Oggi compie 58 anni Michael Jordan, una delle leggende della pallacanestro americana e mondiale. MJ uscito dal college di North Carolina, fu scelto al Draft del 1984 alla terza scelta, dietro a Hakeem “The Dream” Olajuwon e Sam Bowie, dai Chicago Bulls. Jordan in pochi anni seppe diventare sin da subito un icona della sua squadra, conquistando subito il premio rookie dell’anno nel 1984 e trascinando una squadra, che fino ad allora non era riuscita a performare, a sei titoli NBA, risultando sempre l’MVP delle Finali. Tra gli altri riconoscimenti di questa leggenda 5 MVP della stagione, 2 ori Olimpici con team USA (1984 e 1992) e 14 partecipazioni all’All Star Game, di cui quello più iconico rimane quello del 1998, quando si ritrovò ad affrontare un giocatore con la sua stessa mentalità vincente ovvero Kobe Bryant, riuscendo a creare una sfida indimenticabile. In quei Bulls Jordan riuscì a svolgere anche un ruolo importante all’interno della squadra, infatti riuscì a gestire il carattere acceso di Rodman e a contenere la situazione di Pippen, quando si trovò ai ferri corti con la squadra. Finita la carriera, dopo una piccola parentesi nel baseball, diventò proprietario degli Charlotte Hornets (ruolo che risiede tutt’ora) e anche quì sta svolgendo un ruolo chiave, riuscendo anche a convincere i giocatori a concludere la stagione quando lo scorso anno esplose il movimento del “BlackLivesMatter” e molti componenti dei roster delle squadre iniziano a far circolare l’idea di interrompere la stagione senza un vincitore, ma con la sua mediazione (chiamò direttamente prima Russell Westbrook e poi Chris Paul) riuscì a far capire che solo concludendo la stagione la NBA avrebbe potuto lanciare un messaggio ancora più forte nella lotta contro il razzismo in America. Tutta la redazione a partire dal direttore Mario Arceri e dal vicedirettore Fabrizio Pungetti vuole rivolgere i più sentiti auguri a Michael Jordan, la prima vera icona del nostro sport, augurandogli un radioso futuro, fatto di tante soddisfazioni.