Intervistato da Daniele Dallera e Flavio Vanetti sul “Corriere della Sera”, il presidente dell’Openjobmetis Varese Antonio Bulgheroni ha parlato dell’impatto avuto nella sua squadra da Nico Mannion: “Nico è più maturo dei suoi 22 anni e il suo arrivo ha scatenato entusiasmo: mille magliette “Red Mamba”, soprannome di Mannion, vendute in una settimana”.
Il numero uno biancorosso è stato conquistato dalle visioni dell’AD Scola: “Semmai sono conquistato dai suoi progetti. Luis lavora sulla “community” locale: abbiamo già una cantera importante Varese Basketball coinvolge la Robur et Fides, l’altro club con cui è stato raggiunto uno storico accordo, e ha più di 500 ragazzi, ci siamo legati al basket femminile e a quello dei diversamente abili, è in arrivo una foresteria. Il legame con la città permette di avere un pubblico nuovo: non si può vivere solo con i vecchi tifosi”.
Varese vuole tornare grande anche in Europa: “Il piano ha bisogno di altri 2-3 anni: stiamo disputando l’Europa Cup della Fiba. È un segnale: Varese è storia, presente e futuro. A Luis Scola ho solo detto di fare presto: ho una certa età…”.
Sugli stranieri in LBA: “Massimo 5 stranieri, ma l’ideale sarebbe 4 perché in quintetto avanzerebbe sempre almeno un posto per un italiano. Ovviamente, chi fa le coppe può attrezzarsi in modo differente, ma in campionato vanno designati gli stranieri da utilizzare, salvo infortuni o “tagli”: sennò si creano disparità. Alla fine la spunta sempre il più forte? Sì, ma sarebbe bello se vincesse perdendo 6-7 volte”.
Su Gianni Petrucci: “È ancora la persona più completa per l’incarico. Quando non correrà più si cercherà l’erede: vedo bene Giacomo Galanda, ex giocatore, ha studiato, è preparato, è già nel consiglio della Fip”