Hornets, Kings, Bulls e Spurs: è tempo di scoprire i protagonisti della quattordicesima settimana NBA
Dopo gli ultimi rinforzi di mercato della trade deadline, a detta di molti una delle più avvincenti degli ultimi anni, le franchigie NBA sono ormai pronte per puntare dritto verso l’obiettivo principale: i playoff. Per quanto riguarda la Eastern Conference, i primi della pista sono a pari merito i Philadelphia 76ers (32-15), che tuttavia hanno perso le ultime due (contro Clippers e Nuggets), e i Brooklyn Nets (32-15, e 3-1 nell’ultima settimana). A tre vittorie di distanza i Milwaukee Bucks (29-17), e a seguire un corposo blocco di sei squadre: i sempre più sorprendenti Charlotte Hornets (24-22), i New York Knicks (24-23), gli Atlanta Hawks (23-24), i Boston Celtics (23-24), i Miami Heat (23-24) e gli Indiana Pacers (21-24). Per un posto ai play-in, inoltre, sono ancora in corsa i Chicago Bulls (19-26), reduci però da una settimana difficile, i Toronto Raptors (18-29), i Washington Wizards (17-29) e i Cleveland Cavaliers (17-30). Nella Western Conference, invece, rimangono ancora al comando gli Utah Jazz (35-11), che sono tallonati dai Phoenix Suns (32-14), dai Los Angeles Clippers (32-17) e dai Los Angeles Lakers (30-17). I campioni in carica, però, sono a loro volta assediati dai Denver Nuggets (29-18) e dai Portland Trail Blazers (28-18), due squadre in crescita e reduci da una buona settimana (entrambe 3-1 nelle ultime quattro). Dalla settima posizione in poi la battaglia è ancora aperta, visto che Dallas Mavericks (24-21), San Antonio Spurs (23-21), Memphis Grizzlies (22-22) e Golden State Warriors (23-24), a cui recentemente si sono aggiunte anche Sacramento Kings (22-25) e New Orleans Pelicans (21-25), sono tutte in corsa per un posto nei playoff.
Le migliori: Charlotte Hornets e Sacramento Kings
All’interno della Eastern Conference, nell’ultima settimana le grandi non hanno brillato molto. Sixers e Bucks hanno infatti subito due pesanti sconfitte che le hanno in qualche modo rallentate, mentre i Nets hanno giocato poco e senza alcuni giocatori importanti. Per tale motivo, la squadra orientale migliore degli ultimi sette giorni, o perlomeno la più costante, sono stati i Charlotte Hornets (24-22). Una squadra giovane, frizzante e piena di energie che sta sorprendendo sempre di più il mondo NBA. Anche perché, dopo l’infortunio di LaMelo Ball, sicuramente uno dei protagonisti della stagione degli Hornets, in molti pensavano che i “calabroni” si sarebbero fermati. Niente di più lontano dalla realtà. Gli Hornets, infatti, hanno vinto tre delle ultime quattro partite (l’unica sconfitta è arrivata in overtime contro i Phoenix Suns), e attualmente occupano saldamente la quarta posizione della classifica della Eastern Conference. Gran parte del merito va sicuramente a Terry Rozier (nominato “giocatore della settimana” della Eastern Conference), ma è innegabile che tutti stiano contribuendo alla causa, a partire da Hayward, Graham e PJ Washington, fino ad arrivare a Bridges e Monk (che in uscita dalla panchina non stanno mai facendo mancare il proprio apporto). Anche senza LaMelo, dunque, i Charlotte Hornets sono rimasti una delle squadre più affiatate ed entusiasmanti della lega, e non sembrano avere alcuna intenzione di smettere di stupire.
Escludendo Utah Jazz (35-11), Phoenix Suns (32-14) e Los Angeles Clippers (32-17), che ultimamente si stanno sempre più imponendo come le regine dell’Ovest, la squadra della Western Conference più in forma della settimana sono i Sacramento Kings (22-25). La squadra di coach Luke Walton, infatti, nell’ultima settimana ha ottenuto cinque successi consecutivi e ha iniziato la propria personale scalata per raggiungere una posizione da playoff. Attualmente i Kings sono all’undicesimo posto, a sole due vittorie dalla settima piazza, e sembrano più decisi che mai a giocare la post-season. Nelle ultime cinque vittorie, infatti, la squadra ha tirato con il 53.9% dal campo e il 40.9% da tre, ma soprattutto ha dimostrato tanta energia su entrambi gli estremi del campo (anche grazie ai nuovi acquisti Harkless, Davis e Wright). Grandissimi meriti vanno a De’Aaron Fox, recentemente nominato “giocatore della settimana” della Western Conference (grazie ai suoi 36.8 e 5.5 assist di media nelle ultime partite), e Tyrese Haliburton, un serio candidato per il titolo di “Rookie of the Year”. È principalmente merito loro (senza nulla togliere ai validissimi Hield, Barnes e Holmes) se i Sacramento Kings stanno vivendo un momento così magico.
Le peggiori: Chicago Bulls e San Antonio Spurs
I Chicago Bulls (19-26) sono stati una delle squadre vincitrici dell’ultima trade deadline. A Chicago sono infatti arrivati Nikola Vucevic, ambito da varie contenders, Daniel Theis, da anni uno dei tasselli principali dei Boston Celtics, Al-Farouq Aminu, Troy Brown Jr. e Javonte Green. La squadra di Billy Donovan, però, ha anche perso vari giocatori importanti, come Otto Porter Jr. e Wendell Carter Jr., oltreché due energici giovani come Gafford e Hutchinson, e il suo gioco sembra averne un po’ risentito. Nelle ultime quattro partite, infatti, i Bulls hanno collezionato quattro sconfitte, e al momento non sembrano capaci di scrostarsi dalla decima posizione della Eastern Conference. I problemi principali sono arrivati dalla difesa, che forse Carter Jr. e Gafford riuscivano a sigillare un po’ meglio, e dal tiro da tre (che nelle ultime quattro ha sfiorato a malapena il 25%). Indubbiamente i Bulls rimangono una squadra giovane e interessante (basti pensare a LaVine, White, Williams e Markkanen), e una volta che i nuovi arrivati si saranno inseriti potranno puntare seriamente ai playoff della Eastern Conference. Per farlo, però, i Bulls dovranno cancellare la settimana appena trascorsa e rialzarsi subito in piedi, perché la regular season è ormai entrata nella fase finale e nessuna squadra sarà disposta a fare un passo indietro.
I San Antonio Spurs (23-21) stanno vivendo un periodo particolare. La franchigia texana, infatti, pur essendosi finalmente liberata di LaMarcus Aldridge, che non rientrava più da tempo nei progetti della dirigenza e ha deciso di unirsi ai Brooklyn Nets, non ha vissuto una buona settimana ed ha ottenuto un solo successo (contro i Bulls, ovvero la squadra più negativa degli ultimi sette giorni) nelle ultime quattro gare disputate. La squadra di coach Gregg Popovich, che recentemente è diventato l’allenatore più veloce di sempre a raggiungere 1300 vittorie, non sta convincendo soprattutto sul versante offensivo, dove sta dimostrando una grandissima lacuna: il tiro da tre. Nonostante la partenza di Aldridge, infatti, gli Spurs non sembrano poter fare a meno di tirare dalla media distanza (DeRozan e Murray, ad esempio, tirano quasi esclusivamente da dentro l’area), mentre al contrario non riescono a incidere costantemente da oltre l’arco (fatta esclusione per Mills, White e Walker IV, che tuttavia non riescono a compensare la mancanza di altri tiratori). Gli Spurs, dunque, che attualmente occupano l’ottava posizione della Western Conference, dovranno applicarsi maggiormente dalla lunga distanza (e in generale migliorare quello che al momento è il ventesimo attacco della lega), se vorranno tentare di mantenere un posto che, per adesso, gli darebbe perlomeno la possibilità di giocare i play-in.
Pier Paolo Polimeno