La Pallacanestro Varese batte Trento e lo fa per 88-70.
Al termine del match hanno parlato Vincenzo Cavazzana e Alberto Seravalli, assistenti di Bulleri, e Lele Molin tecnico di Trento: 

Le parole di Alberto Cavazzana:

«Va sottolineata la grande prova che i ragazzi hanno messo in campo; avevamo chiesto loro di fare una grande partita dal punto di vista dell’intensità difensiva per pareggiare il loro atletismo ed i ragazzi hanno risposto nel modo migliore. Abbiamo visto in campo una squadra che difende a tutto campo per 40 minuti. Qualche palla persa di troppo nei primi 20 minuti, ma poi siamo riusciti ad aggiustare anche quella situazione. Poi è cresciuta la nostra difesa che ha fatto la differenza nella seconda parte della gara. Voglio citare tutti i ragazzi, anche quelli che hanno giocato poco, perché hanno messo tutta la determinazione necessaria per vincere la partita».

Le parole di Alberto Seravalli: 

«Uno degli aspetti fondamentali che ci rende orgogliosi della vittoria è l’essere riusciti a pareggiare l’intensità agonistica e l’energia  di Trento che è una delle squadre migliori del campionato sotto questi aspetti. Siamo entrati in campo subito molto solidi dal punto di vista difensivo, abbiamo vinto la lotta a rimbalzo che è un dato molto significativo del grande sforzo collettivo della squadra. Vincere questa partita ci dà grande gioia».

Le parole di Lele Molin:

«Faccio i complimenti a Varese perché in una partita così difficile ha avuto lucidità e molta precisione al tiro: noi abbiamo provato a rimanere in partita pur subendo molto la fisicità dei nostri avversari, che non ci ha mai permesso di essere efficaci offensivamente sia nel concludere che nel cercare di avere una buona circolazione di palla. La dimostrazione sono i soli nove assist di squadra, di cui sei di Gary Browne: contro una difesa che ci ha messo le mani addosso, come c’era da aspettarsi, non siamo mai stati capaci di adeguarci tecnicamente e fare le cose giuste in campo. Mi vergogno di come abbiamo giocato l’ultimo quarto, un ultimo quarto da non-squadra: quando ci sono venute meno le energie ci siamo disuniti, e di questo mi sento responsabile. Non possiamo fare altro che riprendere a lavorare, questa partita ha dimostrato che dobbiamo imparare a soffrire e a lottare dal primo all’ultimo minuto».