MILANO – Prima della finale della Frecciarosssa Final Eight Coppa Italia 2021, il presidente di Legabasket, Umberto Gandini, si è concesso ai microfoni dei giornalisti per la consueta conferenza stampa. 

Queste le sue parole: 

“Mi presento qua a quasi un anno di distanza da quando sono stato eletto presidente LBA. È il secondo trofeo che consegnamo in una stagione alquanto anomala. C’è rammarico che non ci possa essere il pubblico, così come dispiace che questa situazione vada avanti da un anno.
Abbiamo fatto questa manifestazione a Milano. Dopo aver fatto la Supercoppa a Bologna, dove ha sede la Legabasket. La fondazione della Legabasket però 50 anni fa è stata a Milano quindi era giusto essere qui.
Quando abbiamo pensato alla stagione 2020/21 ci auguravamo di poter proseguire in quel solco di speranza e semi-normalità che abbiamo avuto durante la Supercoppa.
Da qui in avanti l’obiettivo e l’auspicio che le cose migliorino per poter ritornare almeno ad avere un po’ presenza di pubblica.
Il campionato di Serie A sta ottenendo attenzione soprattutto grazie all’abnegazione delle società e dei proprietari che stanno investendo. Quello che potevamo fare come Lega era di creare un prodotto televisivo. Quindi abbiamo fatto tanti sforzi, tra cui la visione in chiaro di tutte le partite della Final Eight. Si è parlato tanto di basket, dando spazio alle voci del movimento”. 

Il blocco delle retrocessioni. “Noi abbiamo una situazione che con il recupero di Varese-Fortitudo Bologna arriva in pareggio. Arriviamo alla pausa della Nazionale con il numero di partite giusto.
Durante la stagione abbiamo avuto vari focolai di Covid e abbiamo davanti a noi una strada che ci porta – qualora non accada nulla – un normale svolgimento della stagione regolare. Perciò si dovrebbe concludere il campionato come deciso a luglio in Consiglio di Lega.
In caso di una ricaduta dell’epidemia, faremo delle valutazione in sede di Lega.
In questa competizione sono state fatte più di 400 tamponi a tutti i protagonisti e più 100 agli addetti ai lavori. Nessuno è risultato positivo.
In caso di rispetto del format disegnato all’inizio, andremo a giocare i playoff e la finale al meglio delle sette.
Non abbiamo mai discusso dei diritti acquisiti da squadre partecipanti ad altri campionati. Non è nostra responsabilità. Faremo un intervento per migliorare la professionalità della pallacanestro italiana come accade già in Germania e Spagna. Queste regole varranno per l’iscrizione e la permanenza alla Serie A 2021/2022”. 

I diritti tv e il professionismo “I diritti tv sono stati trovati e firmati fino al giugno 2022. Abbiamo trovato brand e sponsor che non erano ancora stati vicino alla pallacanestro e ora ci stanno accompagnando con grande passione.
Poi dal 2022 sarà un po’ l’anno zero. Andremo decisi alla ricerca di nuovi diritti tv sperando di essere tornati in normalità. Siamo in costante dialogo con il Presidente Petrucci e con cui il rapporto è splendido.
Trovare rapporti commerciali e visibilità per la Serie A è importante e a cascata sarebbe importante per tutto il movimento. Sappiamo che la Serie A è solo la punta dell’iceberg di tutta la pallacanestro italiana”. 

Obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere “Non abbiamo centrato nessun obiettivo. Sicuramente la cosa che ci dà più soddisfazione è quello che stiamo giocando il campionato e ad un alto livello. Vorrei sperare di arrivare fino in fondo con un vincitore”. 

Preoccupazione per l’assenza del ministro dello sport. “Preoccupato no. Certo è che è disarmante vedere che in nessuna fase di questo nuovo governo c’è mai stata la parola sport. L’assenza del ministro è un dato che risalta moltissimo. Io mi auguro che ci sia un sottosegretario e che sia una persona che conosca il mondo dello sport e le sue dinamiche”.

Eugenio Petrillo