Bortolani in tiro contro la difesa di Milano – Foto: Ciamillo-Castoria
di Yuri Pietro Tacconi
Giordano Bortolani è uno dei cestisti italiani più promettenti del momento. L’anno scorso, pre-sospensione causa Covid, con Biella viaggiava a quasi 15 punti di media a partita. Il classe 2000 ha dimostrato ottime doti di atletismo e grande intelligenza per un ragazzo così giovane. Incredibile la performance nella gara disputata contro l’Eurobasket Roma il 19 gennaio 2020, con 30 punti in 31 minuti.
A settembre ha invece completato il prestito dall’Olimpia Milano alla Leonessa Brescia, dove sta disputando la LBA con ottimi risultati: a dimostrazione del gran talento e potenziale, Bortolani ha brillato nelle recenti sfide contro l’Armani Exchange Milano e, in Eurocup, sul campo della ratiopharm Ulm.
Il ct della nazionale italiana Meo Sacchetti ha deciso di credere nelle sue potenzialità già a febbraio, in occasione delle gare contro Russia ed Estonia; dopo l’ottimo inizio di campionato è stato di nuovo incluso nella long-list per i Qualifiers di EuroBasket 2022.
Lo abbiamo intervistato in esclusiva.
In estate ha completato il passaggio dalla serie A2, in cui stava facendo una grandissima stagione con Biella, a una serie A decisamente più ostica. Quale è stata la difficoltà più grande?
Sicuramente il fatto di passare da una squadra giovanissima ad una squadra dove sono io, ampiamente, il più giovane. Non è una difficoltà quanto un discorso di ruolo diverso: vengo trattato da rookie.
Come si trova a Brescia? Il gruppo ha dei giocatori di altissimo livello, tra cui un MVP come Drew Crawford. Da chi sta imparando di più?
Mi trovo bene sicuramente, si sta tranquilli. Dei compagni quelli che mi danno più consigli sono Vitali e Moss, anche per il fatto di riuscire a parlare in italiano. Sono i più esperti, ne sanno molto. Bene o male chiunque cerca di aiutarmi, essendo tutti più grandi c’è sempre chi mi da un consiglio.
Cosa si aspetta da questa stagione? Qual è l’obiettivo di Brescia in campionato?
L’obiettivo sono di certo i playoff. Ora come ora è difficile pensare a quello che succederà, c’è altro per la testa; è una stagione un po’ confusionaria. L’obiettivo è fare i playoff e cercare di passare il turno in Eurocup.
A proposito di Eurocup: sente tanto la differenza rispetto alla LBA?
Sinceramente non la vivo così diversamente. È diversa come esperienza perché si viaggia, si vedono palazzetti nuovi, ma alla fine si va a giocare contro altre squadre di massima serie. Il livello è leggermente più alto, ma anche il livello della LBA è ottimo.
In una recente partita in LBA un telecronista di Eurosport, commentando una sua palla recuperata con successivo contropiede e schiacciata, l’ha definita il suo “marchio di fabbrica”. Che effetto le fa?
Non ci avevo fatto caso, ma il fatto che girino un po’ di voci sulle mie capacità atletiche sicuramente mi fa piacere.
È stato incluso nella long list di Meo Sacchetti per il Pre-Europeo di Tallinn. Se venisse convocato sarebbe la sua seconda esperienza in azzurro. Quali sono le sue aspettative? Più che altro a livello di squadra.
Cercheremo sicuramente di fare delle buone partite anche se contano relativamente, dato che l’Italia è già qualificata. Essendo un gruppo di giovani, alle prime esperienze con la nazionale, si cerca di giocare come se ci dovessimo ancora qualificare. Puntiamo soprattutto a giocare bene. Per noi l’aspettativa è quella di trovarci bene e fare una buona settimana, divertirsi e rappresentare al meglio l’Italia.
Con quale dei giocatori (nuovi e confermati) non vede l’ora di allenarsi?
Non c’è uno preciso, ho visto che un po’ di giocatori sono gli stessi che c’erano a Napoli a febbraio e sono contento perché l’esperienza era stata molto bella. Mi fa venire in mente che posso rivedere giocatori con cui ho passato una bella settimana a febbraio.
Chi è il compagno con cui si trova meglio a Brescia?
Non ce n’è uno preciso, sto riuscendo ad avere dei rapporti buoni con tutti. Quelli con cui scherzo di più di solito sono Ancellotti, Parrillo e Sacchetti, ma soprattutto con Chery. Parlo e discuto con tutti, non c’è qualcuno con cui non interagisco.