21 punti e 6 triple messe a segno (su 7 tentativi) è stato il bottino personale di Goran Filipović in occasione della vittoria roboante della Croazia sulla Slovenia nel primo incontro del Gruppo C1 del torneo Preolimpico del Pireo (108:92), nel quale il playmaker nativo di Spalato si è ascritto al ruolo di condottiero e top scorer della nazionale croata.
Convocato da Josip Sesar per condividere la cabina di regia della Croazia assieme a Borna Kapusta, Filipović, in una partita dell’importanza capitale, ha dato conferma di uno stato di forma che, nell’ultima stagione, ha permesso all’atleta classe 1996 di raggiungere traguardi importanti in materia di trofei di squadra e soddisfazioni personali.
A rendere curiosa la situazione è la caratura dei tornei nei quali Filipović si è affermato. Non l’Eurolega, e nemmeno la EuroCup. Bensì la Lega Adriatica, e ancor prima la Polonia sono stati i teatri di gioco nei quali il ventisettenne nativo di Spalato si è guadagnato la convocazione in nazionale.
Ad un passo dalla Serie B italiana la scorsa estate
Reclutato da coach Srđan Subotić (anch’egli spalatino) ai Pierniki di Toruń, Filipović ha saputo guidare la compagine della città natale di Niccolò Copernico, allestita con uno dei budget più bassi del torneo, ad una sorprendente qualificazione alla Coppa di Polonia a metà stagione.
Finito nel mirino dell’Igokea di Laktaši, Filipović è poi passato in Lega Adriatica, nella quale ha portato la compagine della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina ai playoff del campionato ex-jugoslavo. A livello locale, il playmaker spalatino ha poi guidato l’Igokea alla vittoria del titolo di Bosnia.
Curiosità aggiuntiva, poco nota ai più, Filipović, la scorsa estate, è stato ad un passo dalla firma con una squadra della Serie B italiana, alla quale tuttavia ha rinunciato dopo essere stato convinto da coach Subotić, che già conosceva dai tempi passati assieme allo Split, a provare un’esperienza in Polonia.
Srđan Subotić: “Filipović ha una grande etica lavorativa”
“Sono stato davvero contento di aver visto Goran giocare a tale livello” ci ha confessato Srđan Subotić, che abbiamo raggiunto per un commento esclusivo all’indomani della partita. “Altresì, mi fa piacere di avere contribuito, nel mio piccolo, al suo processo di sviluppo professionale” ha continuato il coach croato del Toruń.
Come Subotić ci ha spiegato, il playmaker spalatino è un atleta dalla notevole etica lavorativa. Questo, secondo il coach del Toruń, ha sicuramente permesso a Filipović di trovare la forza mentale necessaria per fornire una prestazione importante contro un avversario di assoluto prestigio come la Slovenia.
“La fiducia con la quale Filipović ha guidato la nazionale non mi ha sopreso – ha continuato Subotić -. Stiamo parlando di un professionista che lavora per migliorarsi ogni giorno con serietà e dedizione. Già durante la scorsa stagione a Toruń – ha continuato Subotić – Goran ha saputo prendere la squadra sulle proprie spalle in un torneo competitivo come la Ekstraklasa”.
Attitudine difensiva e visione di gioco
Playmaker dalla solida visione di gioco, Filipović si contraddistingue per un forte impegno difensivo, oltre che per una notevole capacità sia di trovare i compagni al momento giusto con il passaggio più appropriato, che di crearsi da solo occasioni di tiro, anche e soprattutto dalla lunga distanza.
Prima della stagione 2023-2024, l’atleta ventisettenne ha giocato per la Leyma Coruña nella LEB Oro spagnola, dopo avere trascorso una stagione alla Cedevita Junior in Croazia e, l’annata precedente, alla Craiova in Romania.
Compiuto il suo esordio nel basket professionistico con lo Split, la squadra della sua città natale, dove ha giocato tra il 2013 ed il 2018, Filipović ha poi vestito la maglia dello Široki Brijeg, dove ha vinto un titolo nazionale di Bosnia ed Erzegovina nel 2019.
Matteo Cazzulani
Nella foto: Goran Filipović. Credits: FIBA