Doppio turno decisivo in Euroleague, con diverse sentenze riguardanti la lotta playoff. Il Barcellona conquista il primo posto matematico, mentre CSKA, Efes, Olimpia Milano, Fenerbahce e Bayern si sono assicurate un posto nella griglia della post season. Restano ancora due posti, che nell’ultimo turno saranno contesi da Real Madrid, Valencia, Baskonia e Zenit San Pietroburgo (che ha anche una partita da recuperare). Per l’Olimpia una settimana agrodolce: dapprima la qualificazione playoff dopo sette anni dall’ultima volta con la netta vittoria di Belgrado (73-92), poi la sconfitta in rimonta ad OAKA (86-83), in una partita che avrebbe potuto consegnare ai biancorossi il quarto posto matematico, per poi giocarsi con l’Efes il terzo. Tutto il meglio e il peggio della settimana di Euroleague nel consueto borsino di euro emoticon.   

CHI SALE

Baskonia. E’ chiaramente una delle squadre più in forma dell’intera competizione. Dapprima mette a segno un netto successo sul campo del Panathinanikos (82-97), poi riesce a trascinare all’overtime il mostruoso Efes degli ultimi mesi, cedendo per 101-111. Il principale protagonista è il nostro Achille Polonara, ormai uno dei numeri quattro più forti d’Europa, secondo forse al solo Nikola Mirotic in questo momento. Contro il Valencia ci si gioca tutto, con l’amara consapevolezza che una vittoria potrebbe anche non bastare.                       

CSKA Mosca. Bravi perché con tutte le polemiche derivanti dall’ennesimo caso Mike James non era facile affrontare questo importante doppio turno di Euroleague. La seconda metà della settimana vede una vittoria molto larga ai danni di ciò che resta del Khimki (97-72). Più impegnativo invece il primo incontro in casa dello Zenit, archiviato però con una certa tranquillità per 74-86. Risposte importanti e secondo posto assicurato, ma i moscoviti non valgono il titolo.               

Barcellona. Onestamente la sconfitta in casa del demotivato Maccabi ha un che di grottesco, ma è impossibile non premiare la squadra che ha sigillato il primo posto nella graduatoria di Euroleague, chiudendo la settimana con la vittoria nel big match in casa del Fenerbahce (73-82). Una partita che i blaugrana hanno cambiato nel secondo tempo grazie alla celeberrima difesa e sfruttando la propria fisicità sotto i tabelloni. Ad ora l’Efes convince di più, ma sulla panchina catalana siede Sarunas Jasikevicius, attualmente il miglior allenatore d’Europa.                       

Olimpia Milano (1). Qua promuoviamo ciò che la squadra di Ettore Messina ha fatto nella prima parte della settimana, guadagnandosi i playoff sul campo della Stella Rossa. Un successo fatto di difesa e di ritrovata circolazione di palla, controllando il match dal primo all’ultimo minuto. E’ la ciliegina sulla torta di una stagione europea finalmente di alto livello. Ora un successo sull’Efes garantirebbe il quarto posto e il fattore campo ai playoff. La condizione è traballante e gli avversari sono proibitivi, ma le motivazioni per gare del genere dovrebbero essere automatiche. Eyes on the prize.                           

Shane Larkin. L’ultimo tassello che mancava alla corazzata Efes è tornato. I suoi 30 punti con 6/9 al tiro da tre punti sono stati decisivi per strappare la vittoria al Baskonia dopo un supplementare. Era stata una stagione un po’ anonima la sua, rispetto agli standard. L’inizio era stato proprio negativo, costellato dai problemi fisici. Poi una lenta ripresa, sfociata in una prova alla Shane Larkin. E ora l’Efes pare anche più forte della squadra che dominò Euroleague lo scorso anno.                     

CHI SCENDE

Valencia. A Berlino rischia grosso ma porta a casa una preziosa vittoria rimontando da meno diciotto. Quel che potrebbe costare veramente caro è il capitombolo interno contro l’Olympiacos, squadra ormai demotivata, come si è visto chiaramente poi a Madrid. La squadra di Jaume Ponsarnau paga chiaramente la propria incostanza, soprattutto difensiva, e un atteggiamento non adatto a partite tanto pesanti. Peccato perché battendo i greci i Taronja sarebbero stati padroni del proprio destino contro il Baskonia.

Scottie Wilbekin. Sul Maccabi da diverso tempo c’è poco o nulla da dire. Di certo la più grande delusione della stagione di Euroleague israeliana risponde al nome di Scottie Wilbekin, l’anno scorso parso a proprio agio come prima punta di una squadra molto ambiziosa. Stavolta il suo individualismo si è elevato all’ennesima potenza, risultando dannoso per chi avrebbe dovuto valorizzare un lungo come Ante Zizic. Un fallimento. E’ giusto che il Maccabi riparta facendo a meno di lui.                  

Mike James. Terza telenovela stagionale dopo l’esclusione dalla gara con il Baskonia e un successivo screzio per un litigio nello spogliatoio con i compagni. Tutto parte dal weekend scorso, quando, in una gara di VTB, Dimitris Itoudis lo manda direttamente negli spogliatoi. Stavolta è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Stamattina il giocatore ha lasciato Mosca e presto dovrà trovare un accordo per rescindere il triennale firmato in estate. Immenso talento buttato al vento, ma non è la prima volta. Chi voglia vincere in Euroleague non può puntare su Mike James.        

Fenerbahce. C’erano tutti i presupposti per tentare il colpo contro il Barcellona, che avrebbe significato un grande passo verso il quarto posto. Invece nel secondo tempo i quintetti piccoli di Igor Kokoskov hanno pagato a rimbalzo, senza rifarsi in attacco, dove l’aggressività difensiva del Barcellona l’ha fatta da padrona. Tutto origina dall’infortunio di Jan Vesely nel primo quarto: una bruttissima distorsione alla caviglia, che potrebbe costare caro al Fener, anche in ottica playoff.              

Olimpia Milano (2). Una vittoria ad OAKA avrebbe significato quarto posto matematico, indipendentemente da quanto si sarebbe poi fatto contro l’Efes. Il primo tempo ha visto in campo la stessa Olimpia di Belgrado: dura in difesa e bella in attacco. Poi un crollo verso quella che è la condizione approssimativa vista durante tutto il mese di marzo. Difesa inefficace nell’uno contro uno e attacco molto impreciso, anche con tiri aperti spesso. Così dal 29-46 dell’intervallo si è arrivati all’overtime, dove solo un quasi contro-suicidio del Pana ha permesso uno scarto di misura, con Datome incapace di segnare il tiro del pareggio sulla sirena. Ora contro l’Efes Milano è padrona del proprio destino. I turchi saranno comunque terzi, ma ora paiono ingiocabili.         

EUROLEAGUE – LA CLASSIFICA

Barcellona 24-9; CSKA Mosca 22-10; Efes Istanbul 22-11; Olimpia Milano 20-13; Fenerbahce 20-13; Bayern Monaco 20-13; Real Madrid 19-14; Zenit San Pietroburgo 18-14; Baskonia 18-15; Valencia 18-15; Zalgiris 16-17; Olympiacos 15-18; Maccabi Tel-Aviv 13-18; ASVEL 12-20; Panathinaikos 11-20; Alba Berlino 11-22;Stella Rossa 10-23; Khimki Mosca 4-28

Nella foto: Brandon Davies, centro del Barcellona (euroleague.net)

Andrea Ranieri