Settimana ricca di sconti diretti per le posizioni playoff in Eurolega. Non sono mancati, ancora una volta, i risultati sorprendenti, soprattutto grazie ad ASVEL e Alba Berlino. Nei due match più belli di giornata il Maccabi ha la meglio (86-84) sul Real Madrid, protagonista di una settimana molto difficile da due sconfitte, dato anche il recupero perso contro la Stella Rossa; il Fenerbahce, ormai lanciato, fa la sorpresa in quel di Mosca, dove il CSKA incappa nella seconda sconfitta consecutiva. Continua invece il volo dell’Olimpia Milano, che vince dominando (75-51) lo scontro diretto contro il Bayern Monaco, nonostante un roster indebolito dalle assenze, agganciando lo Zenit al terzo posto in classifica.         

CHI SALE

Zenit San Pietroburgo. La corsa sembra non fermarsi più per il gruppo di Xavi Pascual, vincente anche sull’Efes (85-78). Una vittoria che vale doppio, perché tiene i turchi relegati alle ultime posizioni playoff e ne interrompe la risalita. La rinascita di Kevin Pangos e Arturas Gudaitis ha creato un asse efficacissimo, e la miglior difesa d’Europa fa poi il resto. Giovedì affronteranno per la prima volta l’Olimpia Milano, da incontrare nuovamente il 22 febbraio. Sarà la sfida tra due serie pretendenti alle Final Four.                 

Kostantinos Mitoglou. Certo che contro il Khimki in tanti quest’anno hanno riscritto i propri record statistici individuali. Nella facile vittoria del Panathinaikos (94-78) è toccato al lungo Kostantinos Mitoglou, firmatario di una prestazione da 29 punti (10/14 da due, 9/9 ai liberi) e 12 rimbalzi, per un impressionante 42 di valutazione. La partita non valeva nulla per la classifica, viste le due squadre coinvolte, ma è giusto sottolineare una simile prova individuale.                    

Tyler Dorsey. Le sue prestazioni, capaci di toccare apici altissimi come abissi profondissimi, ne fanno l’X-factor di questo Maccabi. La vittoria in volata contro il Real Madrid, vitale per la rincorsa playoff degli israeliani, è soprattutto roba sua. Esce dalla panchina e in 27 minuti sul campo mette a segno 30 punti, tirando 7/9 da due e 4/5 dall’arco. Nelle mani ha un talento impressionante. Quando decide di farlo fruttare dà un altro volto all’attacco del Maccabi.                  

Fenerbahce. Non si fermano più. Il sacco di Mosca coincide con la sesta vittoria consecutiva, in attesa di inserire anche Kyle O’Quinn. Sono pienamente rientrati nella lotta playoff crescendo in difesa e assimilando il complesso sistema offensivo di coach Igor Kokoskov, che con Nando De Colo playmaker ha spaccato la difesa del CSKA. Una vittoria decisamente meritata per chi ha saputo mettere in luce i punti d’ombra dei russi. Ora questo Fenerbahce fa tremare l’intera Eurolega.                     

Olimpia Milano. Senza Shavon Shields, Vladimir Micov, Jeff Brooks e Michael Roll, quello che si è visto contro il Bayern è semplicemente impressionante. Una prova difensiva ai limiti della perfezione, che ha tolto al Bayern ogni punto di forza, con la sapiente alternanza di uomo e zona. Poi in attacco si è fatto il resto. Per il doppio e importantissimo impegno casalingo contro Olympiacos e Zenit si dovrebbero rivedere Shields e Micov. La squadra di Ettore Messina è ormai una chiara candidata alle Final Four. Le due partite di martedì e giovedì diranno se l’Olimpia Milano è una vera e propria pretendente al titolo di campione d’Europa.             

CHI SCENDE

Real Madrid. Settimana molto pesante per i Blancos, sconfitti in casa lunedì dalla Stella Rossa nel recupero della gara rinviata per neve e perdenti poi a Tel Aviv. Due sconfitte che hanno significato il momentaneo addio al quarto posto, con una classifica molto corta e pericolosa. In più c’è qualche scontro diretto perso di troppo. Con l’addensarsi degli impegni e del calendario emergono chiaramente le carenze di roster, ottimamente nascoste per molte settimana. Sul lungo termine tutto questo rischia di essere dannoso. Arrivare fra le prime quattro ora è tutt’altro che scontato.

Olympiacos. Una squadra per certi versi incomprensibile. Il vitale scontro diretto di Kaunas sembrava vinto, con sette punti di vantaggio a meno di due minuti dalla fine. Così non è stato. Il furto di Thomas Walkup è solo la ciliegina sulla torta amarissima di un suicidio sportivo. Di solito le buone prestazioni di Kostas Sloukas coincidono con una vittoria. Stavolta non è bastato nemmeno questo. In attacco, per il resto, le lacune sono davvero troppe. Ora sono costretti a cercare almeno una vittoria nel doppio turno contro Milano e Barcellona.             

Bayern Monaco. Della grandissima prova milanese abbiamo già parlato. Ma, in una sconfitta di simili proporzioni, è impossibile non riflettere anche sui demeriti di chi ha perso. La difesa meneghina ha completamente annichilito il Bayern, incapace di trovare solide alternative all’estenuante ricerca del post basso di Reynolds, molto ben ostacolato dalla difesa. Sul perimetro l’aggressività dell’Olimpia ha inibito gli uno contro uno degli esterni. Andrea Trinchieri non ha trovato contromosse. Perché è un grande allenatore, ma ancora una spanna sotto Ettore Messina.     

Valencia. I Taronja ora si sono messi in guai serissimi, sprofondando nel minestrone delle tantissime formazioni coinvolte nella “rissa” per i playoff. La sconfitta a Lione non può trovare scusanti nella perdurante assenza di Bojan Dubljevic. Stanno emergendo le carenze di un roster completamente privo, o quasi, di atletismo nel reparto esterni. E infatti la difesa soffre, mentre l’attacco fatica a costruire vantaggi a giochi rotti contro retroguardie ben preparate. C’è il rischio, nonostante tutto, di non fare i playoff.        

Mike James. Quella contro il Fenerbahce è stata sicuramente la sua peggior prova stagionale. Il problema, come sempre con James, non sta tanto nelle cifre, comunque sorprendentemente basse per lui (11 punti con 4/15 dal campo), ma nell’intestardirsi con innumerevoli forzature nelle difficoltà create dalla difesa avversaria. L’isolamento mal condotto sul meno quattro a cinquanta secondi dalla fine è solo la punta dell’iceberg. D’altronde è tutto nel contesto di un CSKA che basa quasi tutto sul talento individuale. Quando questo non basta, sembra mancare l’alternativa. E ora il Barcellona si è ripreso il primo posto, e lo Zenit è potenzialmente pronto all’aggancio con due gare da recuperare.      

LA CLASSIFICA

Barcellona 15-6; CSKA Mosca 15-6; Zenit San Pietroburgo 13-6; Olimpia Milano 13-7; Real Madrid 13-8; Zalgiris 12-9; Bayern Monaco 12-9; Efes Istanbul 11-10;Valencia 11-10; Olympiacos 11-10; Fenerbahce 11-10; Maccabi Tel-Aviv 10-11; Baskonia 9-12; Alba Berlino 8-13; Panathinaikos 7-14; Stella Rossa 7-14; ASVEL 7-13; Khimki Mosca 2-19

Nella foto: L’huddle finale dell’Olimpia Milano (Ciamillo-Castoria)

Andrea Ranieri