Di Maurizio Roveri

 

Quando Matteo Spagnolo con mani rapide ha rubato palla a Zuvcic e poi ha spinto le sue gambe potenti e il suo talento in contropiede volando a firmare il 74-68 per Trento con una spettacolare “inchiodata”, tutta l’inerzia sembrava decisamente nelle mani della Dolomiti Energia. Un vantaggio di 6 punti pareva abbastanza rassicurante per la squadra italiana che, appena una decina di secondi prima, aveva gonfiato il canestro dei London Lions con una tripla di Diego Flaccadori. Era un momento favorevole per Trento che cominciava a vedere il traguardo d’una sfida molto intensa ed equilibratissima. Duecentotrentatre secondi ancora di fatica e concentrazione. Vale a dire 3’53”. In uno sport di squadra veloce e imprevedibile come il basket, dove il destino di un match può cambiare da un attimo all’altro, possono essere anche tanti. Però: sei un Club più esperto di Eurocup rispetto ai londinesi. Ti basta conservare la giusta concentrazione, stare lì con la testa e cercare di fare le cose semplici e… questa partita non la perdi mai.

E invece, finisci per cacciarla via. Subendo una disastroso parziale di 12 a 1. In 3’53”. Confusione totale. Inaccettabile. Qualche forzatura di troppo, tiri liberi sbagliati (mentre Tomislav Zubcic, Ovie Soko e Aaron Best per i London Lions nei delicatissimi minuti finali sono stati magistrali e micidiali dalla lunetta: 10 su 10).

 

E ancora: andando un po’ più indietro, al sesto minuto del terzo periodo, la Dolomiti Energia era balzata  sul +8: tripla di Flaccadori per il 55-47 a 3’58” dal termine, vantaggio poi mantenuto su una tripla di Matteo Spagnolo a 2’50”. In quel momento Trento avrebbe dovuto “spaccare” la partita. Dare la spallata per spezzare definitivamente l’equilibrio. Invece, ha concesso una tripla a Mo Soluade, un canestro da 2 a Josh Sharma e la tripla dell’aggancio a Tomislav Zubcic.

 

La mia riflessione: in questo momento, sulle strade d’Europa, la Dolomiti Energia Trento non ha ancora una vera anima.

I London Lions (club debuttante in questa stagione in Eurocup) ha lottato duramente fino all’ultimo secondo, fino all’ultima goccia di sudore. Ci hanno messo il fuoco.

 

Seconda riflessione: coach Lele Molin sta lavorando bene con l’interessante gruppo dei giocatori italiani, ma dentro la Copper Box Arena di Londra non è stato minimamente aiutato da Lockett (prestazione mediocre), dal poco incisivo Andrejs Grazulis (+1 di Performance Index Rating, appena 5 rimbalzi) e da un Darwin Atkins mai, mai nel vivo del gioco (in 32 minuti 4 punti, 3 rimbalzi, 5 palle perse, 4 falli commessi e 1 solo subito, -5 di PIR e -6 di plus/minus). In particolare, è stato l’atteggiamento di Atkins ad essere poco convincente.

Da salvare soltanto Crawford, 22 di PIR. Però, quei tre tiri liberi falliti nel finale…

 

Terza riflessione: Trento deve migliorare, e tanto, in difesa. In questa partita di Londra non è stata mai capace di contrastare con efficacia Ovie Soko, il quale ha prodotto una prestazione monumentale. Ventisei minuti d’intensità, di energia, di fuoco, di solidità fisica e mentale. Play-guardia (e ala piccola) di 2,01 per 100 chili. Giocatore versatile e di notevole atletismo. MVP di questa primissima partita di Eurocup sui legni della bellissima Copper Box Arena. Prestazione da 22 punti (6 su 10 al tiro), 9 falli subìti, 9 su 10 nei liberi, 14 rimbalzi (!), 3 assist, 2 palle recuperate, 39 di Performance Index Rating.

Aveva la molla carica, Ovie Soko. Coach Ryan Schmidt, costretto ad affrontare questa gara senza Sam Dekker e il 2,13 Kosta Koufos (due ex-NBA), ha saputo coinvolgere intensamente tutti gli altri. Ottenendo grandi risposte da Ovie Soko, Vojtech Hruban e Tomislav Zubcic. Prezioso anche Aaron Best.

 

Quant’è cambiato il mondo dei London Lions!  Ricordo la prima volta che mi recai alla Copper Box Arena. Era una domenica di ottobre del 2016. Mi incuriosiva scoprire il livello del basket inglese. Li vidi vincere. Era un basket ancora approssimativo. Tentando di fare mentalmente un raffronto con la pallacanestro italiana, ritenni che quei Lions fossero da livello medio-alto della nostra serie B.

Li ho rivisti ancora, nel 2017 e nel 2019. Qualche lieve miglioramento, diciamo che era squadra da scarsa A2 italiana.

 

E ora, un deciso salto di qualità. Sotto tanti punti di vista. Nella Proprietà (777 Partners), nella Dirigenza, nel progetto, nella professionalità. Nella costruzione di questa squadra.

Il 18 ottobre resterà per sempre una data storica per i London Lions. La prima vittoria in Eurocup.