TRIESTE – L’Allianz Pallacanestro Trieste trova una sofferta vittoria per 82-79 sconfiggendo una Cantù a cui non è bastata un eroico Jaime Smith per avere la meglio. I giuliani, dopo una partenza sprint, hanno giocato una brutta gara e si è sentita non poco l’assenza sul parquet dell’ala Andrejs Grazulis, ancora fuori per infortunio. Tra i canturini, è l’esterno Smith a brillare, mettendo a referto ben 30 punti  e stabilendo, così, il proprio career high; stecca Gaines, invece, che segna sì 14 punti ma chiude con solo il 33% da 3 ed un orrendo 0/7 da 2. Per i padroni di casa i migliori sono risultati essere Henry e Delia: il primo ha finalmente ritrovato quella forma da lui sfoggiata ad inizio stagione e ha chiuso la serata con una gran doppia-doppia composta da 20 punti (un solo errore al tiro) e 12 rimbalzi, il secondo si conferma come uno dei migliori centri di questa LBA sfiorando la doppia-doppia con 13 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e ben 2 stoppate.

Entrambe le squadre giocano una partita simile dal punto di vista statistico con Cantù che riesce nell’impresa al contrario di perdere più palloni rispetto ai padroni di casa (19 contro 16) mentre al tiro i lombardi sono leggermente migliori sia in quelli da 2 che in quelli da 3 punti (48,3% & 40% contro 47,8% e 38,1%).

La squadra di coach Bucchi non ha molto da recriminare: è stata in vantaggio per pressoché tutta la gara e ha cercato di sfruttare al massimo le capacità offensive dei propri giocatori di maggior classe. A decretare la loro sconfitta è stata la maggior qualità posseduta dalle seconde linee triestine rispetto a quelle ospiti: gli uomini di Dalmasson giungono alle fasi finali della gara con una maggiore freschezza che si rivela decisiva nel decidere le sorti dell’incontro.

LA CRONACA:

Prime battute impacciate per i padroni di casa che perdono numerosi palloni in maniera ingenua. Dopo il primo canestro messo a segno dagli ospiti, sono i triestini Henry e Delia a dominare la gara mettendo complessivamente a segno 15 punti nel primo quarto. Ad un minuto dalla fine è il leader canturino Smith a trovare il sorpasso portando i suoi sul 16-17.

Il secondo quarto si apre nel segno di uno Jaime Smith inarrestabile: dei 26 punti segnati fino a questo momento da Cantù ben 16 sono suoi. Dall’altra parte bel pick and roll tra Cavaliero ed Upson che permettono a Trieste di trovare due punti facili e di portarsi sul 22-29. I giuliani continuano a perdere molti palloni mentre i lombardi da 3 sono cinici e precisi; è il Lobito Fernandez a spezzare questo ritmo e cambiare l’andamento della gara mettendo a segno ben 7 punti di fila che portano l’Allianz sul 29-35. All’alley-oop tra Smith e Kennedy risponde con un canestro altrettanto bello Laquintana, che mette a segno un gran floater con annesso and one commesso proprio da Kennedy: siamo a 38-41.

Al ritorno sul parquet è ancora Smith ad attirare tutte le telecamere su di sé mettendo una tripla dopo l’altra. A metà del quarto Fernandez commette due falli in rapida successione che lo portano a quota 4 con Dalmasson che è costretto a togliere l’argentino dalla gara. Trieste sbanda: con l’esclusione di Henry, i biancorossi non riescono più a trovare il canestro e si rifugiano in time-out per cercare di ricompattarsi mentre il punteggio dice 51-60. Alla ripresa del gioco, però, i biancorossi continuano a faticare col punteggio che dice 61-65 nel momento in cui suona la sirena.

I veterani Peric e Cavaliero aprono l’ultimo quarto permettendo a Trieste portarsi a soli 3 punti di distanza dagli uomini di coach Bucchi. Gli ultimi dieci minuti di gara sono concitati, la paura la fa da padrone con nessuna delle due squadre che riesce ad imporsi sull’altra. Nell’ultimo minuto succede di tutto: all’incredibile step-back di Smith risponde il Lobito Fernandez che trova Alviti nell’angolo per la tripla del pareggio a, 75-75. A seguire, l’inevitabile scambio di falli porta i padroni di casa ad aggiudicarsi una sudatissima vittoria per 82-79.

QUI le statistiche complete del match

FOTO: Myke Henry (Ciamillo-Castoria)

Giovanni Matthias Versa