quella offensiva: mette la museruola a Flaccadori per tutto il primo tempo, e ferma intelligentemente Grazulis ogni volta che si ritrova attaccato spalle a canestro dal lungo lettone. Tabellino da 7 punti, 5 recuperi e 3 assist, ma anche da 4 perse e 3/8 al tiro.

LANGEVINE 5.5: Il tempo a disposizione per ambientarsi è stato pochissimo e di certo può giustificare le difficoltà, ma non sono state proprio due uscite memorabili a livello individuale per il neoacquisto della Tezenis. 6 punti, 4 rimbalzi, 2/6 ai liberi in 24 minuti.

SIMON 8: Anima difensiva della squadra, ogni volta che un avversario entra in ritmo Ramagli gli chiede di cambiare marcatura e puntualmente lui esegue. La mira in attacco è rivedibile, ma il canestro della vittoria è tutto suo, con due rimbalzi offensivi catturati in una sola azione e il tap-in del sorpasso. 14 punti e 9 rimbalzi.

FERRARI ne

CASARIN 6,5: Ottimo lavoro in difesa su Spagnolo, in attacco combina poco ma ha la lucidità per servire in equilibrio precario a Anderson il pallone per la clamorosa tripla del 62-66.

JOHNSON 5.5: Soffre sia su Grazulis, su cui spende diversi falli, che su Udom, in attacco trova qualche buona giocata ma quello 0/4 a cronometro fermo poteva costare carissimo. 8 punti.

BORTOLANI 6: Prestazione un po’ difficile da commentare perchè Ramagli gli concede meno spazio del solito (11 minuti), in cui comunque il giocatore di proprietà dell’Olimpia trova i suoi 5 punti.

ANDERSON 8,5: Dopo un primo tempo da dimenticare, un secondo da campione. Segna letteralmente di tutto, inclusa una clamorosa tripla “al volo” sulla sirena dei 24 secondi, e alla fine gli si possono dunque perdonare le leggerezze difensive su Lockett nei periodi centrali. 17 punti.

UDOM ne

SANDERS 5: L’esperta guardia americana è sempre più ai margini delle rotazioni con l’arrivo dell’ottimo Simon, e anche sul parquet di una delle sue tante ex squadre arriva una prestazione anonima. 2 punti, tutti a cronometro fermo, in 12 minuti.

DAVIS 8: Inizialmente va in difficoltà su Grazulis, da lontano letteralmente non segna mai (0/6), ma con due punti fra i più importanti della stagione in palio, l’ala ex Napoli firma le giocate che potrebbero valere la stagione: il canestro sulla sirena del -1 dopo la tripla di Forray, e soprattutto la difesa perfetta sull’ultimo tiro di Flaccadori.

PINI sv: Cinque minuti in campo a cavallo fra terzo e quarto periodo, con l’intento principale di rallentare il gioco avversario spendendo diversi falli (3). Poco per valutarlo.

COACH RAMAGLI 8: Bravissimo a compattare i suoi nell’intervallo dopo un primo tempo difficile, puntuale ed efficace nel chiamare i timeout (da cui Verona esce sempre rispondendo bene), e coraggioso nel giocarsi il finale senza centri di ruolo anche al cospetto di una delle migliori squadre del campionato a rimbalzo.

 

Nell’immagine Alessandro Cappelletti e Davide Casarin, foto Ciamillo-Castoria

Di Massimo Furlani