Il ritorno del pubblico. La prima in casa. La prima in Eurolega. La nuova stagione. Il compleanno di Messina. La combinazione di tutti questi fattori non ha fatto altro che portare Milano a vincere e convincere in casa contro un coriaceo CSKA Mosca, con il punteggio di 84-74. Analizziamo la partita. 

E’ una Milano nuova, del tutto. Il quintetto iniziale è forse inusuale, con Hines lasciato in panca e Tarcewsky al suo posto. Con Datome e Melli, Delaney e Shields. Il CSKA è subito più vivo più in partita. Sfrutta la sua fisicità, e anche qualche favore arbitrale sui falli. Messina va su tutte le furie, rimpolpa il quintetto, toglie uno spento Datome che di lì alla fine non vedrà più molto il campo, rinvigorisce l’attacco con un Devon Hall letteralmente indemoniato, autore di 4/5 da 2 e 1/1 da 3 alla fine dei primi due quarti. La miccia però la accende il capitano, Melli, che regala il primo vantaggio ai suoi sul 46-44. Di lì in poi è tutta un’altra partita. 

Messina tocca le corde dei suoi giocatori nello spogliatoio, è il suo compleanno. Si affida all’esperienza eterna di Hines che si carica sulle spalle tutti i suoi compagni. Fulmina gli avversari sotto canestro, rinchiude il pallone tra le sue braccia. Di lì non si esce più. Di lì riparte Milano. 

Shields e Rodriguez intanto annichiliscono a suon di bombe e di giocate sopraffine. Il solco Milano lo scava con il 23-16 nel secondo periodo, poi mantiene il vantaggio. La mazzata definitiva arriva a 4 minuti e 27 dalla fine con Rodriguez che ruba palla e se ne va in campo aperto, appoggia al tabellone il canestro del 74-63 e ruggisce sotto la curva dei tifosi in visibilio. Nel mentre Pippo Ricci manda in estasi tutti quanti con la sua voglia di strappare palloni, di giocarsela, di esserci fra i grandi, di esserci, di mangiarsi ogni pallone. 

La tripla sempre del Chacho a 1:45 dal termine segna la capitolazione russa. La campagna più fredda dell’anno è vinta. Messina sorride e spegne le candeline. Milano fa festa: se giocasse sempre così, si potrebbe sicuramente far meglio anche dell’anno scorso.