Tra i tanti atleti che si sono espressi sul caso della positività al doping di Jannik Sinner c’è stato anche il commento di Riccardo Moraschini che ha vissuto in passato una situazione simile in carriera, ma a differenza del tennista lui era stato fermato per un anno. Queste le sue parole su X:

“Il mio caso è identico in tutto e per tutto a quello di Sinner. Ecco a voi l’oggettività del sistema doping e antidoping. Il Clostebol non altera le prestazioni sportive, ma se c’è un regolamento deve essere uguale in tutti casi”.

Il giocatore di Cantù ha spiegato la situazione anche ad Il Resto del Carlino, queste le sue parole:

“In entrambi i casi si tratta del Clostebol  una sostanza dopante che non migliora le prestazioni sportive ma semplicemente velocizza la cicatrizzazione. E’ incredibile come anche la dinamica sia la stessa. Una persona terza si ferisce, va in farmacia a comperare una pomata per guarire rapidamente e poi entra in contatto fisico con l’atleta, il quale si ritrova positivo a sua insaputa. Una positività miscoscopica perché stiamo parlando di nanogrammi, ma comunque scattano le procedure previste. Ed è qui che la storia diventa differente perché io fui subito sospeso e poi condannato ad un anno, mentre Sinner continua a giocare”.