Rimonta del Guipúzkoa ultimo in graduatoria, i blaugrana espugnano Manresa e regalano la Copa del Rey a Málaga.
La tempesta Filomena non si limita ad imbiancare la Spagna, si diverte anche a sovvertire il più impensabile dei pronostici: l’Iberostar Tenerife crolla inaspettatamente al San Sebastián Arena al cospetto del fanalino di coda Guipúzkoa.
Già ci immaginiamo una voce conosciuta urlare “Sulla sirena!” fino a finire la voce, poi ripetere un nome ed un cognome: Mike Carlson, appena aggregato dopo mesi ad allenarsi senza giocare, nella più forte ondata di gelo che la Spagna ricordi da un secolo a questa parte. 3 su 3 dall’arco per l’uomo di ghiaccio che firma il tiro dell’impresa, eroe all’esordio dopo che gli ospiti, sull’onda di uno statuario Shermadini da 28 punti e 33 di valutazione, erano tornati a galla dopo aver sfiorato il baratro e guardato giu sul -6 ad un minuto dalla fine.
Tenerife è squadra lunga, chilometrica se paragonata al fanalino di coda il cui successo non serve se non ad avvicinare il penultimo posto, ma i ragazzi di Marcelo Nicola ci credono fino allo spasimo e, sotto di 1, appare l’eroe di giornata: tripla dagli spogliatoi ed i donostiarras hanno un nuovo eroe. Finisce 89-87.
Il Barça ringrazia e, facendo un favore a Málaga, ne approfitta liquidando senza tanti complimenti (76-99) un’impotente Baxi Manresa sotto l’armoniosa battuta di Nick Calathes (11+10 ass per 25 val) ed il suo braccio armato di giornata Kyle Kuric (25), protagonista, con due triple consecutive, nella risposta blaugrana all’unico tentativo dei padroni di casa di rientrare in partita.
Manresa prova a combattere lo strapotere avversario con Vaulet (13+11r) e Janning (16) ma paga ben 20 palle perse da cui, poi, scaturisce anche una percentuale ben oltre la media del Barça da 2 (62%), Per Manresa, all’undicesimo derby casalingo perso contro la compagine allenata da Jasikevicius, sfuma il sogno Copa del Rey.
Sogno che diventa realtà, anche se per vie traverse, per l’Unicaja Málaga, ottava qualificata nonostante debba arrendersi (79-91) al Baskonia e ad un Polonara (20+7r) di nuovo leader dei suoi.
Partenza arrembante dei padroni di casa, spinti da un Waczynski (17) in serata di grazia e dalle percentuali irreali (56% alla fine) dall’arco. Ma i vitoriani sono duri a mollare: Peters (21) e Polonara, ma soprattutto una grande difesa, rintuzzano già nel secondo periodo, con l’azzurro che sigla la tripla del -5 sulla sirena che porta le squadre negli spogliatoi.
Dal tunnel esce una Baskonia in fiducia, Polonara e Vildoza piazzano il parziale di 10-0 che frutta il primo sorpasso ospite, poi subito la fuga, culminata da un’altra retina perforata dai 6,75 sul gong, stavolta a firma Alec Peters, mentre Casimiro fatica a contare le palle perse dai suoi (saranno 20 al 40’).
Nulla da fare per gli andalusi, di fronte ad un avversario superiore a loro, alla stanchezza accumulata dopo il quasi back to back di Eurolega, alla tempesta Filomena ed al ritardo di tre ore e mezzo nella disputa del match a causa di un tampone positivo al covid-19 nella terna arbitrale.
Nella giornata dei blitz esterni, banchetta a piacere Valencia, che passeggia (73-106) su una derelitta Bilbao e mette in saccoccia il terzo scarto più ampio in trasferta della propria storia in ACB. In evidenza il giovanissimo, classe 2001, Pradilla (15), affiancato dal più experto Tobey (16); poco possono Aminu (17) e Jenkins (16) per frenare il tornado taronja che ha scombussolato Miribilla.
Inizio equilibrato, con gli attacchi a prevalere sulle difese; tuttavia gli uomini di Jaume Ponsarnau stringono le maglie sotto il proprio canestro già nel secondo quarto, concedendo solo 11 punti ai padroni di casa. È il momento che spezza definitivamente gli equilibri: ad una ripresa della fluidità offensiva di Bilbao corrisponde un autentico recital degli ospiti che chiuderanno con un immaginifico 78% da 2 ed un 41/62 dal campo che lascia poco spazio all’interpretazione.
Corsara, ma soffrendo, anche Burgos che s’impone (76-85) solo nel finale ad un combattivo Betis capace, nel terzo quarto, di tenere a soli 7 punti gli attuali detentori della Basketball Champions League. Eppure tutto sembrava mettersi subito sui binari giusti per gli ospiti, chirurgici (6/8 nel primo quarto) dal perimetro e con un Rabaseda (17 e 25 val) ritornato sui livelli che l’avevano fatto conoscere al grande pubblico ai tempi di Fuenlabrada.
Joan Plaza fatica a registrare la sua difesa, solo Randle (14) e Kay (14) tengono vivi i biancoverdi che, però, cambiano marcia al rientro dagli spogliatoi. Difesa aggressiva, tante palle recuperate, così il Betis riprende la partita: sotto canestro, Ndoye (16) maltratta il dirimpettaio Sakho forzandogli falli pesanti, ma dalla lunetta (11/20) i padroni di casa sono disastrosi e non riescono a mettere la freccia nonostante la tripla siderale di Randle che impatta il match sul suono dell’ultima sirena.
A Burgos, che finisce anche sotto di 4 lunghezze ad inizio quarto periodo, serve qualcuno che la riprenda dopo una terza frazione disastrosa e che provi a cambiare un finale caratterizzato da scarse percentuali al tiro; con il numero 1 sulle spalle, a salvare gli ospiti arriva Dejan Kravic (22 con 9/9 dal campo) che, con 8 punti consecutivi, tira fuori i compagni dalle sabbie mobili che Joan Plaza aveva creato.
Chi scende e chi sale, ecco il leit motiv di Gran Canaria – Badalona. Il 96-85 finale racconta una partita che è specchio del momento delle due compagini, una in grande ascesa (cinque successi nelle ultime sei uscite per Gran Canaria), l’altra in graduale calo. Sul parquet isolano si alternano momenti favorevoli all’una o all’altra squadra, con Stevic (15) e Balcerowski a contendere il pitturato al rientrante Tomic (13) e Aróstegui (14) ed AJ Slaughter (14) a fatturare percentuali spaziali dall’arco (60% Gran Canaria, 55% per la Penya nel primo scorcio di gara).
La vincono, gli uomini di Porfirio Fisac, con pazienza e con la regia extra lusso di Albicy (11+8ass) a dirigere l’orchestra; parziale decisivo nel quarto periodo, dopo una serie di tira e molla in cui nessuna delle due compagini riesce ad accumulare più di 6 punti di scarto. Punizione troppo severa per la Penya lo svantaggio finale di 11 lunghezze.
MVP: Mike Carlson (Guipúzkoa)
Come avremo detto tante volte, sarebbe facile andarsi a cercare il giocatore meglio valutato di giornata e buttare giù due righe; tuttavia, spesso, ci si trova a raccontare momenti particolari che non possono che essere raccontati. Mike Carlson, fino allo scorso anno in A2, dove ha assistito all’ennesima brutta pagina del basket casertano con il fallimento – cronaca di una morte annunciata – della Juve Caserta targata Iavazzi. Niente paura, Mike da Superior, Wisconsin, ha imparato a gestire le emozioni e prendersi le responsabilità: 3/3 dall’arco, ma l’ultimo vale una vittoria che dà prestigio e riaccende un lumicino di speranza per i donostiarras. Senza tante cifre, la copertina va a lui.
Rimonta del Guipúzkoa ultimo in graduatoria, i blaugrana espugnano Manresa e regalano la Copa del Rey a Málaga.
La tempesta Filomena non si limita ad imbiancare la Spagna, si diverte anche a sovvertire il più impensabile dei pronostici: l’Iberostar Tenerife crolla inaspettatamente al San Sebastián Arena al cospetto del fanalino di coda Guipúzkoa.
Già ci immaginiamo una voce conosciuta urlare “Sulla sirena!” fino a finire la voce, poi ripetere un nome ed un cognome: Mike Carlson, appena aggregato dopo mesi ad allenarsi senza giocare, nella più forte ondata di gelo che la Spagna ricordi da un secolo a questa parte. 3 su 3 dall’arco per l’uomo di ghiaccio che firma il tiro dell’impresa, eroe all’esordio dopo che gli ospiti, sull’onda di uno statuario Shermadini da 28 punti e 33 di valutazione, erano tornati a galla dopo aver sfiorato il baratro e guardato giu sul -6 ad un minuto dalla fine.
Tenerife è squadra lunga, chilometrica se paragonata al fanalino di coda il cui successo non serve se non ad avvicinare il penultimo posto, ma i ragazzi di Marcelo Nicola ci credono fino allo spasimo e, sotto di 1, appare l’eroe di giornata: tripla dagli spogliatoi ed i donostiarras hanno un nuovo eroe. Finisce 89-87.
Il Barça ringrazia e, facendo un favore a Málaga, ne approfitta liquidando senza tanti complimenti (76-99) un’impotente Baxi Manresa sotto l’armoniosa battuta di Nick Calathes (11+10 ass per 25 val) ed il suo braccio armato di giornata Kyle Kuric (25), protagonista, con due triple consecutive, nella risposta blaugrana all’unico tentativo dei padroni di casa di rientrare in partita.
Manresa prova a combattere lo strapotere avversario con Vaulet (13+11r) e Janning (16) ma paga ben 20 palle perse da cui, poi, scaturisce anche una percentuale ben oltre la media del Barça da 2 (62%), Per Manresa, all’undicesimo derby casalingo perso contro la compagine allenata da Jasikevicius, sfuma il sogno Copa del Rey.
Sogno che diventa realtà, anche se per vie traverse, per l’Unicaja Málaga, ottava qualificata nonostante debba arrendersi (79-91) al Baskonia e ad un Polonara (20+7r) di nuovo leader dei suoi.
Partenza arrembante dei padroni di casa, spinti da un Waczynski (17) in serata di grazia e dalle percentuali irreali (56% alla fine) dall’arco. Ma i vitoriani sono duri a mollare: Peters (21) e Polonara, ma soprattutto una grande difesa, rintuzzano già nel secondo periodo, con l’azzurro che sigla la tripla del -5 sulla sirena che porta le squadre negli spogliatoi.
Dal tunnel esce una Baskonia in fiducia, Polonara e Vildoza piazzano il parziale di 10-0 che frutta il primo sorpasso ospite, poi subito la fuga, culminata da un’altra retina perforata dai 6,75 sul gong, stavolta a firma Alec Peters, mentre Casimiro fatica a contare le palle perse dai suoi (saranno 20 al 40’).
Nulla da fare per gli andalusi, di fronte ad un avversario superiore a loro, alla stanchezza accumulata dopo il quasi back to back di Eurolega, alla tempesta Filomena ed al ritardo di tre ore e mezzo nella disputa del match a causa di un tampone positivo al covid-19 nella terna arbitrale.
Nella giornata dei blitz esterni, banchetta a piacere Valencia, che passeggia (73-106) su una derelitta Bilbao e mette in saccoccia il terzo scarto più ampio in trasferta della propria storia in ACB. In evidenza il giovanissimo, classe 2001, Pradilla (15), affiancato dal più experto Tobey (16); poco possono Aminu (17) e Jenkins (16) per frenare il tornado taronja che ha scombussolato Miribilla.
Inizio equilibrato, con gli attacchi a prevalere sulle difese; tuttavia gli uomini di Jaume Ponsarnau stringono le maglie sotto il proprio canestro già nel secondo quarto, concedendo solo 11 punti ai padroni di casa. È il momento che spezza definitivamente gli equilibri: ad una ripresa della fluidità offensiva di Bilbao corrisponde un autentico recital degli ospiti che chiuderanno con un immaginifico 78% da 2 ed un 41/62 dal campo che lascia poco spazio all’interpretazione.
Corsara, ma soffrendo, anche Burgos che s’impone (76-85) solo nel finale ad un combattivo Betis capace, nel terzo quarto, di tenere a soli 7 punti gli attuali detentori della Basketball Champions League. Eppure tutto sembrava mettersi subito sui binari giusti per gli ospiti, chirurgici (6/8 nel primo quarto) dal perimetro e con un Rabaseda (17 e 25 val) ritornato sui livelli che l’avevano fatto conoscere al grande pubblico ai tempi di Fuenlabrada.
Joan Plaza fatica a registrare la sua difesa, solo Randle (14) e Kay (14) tengono vivi i biancoverdi che, però, cambiano marcia al rientro dagli spogliatoi. Difesa aggressiva, tante palle recuperate, così il Betis riprende la partita: sotto canestro, Ndoye (16) maltratta il dirimpettaio Sakho forzandogli falli pesanti, ma dalla lunetta (11/20) i padroni di casa sono disastrosi e non riescono a mettere la freccia nonostante la tripla siderale di Randle che impatta il match sul suono dell’ultima sirena.
A Burgos, che finisce anche sotto di 4 lunghezze ad inizio quarto periodo, serve qualcuno che la riprenda dopo una terza frazione disastrosa e che provi a cambiare un finale caratterizzato da scarse percentuali al tiro; con il numero 1 sulle spalle, a salvare gli ospiti arriva Dejan Kravic (22 con 9/9 dal campo) che, con 8 punti consecutivi, tira fuori i compagni dalle sabbie mobili che Joan Plaza aveva creato.
Chi scende e chi sale, ecco il leit motiv di Gran Canaria – Badalona. Il 96-85 finale racconta una partita che è specchio del momento delle due compagini, una in grande ascesa (cinque successi nelle ultime sei uscite per Gran Canaria), l’altra in graduale calo. Sul parquet isolano si alternano momenti favorevoli all’una o all’altra squadra, con Stevic (15) e Balcerowski a contendere il pitturato al rientrante Tomic (13) e Aróstegui (14) ed AJ Slaughter (14) a fatturare percentuali spaziali dall’arco (60% Gran Canaria, 55% per la Penya nel primo scorcio di gara).
La vincono, gli uomini di Porfirio Fisac, con pazienza e con la regia extra lusso di Albicy (11+8ass) a dirigere l’orchestra; parziale decisivo nel quarto periodo, dopo una serie di tira e molla in cui nessuna delle due compagini riesce ad accumulare più di 6 punti di scarto. Punizione troppo severa per la Penya lo svantaggio finale di 11 lunghezze.
MVP: Mike Carlson (Guipúzkoa)
Come avremo detto tante volte, sarebbe facile andarsi a cercare il giocatore meglio valutato di giornata e buttare giù due righe; tuttavia, spesso, ci si trova a raccontare momenti particolari che non possono che essere raccontati. Mike Carlson, fino allo scorso anno in A2, dove ha assistito all’ennesima brutta pagina del basket casertano con il fallimento – cronaca di una morte annunciata – della Juve Caserta targata Iavazzi. Niente paura, Mike da Superior, Wisconsin, ha imparato a gestire le emozioni e prendersi le responsabilità: 3/3 dall’arco, ma l’ultimo vale una vittoria che dà prestigio e riaccende un lumicino di speranza per i donostiarras. Senza tante cifre, la copertina va a lui.
Pos.
|
Squadra
|
G
|
V
|
S
|
%
|
P.F.
|
P.C.
|
Dif.
|
|
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1
|
![]() |
Real Madrid | 17 | 16 | 1 | 94,1 | 1.482 | 1.276 | 206 |
2
|
![]() |
Barcellona | 18 | 15 | 3 | 83,3 | 1.531 | 1.337 | 194 |
3
|
![]() |
Iberostar Tenerife | 18 | 14 | 4 | 77,8 | 1.570 | 1.435 | 135 |
4
|
![]() |
TD Systems Baskonia | 18 | 14 | 4 | 77,8 | 1.492 | 1.382 | 110 |
5
|
![]() |
Hereda San Pablo Burgos | 18 | 13 | 5 | 72,2 | 1.577 | 1.447 | 130 |
6
|
![]() |
Valencia Basket Club | 18 | 12 | 6 | 66,7 | 1.558 | 1.456 | 102 |
7
|
![]() |
Club Joventut Badalona | 18 | 10 | 8 | 55,6 | 1.521 | 1.496 | 25 |
8
|
![]() |
Unicaja | 18 | 9 | 9 | 50 | 1.548 | 1.495 | 53 |
9
|
![]() |
UCAM Murcia CB | 16 | 8 | 8 | 50 | 1.311 | 1.321 | -10 |
10
|
![]() |
BAXI Manresa | 17 | 8 | 9 | 47,1 | 1.393 | 1.449 | -56 |
11
|
![]() |
MoraBanc Andorra | 16 | 7 | 9 | 43,8 | 1.251 | 1.257 | -6 |
12
|
![]() |
Herbalife Gran Canaria | 18 | 7 | 11 | 38,9 | 1.376 | 1.493 | -117 |
13
|
![]() |
Monbus Obradoiro | 16 | 6 | 10 | 37,5 | 1.284 | 1.346 | -62 |
14
|
![]() |
Movistar Estudiantes | 16 | 5 | 11 | 31,3 | 1.267 | 1.356 | -89 |
15
|
![]() |
Casademont Zaragoza | 17 | 5 | 12 | 29,4 | 1.483 | 1.523 | -40 |
16
|
![]() |
Urbas Fuenlabrada | 17 | 5 | 12 | 29,4 | 1.384 | 1.425 | -41 |
17
|
![]() |
Coosur Real Betis | 18 | 4 | 14 | 22,2 | 1.372 | 1.497 | -125 |
18
|
![]() |
RETAbet Bilbao Basket | 18 | 4 | 14 | 22,2 | 1.422 | 1.573 | -151 |
19
|
![]() |
Acunsa GBC | 18 | 3 | 15 | 16,7 | 1.295 | 1.553 | -258 |