Dopo una positiva prima stagione del nuovo ciclo con Paolo Galbiati in panchina, l’Aquila Basket si presenta ai nastri di partenza della stagione 24-25 con ambizioni rinnovate e la voglia di fare passi avanti anche sul fronte europeo.
LE CONFERME
Fra scelte di mercato e ben tre bianconeri che nel corso di quest’estate sono passati in Eurolega (Grazulis, Baldwin e Hommes), la Dolomiti Energia riparte da sole quattro conferme: oltre a quelle “scontate” di coach Galbiati, rinnovato già a febbraio, e dell’eterno capitano Toto Forray, giunto alla sua quindicesima stagione con l’Aquila, sono rimasti i due giovani Quinn Ellis e Saliou Niang. Il play britannico, che ha attirato su di sé diverse attenzioni nel corso della passata stagione, è al terzo dei suoi quattro anni di contratto, ed è reduce dall’esperienza estiva in Summer League. Per Niang invece la società trentina ha esercitato il diritto di riscatto previsto nell’accordo di prestito con la Fortitudo Bologna, la squadra in cui l’ala senegalese ha seguito il percorso giovanile.
I NUOVI
Sono nove i nuovi volti in casa Aquila Basket. Nel reparto italiani, il vuoto lasciato da giocatori di esperienza come Davide Alviti, Mattia Udom e Paul Biligha è stato colmato da due giovani in ascesa come Andrea Pecchia e Jordan Bayehe. Sul fronte stranieri, invece, Trento ha deciso di puntare su cinque giocatori alla loro primissima esperienza in Italia: i nomi più promettenti sono quelli del playmaker Jordan Ford e dell’ala Anthony Lamb, entrambi con prestigiosi trascorsi NBA (rispettivamente ai Sacramento Kings e ai Golden State Warriors), a completare il reparto esterni dal campionato belga è arrivato lo swingman Myles Cale mentre sotto i tabelloni ecco la fisicità di Selom Mawugbe e l’esperienza di Eigiridas Zukauskas, il primo giocatore lituano mai firmato dalla società bianconera. Importanti, in ottica futura, anche i colpi Patrick Hassan e Denis Badalau, interessanti promesse su cui l’Aquila ha deciso di puntare con convinzione offrendo a entrambi degli accordi pluriennali.
IL COACH
Paolo Galbiati è stato ampiamente riconfermato dopo una prima stagione a Trento positiva, in cui è riuscito a migliorare notevolmente il record in Eurocup rispetto alle stagioni precedenti e a centrare la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia e ai playoff di LBA, nonostante i numerosi infortuni che hanno colpito soprattutto il reparto lunghi nei mesi conclusivi. La capacità di tirare fuori il meglio da giovani promesse come Ellis e Niang, e di entrare nelle simpatie dei tifosi proponendo un gioco ad alto ritmo e nettamente diverso da quello dei suoi predecessori sulla panchina, sono gli elementi che hanno inciso maggiormente sulla scelta della dirigenza di rinnovare la fiducia al coach ex Cremona, Biella e Torino.
PUNTO DI FORZA
Trento si presenta come una squadra capace di far male a tutti quando attaccare in transizione e giocare al ritmo elevato che piace al suo coach. Il roster allestito è ricco di atletismo e giocatori capaci di correre il campo velocissimamente, senza che questo pregiudichi la possibilità di segnare anche a difesa schierata affidandosi al talento di Ford e Lamb, dal cui rendimento passeranno molte delle sorti trentine.
PUNTO DEBOLE
Giocare ad alto ritmo è efficace e anche più divertente da vedere, ma allo stesso tempo è molto dispendioso dal punto di vista fisico, soprattutto se proposto ogni tre giorni per diversi mesi come richiesto dall’Eurocup. L’Aquila lo ha sperimentato l’anno scorso incappando in un inizio di 2024 da dimenticare e una lunga serie di infortuni, e da questo punto di vista il roster bianconero non sembra essersi allungato più di tanto visto che si è deciso nuovamente di fare ricorso al format 5+5 con l’aggiunta di due giovani al loro primo contratto da professionisti, di cui Badalau dovrà completare la formazione italiana prima di poter giocare in LBA. Il rischio insomma è che Trento possa incappare di nuovo in lunghe strisce negative con il passare dei mesi o in presenza di infortuni pesanti.
LA CHIAVE
Paradossalmente, per proporre un gioco veloce ed offensivo la chiave sarà la difesa, la capacità di interrompere gli attacchi avversari e farsi sentire a rimbalzo. Da questo punto di vista, la Dolomiti Energia di quest’anno sembra aver “rinunciato” un po’ al suo talento offensivo per assicurarsi una maggiore tenuta difensiva, andando a scegliere Cale, Pecchia e Mawugbe per sostituire i più ondivaghi Hubb, Alviti e Cooke.
IL LEADER
Anthony Lamb è senza dubbio il colpo più importante messo a segno dalla società trentina in estate, con un curriculum di assoluto livello: dopo una lunga militanza oltreoceano fra G-League (dove ha vinto il premio individuale di giocatore più migliorato nella stagione 2020-2021) e NBA (Rockets, Spurs e Warriors le franchigie per cui ha giocato), l’anno scorso il nativo di Rochester ha dato spettacolo in un Australia sfiorando i 20 punti di media a partita, prima di rimediare un grave infortunio a febbraio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per tutti questi mesi. La condizione fisica al rientro pare già eccellente, con la preseason del nr.22 bianconero culminata con uno show balistico da 7 triple a referto e 24 punti nell’amichevole contro Brescia. Il talento è quello di uno scorer di alta classifica capace di trascinare la propria squadra nella metà campo offensiva. In una squadra giovane e quasi completamente rinnovata il suo impatto sarà fondamentale.
L’ITALIANO DI PUNTA
Dopo una lunga gavetta e una crescita costante nelle ultime stagioni, Andrea Pecchia si è guadagnato la possibilità di approdare a Trento, società con ambizioni un po’ più alte rispetto a quelle in cui ha militato finora e con cui farà la sua prima apparizione sul palcoscenico europeo. Un “esame” importante per un giocatore che a Cremona si è messo in mostra per la sua versatilità e l’energia portata in campo, doti da sempre apprezzate in casa bianconera. Lo sa bene anche coach Galbiati, che ha già allenato l’esterno 27enne proprio alla Vanoli e non si è lasciato scappare la possibilità di poterlo avere a roster di nuovo a Trento.
LA POSSIBILE RIVELAZIONE
Fra gli stranieri arrivati a Trento quest’estate, Myles Cale è quello forse passato più inosservato, ma anche l’unico a cui la società ha voluto legarsi con un contratto biennale. 25 anni, capace di giocare sia da guardia che da ala piccola, il nuovo nr.3 bianconero è reduce da un biennio molto positivo con il Limburg, in Belgio, dove è riuscito anche a migliorare quelli che erano stati i suoi numeri durante la carriera universitaria a Seton Hall. La scorsa stagione ha prodotto 16.5 punti a partita e vinto la coppa nazionale belga, convincendo così l’Aquila a puntare su di lui per il reparto esterni. Si tratta di un giocatore di grande energia, mortifero in difesa e molto abile nel puntare il canestro avversario, una dote che coach Galbiati ha dimostrato di saper valorizzare l’anno scorso con Ellis, Niang e Baldwin. I presupposti per sorprendere ci sono.
LA SCOMMESSA
Vista l’abbondanza di pari ruolo a roster, sembrava improbabile che Saliou Niang potesse giocare molto nel corso della passata stagione. I tanti infortuni gli hanno invece dato la possibilità di mettersi in mostra sia in LBA che in Eurocup, e l’ala senegalese non se l’è lasciata scappare impressionando già dalla sua primissima apparizione contro l’Umana Reyer Venezia. Da ricordare anche i notevoli losing effort contro Ulm, Brindisi e Milano, così come alcune giocate pesantissime nelle vittorie di misura contro Scafati e Tortona: l’Aquila ha voluto blindarlo esercitando il diritto di riscatto, e con un anno di esperienza in più alle spalle i tifosi bianconeri sperano che Niang possa continuare a sorprendere.
GLI OBIETTIVI
Come tutte le squadre di “fascia media”, per Trento il primissimo obiettivo sarà quello di blindare il prima possibile il discorso salvezza in un campionato che si preannuncia veramente equilibrato, per poi concentrarsi sul ripetere i convincenti risultati della passata stagione: la qualificazione alle Final Eight e ai playoff di LBA. È in Eurocup che Forray e compagni sono invece chiamati a migliorare rispetto alle ultime annate, cercando di piazzarsi fra le prime sei per andare oltre alla fase a gironi.
IL GIUDIZIO DI BM
Con un allenatore dalle idee chiare, un mercato intelligente e un roster giovane e “affamato”, l’Aquila ha le carte in regola per posizionarsi fra le prime otto di questo campionato, a patto che sappia amministrare bene le energie fisiche davanti a un doppio impegno molto dispendioso e far fronte ai possibili infortuni.
Qui il roster di Trento
Qui il calendario di LBA
Nell’immagine Anthony Lamb. foto Ciamillo-Castoria