Il derby va a Cantù, che batte la Openjobmetis Varese con il risultato di 97-82. Un risultato troppo ampio per quanto si è visto realmente in campo nei primi tre quarti. Infatti la squadra di coach Bulleri, che ha come alibi le numerose assenze, ha provato a reggere l’urto finché le gambe e il morale glielo hanno permesso . Poi Procida ha cambiato passo, Johnson ha aggiustato la mira e Smith ha fatto ciò che gli riesce meglio: il leader. 

Ed è sui nomi che dobbiamo analizzare una partita per larghi tratti equilibrata. Varese non ne aveva molti a disposizione e quelli che hanno stupito oggi, non se li sarebbe immaginati nessuno. Il fattore “De” biancorosso di oggi non è servito a fini del risultato: l’enorme prestazione di De Nicolao e De Vico (17 e 18 punti) non sono bastati a garantire i 2 punti a Bulleri, che già nel terzo quarto storceva il naso, quando Cantù aveva costruito il primo break importante. Scola non stato in partita abbastanza, la sua leadership è mancata e Varese ne ha risentito all’ennesima potenza. 

Dall’altra parte una Cantù che ha saputo soffrire e stare in partita nei primi due quarti, soprattutto grazie al veterano Smith. Nel terzo quarto, complice anche l’enorme difficoltà fisica della Openjobmetis, la squadra di Pietro Bucchi ha costruito il primo parziale importante e su quel mattonino ha messo su la casa più importante, una casa chiamata “vittoria”. Per assicurarsela ha dovuto scomodare un classe 2002 che ormai non è più sorpresa, ma incredibile certezza. Procida oggi si è preso Cantù sulle spalle e l’ha portata in cima alla montagna, con una scalata da 16 punti. Se anche Johnson si riassesta sui suoi livelli, non esiste modo di fermarlo. E infatti così è andata: Varese si ferma ancora. Cantù riparte. Una ha un piede quasi in purgatorio, per l’altra è profondo inferno. È sprofondo rosso. 

QUI le statistiche del match

di Antonio Catalano