L’ESTATE STA ARRIVANDO E UN ANNO SE NE VA. La pessima e banale storpiatura dei Righeira getta le basi per la stesura di un articolo nel quale ci sarà da ridere, o da piangere, a seconda di come la si voglia vedere e interpretare. In attesa di capire come andrà a finire l’assurdo teatrino societario, se sarà definitivamente spazzato via dal vento del rinnovamento, o se la montagna partorirà un topolino né carne né pesce, o addirittura proseguirà lo status quo contro cui di è schierata, compatte, la tifoseria, abbiamo voluto fare un passo indietro. Abbiamo anche voluto fare trascorrere un po’ di tempo per rivivere a mente fredda e fare valutazioni più congrue e meditate all’,ennesimo anno schizofrenico e deludente, non tanto in rapporto agli obiettivi fissati e raggiunti, ma in rapporto alle potenzialità che la F offre. Esempio concreto: Pistoia, con budget sicuramente inferiore e incassi largamente inferiori è tornata in serie A addirittura, dove questa Fortitudo non poteva tornare e non voleva andare e chissà per quanto tempo sncora. Ma anche altri nelle stesse condizioni hanno fatto meglio. L’estate sta arrivando e un anno sportivo se ne va. Così, anche per la Fortitudo Bologna, si chiude l’ennesima, travagliata, stagione nella quale i risultati intracampo non trovano spazio, sovrastati dalle vicende societarie, che nell’ultimo triennio monopolizzano la curiosità, il terrore e lo stress del tifoso biancoblu.

Ormai giunti ad un punto di non ritorno, prosegue la lotta tra un pubblico, totalmente insoddisfatto, che chiede ai vertici, per pietà o carità, di farsi da parte, ed una società disposta a cedere, si, ma solo ed esclusivamente alle proprie condizioni. Fattosi da parte l’imprenditore Matteo Gentilini , main sponsor munifico con #FlatsService ma anche vice presidente del Consorzio che detiene la proprietà del club, che, tramite un comunicato ufficiale, ha reso nota la sua uscita dalla cordata che sta trattando ll’ acquisto della società e di cui era il più esposto economicamene a causa, tra le altre cose, di una mancanza di discontinuità certificata dalla presenza di ombre di personaggi per nulla tollerati nel panorama bolognese. Sembra che ad avere la meglio come epilogo della vicenda possa essere comunque la cordata di Stefano Tedeschi, che pare ad un passo dall’acquisizione delle quote che rappresenterebbero, si spera, un nuovo inizio per una tifoseria tanto fedele quanto stufa.
Auspicando che le richieste di Muratori diano costruttive e non esose in una situazione dove già solo trovare chi è disposto a rilevare una esposizione debitoria per anni e creata dalla gestione attuale dovrebbe bastare con tanto di tappeti rossi stesi.

Intanto, l’estate è arrivata, un altro anno se n’è andato e il campo ha parlato. La Fortitudo esce in semifinale al termine di una, sospetta, debacle casalinga contro una squadra più forte, organizzata ed ambiziosa quale la Vanoli Cremona. Vietato, nella maniera più assoluta, farsi fuorviare da un risultato sportivo “positivo”. La realtà dei fatti è che durante tutta la stagione la Effe ha vissuto più bassi che alti, figuracce con le ultime comprese, trovando nell’acquisto di Banks, ma soprattutto di Candussi, le forze per affrontare un finale di stagione superiore alle aspettative di aprile, che la gente ha vissuto però solo come un tentativo, non riuscito a riprova di una frattura insanabile, di fermare la fuga da Palazzo degli ultimi tempi e si sa bene come il pubblico sia il polmone finanziario più grosso di questa proprietà.. Ma il pubblico non ne fa una questione di vittorie o sconfitte, non è mai stato quello il limite della passione dei fortitudini, ma di perdita di fiducia e credibilità.
Di seguito, andremo ad analizzare e giudicare il percorso dei singoli, stilando un pagellone di fine stagione, con la perfetta consapevolezza che si tratti di una valutazione puramente soggettiva, figlia dei pensieri di chi scrive e che farà magari storcere il naso ai più.

*Le statistiche si riferiscono alle cifre della regular season, che a livello numerico, ci danno un campione più ampio e quindi realistico.

FRANCESCO CANDUSSI VOLLTO 7: (13.3PPG, 5.7RPG, 1.3APG) E’ di recente notizia la sua consensuale rescissione del contratto con la Scaligera Verona e se è vero che di offerte, soprattutto nella seconda categoria nazionale, ne riceverà tante, è anche vero che la Fortitudo Bologna dovrebbe pensare di ripartire da lui. Crack totale per il campionato di A2, arma in più e forse vera svolta nel finale di stagione bolognese. Giocatore totale, rimbalzista e tiratore affidabile. Forse con un po’ di cattiveria in più e una diversa gestione dei falli, avrebbe potuto avere i suoi spazi anche in Serie A, ma il pensiero rimane, LA FORTITUDO HA L’OBBLIGO DI RIPARTIRE DA LUI.

ADRIAN BANKS VOTO 5,5: (16.8PPG, 2.3RPG, 2.3APG) Le statistiche si riferiscono alla regular season di Serie A vestendo la maglia di Treviso e anche lui, come Candussi, risulta recentemente essere diventato free agent. Diverso però il ragionamento per il fuoriclasse di Memphis. Seconda esperienza per lui con la compagine bolognese dopo la prima non finita benissimo un paio di anni fa. Le primavere sono 37 e se è vero che i numeri sono ancora da capogiro, soprattuttoconsiderando che si riferiscono alla massima categoria italiana, l’età rischia di essere un problema se si vuole pensare ad utilizzare uno spot di straniero per lui. Vero è, che con la pochezza degli stranieri Fortitudo degli ultimi anni, pensare di partire con Adrian Banks potrebbe essere un grande inizio per la stagione ventura ma forse difficile per chi dovrà ripartire da zero e con un budget da dividere in molti aspetti. Tornando all’attualità sicuramente il finale di stagione lascia un pò di amaro in bocca. Ci si aspettava molto di più soprattutto in termini di responsabilità e personalità e chissà che non abbia potuto incidere il fatto di un suo ritorno aiutato dalla presenza di coach Dalmonte, cacciato lo stesso giorno del suo arrivo. E proprio il coach di Imola due anni fa era riuscito nell’impresa di gestire gli equilibri con Aradori

SIMONE BARBANTE VOTO 6: (7.4PPG, 2.6RPG, 0.5APG) Finale di stagione in crescita per lui, un finale di stagione da 6,5 che facendo media con la prima parte da 4,5 produce un 5,5 definitivo. Troppo poco ad inizio campionato, buona roba a fine stagione e su questa base, Bologna potrebbe pensare ad una conferma nel ruolo di secondo lungo. Arrivato con la nomea di tiratore, mostra tutto tranne quello, esce poco dal perimetro e tira con basse percentuali. Al contrario fa vedere bellissimi movimenti dal post contro giocatori più fisici ed esperti. Avrebbe meritato più minuti con la consapevolezza di dover migliorare in difesa e in continuità di rendimento.

MATTEO FANTINELLI VOTO 4,5: (10PPG, 6.3RPG, 5.5APG) Uno dei due residui della, tragica, passata stagione. Uno di quei giocatori su cui si dovrebbe aprire un capitolo a parte analizzandone possibilità e produzione effettiva sul campo. Bocciato, bocciatissimo. I numeri sono accettabili, certo, ma la sensazione è che il livello di pallacanestro fornito dal playmaker faentino sia stato decisamente sotto le aspettative. Difficoltà durante tutto l’arco della stagione nel mettere in ritmo i compagni, gestione dei possessi in certe situazioni pessimo, e inesistente utilizzo del post basso tenendo in considerazione lo strapotere fisico rispetto ai pari ruolo avversari. Forse, dopo 5 anni, è giunto il momento che le parti si ringrazino e le strade si separino, cercando per la società, profili diversi alla guida del campo. Oppure di tagliare certi legami che quest’anno lo hanno portato ad andare a traino di certe situazioni – vicenda allenatore – e di un Aradori di maggior esperienza e leadership cui aggrapparsi. Ma lui è il Capitano ed esserlo di questa maglia richiede doti e spalle larghe

SALIOU NIANG VOTO NG: Poco da dire su Saliou. Avrebbe sicuramente meritato più spazio laddove per gran parte della stagione sono mancate soluzioni e fisicità. Qualcosina in più mostrato durante la fase ad orologio, utilizzato maggiormente ma sempre con l’idea, che senza tiro, la sua carriera faticherà a decollare.

PIETRO ARADORI VOTO 4,5: (15.7PPG, 5RPG, 2.4APG): Anche qui, come per Fantinelli si dovrebbe aprire una parentesi a parte. Giocatore che divide l’ambiente Fortitudo… No, anzi, giocatore che non divide proprio più niente, la realtà è che non lo vuole più quasi nessuno con quella casacca addosso. C’è stato un margine di tolleranza fino a due stagioni fa, quando il pubblico, ha iniziato a notare una totale incompatibilità tra lui e qualsiasi collega straniero al suo fianco. Le cifre come sempre non sono male, ma sarebbe diabolico, per lo scrivente fermarsi a leggere i numeri senza allargare la critica a tutto il resto come la totale inadeguatezza sul piano difensivo e l’assurda capacità di sparire nei momenti decisivi della partita. Un rapporto logorato anche dalle questioni legate al suo agente indicato dal proprietario “Gianluca Muratori” consulente-amico di riferimento creando tutti gli incerti squilibri dentro e fuori dal campo che nascono da queste situazioni ibride. Pare, che la scelta di rimanere in questa stagione sia stata una scelta di cuore. Bugia? Noi nel dubbio, siamo come San Tommaso. Fuori di battuto, il bilancio dei suoi quattro anni biancoblu nel rapporto resa, risultati, costi è ampiamente deficitario

ALESSANDRO PANNI VOTO 4,5: (6.6PPG, 2.2RPG, 2APG): Altra delusione della stagione. Ci si aspettava un profilo in grado di dare minuti di riposo a Fantinelli, reggendo il colpo in fase di playmaking e ci si è trovati tutto il contrario di tutto. Guai a chiamarlo regista, giocatore totalmente indipendente, devoto solo al tiro da fuori creatosi dal palleggio. Più guardia (di medio basso livello) quindi, che playmaker.

NAZZARENO ITALIANO VOTO 4: (8.3PPG, 3.7RPG, 1.2APG): Ritorno di fuoco caratterizzato dallo scetticismo popolare. Giocatore dichiaratamente fortitudino, ed è una bella cosa, ma troppo focoso e fuori dagli schemi per entrare nei cuori del popolo. Un inizio promettente, da MVP assoluto, con grandi prestazioni su due lati del campo.. Fino a dicembre.. Da lì in poi blackout assoluto. Terrificante seconda parte di stagione con l’exploit del canestro decisivo ai playoff contro Cento, ma sempre nervoso, con il fallo tecnico quasi una costante a partita e zero incisività tecnica dalla panchina. Per la rubrica “vedi sopra” Nazzareno da una parte e Fortitudo dall’altra nel futuro prossimo.

VALERIO CUCCI VOTO 6: (11.3PPG, 5.2RPG, 1.1APG): Cattiveria dello scrivente o oggettività nel giudizio? Fatto sta che con Valerio tocchiamo la terza sufficienza della stagione. E non è un caso che ad esserlo, sia un giocatore che con il mondo Fortitudo non aveva nulla a che vedere. Nessuna promessa, nessuna sbandierata e testa sempre sul pezzo. Il più continuo sicuramente nella totalità della stagione, il più guerriero, sporcando un po l’amore della gente con qualche atteggiamento verso il pubblico, a volte, fuori dalle righe. Ma se ne facciamo una questione di resa sul campo, considerando l’obbligo di giocare fuori ruolo molto spesso, il voto è sicuramente positivo.

MIHA VASL VOTO 4: (3PPG, 2RPG, 0APG): Ma veramente dobbiamo parlarne? Ma seriamente? No, voglio dire, è assolutamente necessario scrivere due parole su uno dei pochi sloveni sulla faccia della terra, che con la pallacanestro c’entri zero? No, non me la sento.

MARCUS THORNTON VOTO 4,5: (11.5PPG, 2.8RPG, 3.3APG): Chiude la sua avventura bolognese, di proposito, con una notte brava torinese (forse provocata da rapporti di spogliatoio già deteriorati prima, come molte volte è capitato in questi anni agli stranieri specie in quel ruolo). E forse verrà ricordato solo per quello. Talento incredibile affiancato ad una personalità nulla produce l’ennesimo disastro dell’ennesimo esterno americano in maglia biancoblu. Quando in giornata, mostra un dominio inarrestabile, ma il più delle volte, non in serata diventa un danno oggettivo.

STEVEN DAVIS VOTO 4: (7.3PPG, 4.6RPG, 0.6APG): Amatissimo dal pubblico come fosse un under che entra in campo e ai butta su un pallone. Ogni rimbalzo (raro) è una standing ovation, ogni canestro (rarissimo) è boato del Paladozza. Peccato che fosse il secondo straniero (su due) della Bologna biancoblu ed ennesimo flop clamoroso, non il primo e sicuramente non l’ultimo. Poi va a Trapani e domina.. BAH.

PAOLO PACI NG: Troppo poco spazio e minima resa rispetto al ruolo che inizialmente doveva ricoprire. Se ne va, presto, seguito da dolci parole verso il pubblico e Bologna. Un signore.

YGOR BIORDI NG: Sul campo lo si nota soltanto per l’espulsione a Mantova, fuori invece si fa ricordare soltanto per pessimi utilizzi dei social con frasi fuori luogo che ne evidenziano il livello del personaggio. Non un signore.

ALL. MATTEO ANGORI VOTO 6,5: Finito un po’ lì per caso, si trova a gestire una squadra che viaggia in autogestione e col pilota automatico. Il suo lo fa, molto spesso peccando di plausibile inesperienza però nulla da dire. Elimina Cento ed esce in quattro gare contro forse la squadra più forte della Legadue. E quando arrivano i risultati, a prescindere da tutte le varie teorie complottistiche, lo zampino dell’allenatore c’è sempre.

ALL. (GIAN)LUCA DALMONTE VOTO 5: Dove Gian sta per una delle gaffe del presidente Di Pisa che lo chiamò così comunicandone l’esonero. AaaaaOh, diteci quello che volete ma la scelta di cuore c’è stata, suo malgrado. Dopo la pregressa esperienza di un paio di anni prima, conclusa come tutti sappiamo, tutto avremmo pensato tranne ad una nuova volontà del coach di metterci la faccia. Non dimentichiamo che a luglio scorso, nessuno e ribadiamo, nessuno, ebbe la volontà e la forza di partecipare a quel circo chiamato Fortitudo. Poi c’è il campo ed è chiaro, che il campo non abbia parlato a suo favore. È di totale incapacità, per chi scrive, poter dire se la squadra l’abbia fatta lui o meno, fatto sta che sia oggettiva la poca capacità di gestione del gruppo, in un ambiente circostante che di fatto lo rendeva ingestibile tra consulenti invadenti e simili e senza una vera struttura dirigenziale societaria alle spalle, che ad un certo punto ha evidentemente iniziato a giocare contro di lui. Ogni riferimento a cose, persone e procuratori è puramente casuale. Chiude l’esperienza con l’esonero prima dei playoff, evidenziando l’ennesima mancanza di rispetto della società verso l’uomo e il pubblico.

SOCIETÀ VOTO 3: Che sia la volta buona? Al netto del fatto che ormai il popolo Fortitudo viva nello scetticismo generale, è già qualcosa pensare che fuori si stia parlando di cambio proprietà, quantomeno per liberarsi di certi elementi che nuocciono gravemente alla salute da qualche anno a questa parte. In questa stagione si è toccato forse l’apice dell’inadeguatezza con l’ingresso in società di agenti vari poi immediatamente smentito da un comunicato quando ormai la frittata era fatta. L’infinita lotta verbale tra il presidente e il vice presidente con il primo a difendere l’operato condannato dal secondo. L’esonero di Dalmonte, che come definito dalla Fossa dei Leoni, era l’ultimo “baluardo di fortitudinità” rimasto. Le gaffe ripetute del presidente Di Pisa sbucato fuori dal nulla e senza un vissuto cestistico vero, solo per essere uomo di facciata L’ingaggio di giocatori di spicco per far sì che la gente si riavvicinasse al Paladozza, dopo i vuoti della fase ad orologio. Sono solo alcuni dei casi più eclatanti che hanno caratterizzato la stagione biancoblu, senza tornare a mettere becco al passato che ormai parla per se.

 

Matteo Cuppi