Un’altra data da ricordare, un’altra tappa fondamentale nel lungo percorso dell’affermazione della donna in campi finora proibiti. Sarah Thomas, quarantasettenne di Pascagoula (Mississippi) madre di tre figli, sarà la prima donna ad entrare nel crew degli arbitri di un SuperBowl, domani a Tampa tra i Kansas City Chiefs e i locali Bucaneers, dopo sei stagioni nella Nfl e ventuno da arbitro.

Fabrizio Ponciroli ha raccontato nel numero di Basket Magazine, in questi giorni in edicola, nel servizio dedicato a Becky Hammon, la prima donna ad allenare in Nba (San Antonio), le altre prime volte, dalla più importante, quella di Kamala Harris vicepresidente degli Stati Uniti,  a Bianca Smith coach delle minor dei Boston Sox, ad Alyssa Nakken Assistant coach dei San Francisco Giants, a Kim Ng General manager dei Miami Marlins, a Stephanie Frappart, spostandoci in Europa, prima donna ad avere arbitrato una partita di Champions League di calcio.

Nell’editoriale viene aggiunta anche la personale storia di Sarah Thomas, la cui affermazione nello sport più “macho” che esista per noi acquista più valore perché Sarah è stata una giocatrice di basket di in dubbio valore, chiudendo i suoi tre anni di college nell’University of Mobile con 779 punti, 441 rimbalzi, 108 assist e 192 recuperi, cifre che la collocano al quinto posto tra le migliori di sempre del suo college, prima di tuffarsi nello sport che ha sempre amato e nell’unico ruolo che le consentisse di vivere sul campo il football americano: l’arbitraggio.

 

Mario Arceri