Tutto tanto, troppo facile per la Dinamo Sassari. Facile e balsamico. I Giganti passeggiano su una Napoli imbarazzante che non può appigliarsi all’alibi dell’assenza di Pangos per giustificare il nulla assoluto messo in campo sul parquet del Pala Serradimigni.
Segnali confortanti, invece, per una Dinamo in cui Bibbins rifornisce con continuità i compagni, ben 9 i suoi assist a referto, e Bendzius prosegue nel processo di recupero dello smalto perduto.
Buona anche la prova di Fobbs, altro ventello a referto, più ordinato l’ex di Turno Michal Sokolowski.
Dalla panchina, invece, Renfro porta energia e dà respiro ad un Halilovic dalle mani fatate.
Di interessante c’è anche l’ingresso, sfacciato, del giovane Trucchetti.
Napoli, dal suo canto, è riduttivo definirla un disastro. Scollegata, svagata, rassegnata, la squadra appare avulsa dalle idee del proprio allenatore che si sbraccia senza risultati a bordocampo, guadagnandosi anche un fallo tecnico a buoi ampiamente scappati.
Inaccettabile, in Serie A, concedere il 79,3% dall’area agli avversari, con i soli De Nicolao e Totè a provare a tenere a galla una barca piena di falle; ancora una volta rivedibili le scelte di Igor Milicic, a cui qualcuno comincia – anche giustamente – a imputare l’opportunità di alcune scelte sul mercato, al secolo Dario Dreznjak, spettatore non pagante e a tratti dannoso, e Jordan Hall, ancora una volta spaesato, incapace di esprimersi. Poco meglio fanno Manning o Copeland, quest’ultimo protagonista dell’ultimo, precoce, sussulto partenopeo prima della debacle.
A spaccare definitivamente la partita è il terzo quarto, con la Dinamo che impatta con un parziale di 13-0 (15-0 se contiamo il canestro sulla sirena del secondo di Bendzius) che vale il +20. Da lì Sassari viaggia sul velluto.
LA CRONACA
Già nella parte centrale del primo quarto si produce il primo allungo dei padroni di casa. Dopo qualche botta e risposta in cui Napoli, priva di Pangos (tenuto a riposo precauzionale per problemi muscolari) pareva rimanere in scia, Fobbs e Bendzius aumentano i giri del motore per fabbricare il primo break della partita. La guardia ex Telekom Bonn trova il canestro pesante da distanza lillardiana, il lituano è imprendibile nei tagli profondi che puniscono puntualmente gli show alti dei lunghi avversari (26-12).
Napoli si scuote appena con 4 punti in fila di Manning, al 10’ è 28-16.
Leggermente più vispi gli ospiti nelle prime battute della seconda frazione. Si sveglia e si stiracchia Zach Copeland, nullo fino a quel momento, e piazza 8 punti in fila, peccato venga poi richiamato in panchina proprio nel momento in cui è parso entrare in ritmo.
La sfuriata dell’ex Bamberg vale il -5 (33-28), il suo ritorno in panchina dà le ali agli uomini di Markovic che inanellano un controparziale in cui Fobbs è grande protagonista (42-28).
Anche gli ultimi scampoli prima dell’intervallo lungo rispolverano Manning, suoi i 4 punti che frenano l’emorragia offensiva partenopea, tuttavia Bendzius è in fiducia e, sulla sirena, scavalca le mani alte di Treier per il 50-38 con cui si va negli spogliatoi.
È il preludio dell’allungo definitivo. La Dinamo torna in campo decisa a prendersi la partita e Napoli non oppone resistenza. Il parziale aperto dall’ala lituana si amplia fino al 15-0 con le scorribande di Fobbs e Bendzius.
Milicic, alla disperata, prova a dare minuti al giovane Saccoccia ma la squadra non risponde alle sue indicazioni, molle in difesa, quasi rassegnata alla sconfitta.
In attacco è buio pesto, tra errori marchiani e tiri sputati dal ferro. Halilovic si permette addirittura il lusso di sbagliare 3 liberi in fila, tanto che l’avversario appare innocuo.
Il divario lievita fino ai 32 punti (76-44), con Cappelletti che s’incarica di fissare il massimo vantaggio a cronometro fermo.
È garbage time, quindi, nell’ultima frazione. Gli ospiti, complice la girandola di cambi avversaria, rientrano anche sotto i 20 punti di scarto con un Williams che prova in tutti i modi a scuotere la squadra, ma senza successo.
Finisce 94-76, Sassari si sblocca, Napoli ha tante riflessioni da fare, anche sul suo allenatore, oggi apparso impotente e disconnesso di fronte ai disastri combinati dai suoi.
QUI le statistiche del match
Nell’immagine Eimantas Bendzius, foto Ciamillo-Castoria
Elio De Falco