Alessandro Ramagli: foto Ciamillo-Castoria
di Eugenio Petrillo
Dopo la sosta delle nazionali, finalmente torna la nostra Serie A. Come di consueto su Basket Magazine vi presentiamo prima del weekend sui parquet tutti i principali temi e le partite che si vanno a disputare.
Al rientro in campo di argomenti importanti ce ne sono parecchi, in questi giorni ha fatto scalpore e stupito il ritorno in Italia – alla Virtus Bologna – di Marco Belinelli, poi anche la difficile situazione economica della Virtus Roma e il discorso sul blocco delle retrocessioni.
L’ospite di questa settimana è coach Alessandro Ramagli che con la sua consueta competenza ci ha esposto tutti i suoi pareri. Al momento in cui abbiamo svolto l’intervista la giornata pareva finalmente essere al completo. Nelle ultime ore purtroppo è uscita la notizia del rinvio di Virtus Roma-Trieste.
Belinelli alla Virtus. Cosa significa per il basket italiano il suo ingaggio? Catalizzerà l’interesse degli appassionati italiani e non solo? Saprà rendersi decisivo già con Sassari?
“Abbiamo vissuto il periodo della diaspora, quello in cui i migliori giocatori italiani lasciavano il nostro paese per andare all’estero. Penso a Bargnani, Belinelli, Gallinari, Datome e Melli. Sono passati anni e alcuni di questi giocatori stanno facendo il percorso opposto.
Credo che il ritorno di Belinelli in Italia dia valore e spessore a tutto il movimento della nostra pallacanestro. Non è soltanto un’operazione che riguarda la Virtus.
È fermo da parecchie settimane, però è un giocatore che ha sempre fatto della cultura del lavoro la sua forza. Si è sempre allenato individualmente. Se contro Sassari non sarà pronto a livello di ritmo, sicuramente però potrà dare una bella mano alla sua nuova squadra. Parliamo comunque di uno dei migliori giocatori europei in questo momento. Per la Virtus sarà importante trovare nuovi equilibri, perché un elemento così di spicco e significativo ha bisogno di spazi e questi si trovano solo condividendoli con i compagni. Credo comunque che l’intelligenza diffusa nel roster bianconero renderà tutto abbastanza veloce.”
La Dinamo che Virtus affronterà e come la deve affrontare?
“Pozzecco ha sottolineato spesso che la squadra dello scorso anno aveva una chiara identità offensiva. Andava spesso in post basso. Quest’anno questa frequenza è stata meno costante, quindi credo che il modo migliore per giocare una partita di spesso sia quello di appigliarsi a quel tipo di identità. Sassari avrà bisogno di essere impattante vicino a canestro. Ancora non riesce ad esprimersi al meglio da questo punto di vista sui 40’, ma sono sicuro che questa sia la chiave di volta per la stagione della Dinamo.”
Reggio e Treviso vengono da un turno infrasettimanale e dovranno affrontare rispettivamente contro Cremona e Pesaro. Possono risentire del doppio impegno dopo una mancanza del basket giocato così prolungato?
“In una condizione di normalità direi proprio di no. È soltanto un falso problema quello di giocare due partita alla settimana. In questo caso invece bisogna fare i conti con un qualcosa di inaspettato che è relativo dalle condizioni dei giocatori in uscita dalle problematiche legate al Covid. Soltanto chi è all’interno dei gruppi di lavori riesce a capire quanto questo potrà influire sulla condizione degli atleti.”
Brescia ha cambiato allenatore. Che apporto potrà dare Buscaglia? La Germani affronterà la Fortitudo anch’essa bisognosa di vittoria.Che partita sarà?
“Sarà un po’ la partita della “paura”, anche se in realtà manca ancora tantissimo alla fine del campionato. Però chi è in fondo alla classifica vuole sempre togliersi dai guai il prima possibile. Quindi Brescia-Fortitudo sicuramente lascerà dei risvolti di natura emotiva.
Buscaglia è un super allenatore che ha però ha sempre dato il meglio di sé nei progetti in cui ha potuto lavorare con tempo e pazienza. Pensare quindi che in quattro giorni un allenatore possa cambiare le caratteristiche tecniche di un gruppo è utopia. È chiaro che cercherà di cambiare l’aria e quando si perde tanto bisogna assolutamente cambiarla.
Dall’altra parta anche la Fortitudo ha vissuto una pausa un po’ particolare. Sacchetti è andato con la Nazionale. Anche Bologna ha quindi avuto modo di staccare un po’.
Comunque l’anticipo sarà teso perché sia Brescia che Fortitudo hanno bisogno assoluto di fare punti.”
Roma dopo tutti questi problemi come affronterà una Trieste che da tanto non calca i parquet della Serie A?
“Questa sarà una partita che sfugge ai pronostici. Da una parte c’è Roma che sta vivendo la stagione più difficile della sua storia per aspetti che non riguardano la pallacanestro giocata. Il gruppo è stato bravo ed unito come dimostrano le due vittorie ottenute. È chiaro che è una squadra che sta mettendo la testa su molti problemi non legati al campo.
Trieste d’altro canto è ferma da sei settimane e quindi sarà importante capire con quali effettivi si presenterà. Roma sarà ultra decimata per le assenze di Evans, Hunt e Cervi. Mentre per Trieste ancora c’è ancora il dubbio su quali giocatori sono negavitizzati e disponibili per Dalmasson. Fare un pronostico è difficile. Se devo pensare a chi ha più tranquillità per giocare questa partita dico Trieste.”
È una partita storica. Il derby lombardo per antonomasia. Varese-Milano. Che partita sarà? I pronostici pendono tutti dalla parte di Milano, ma il doppio impegno europeo può essere logorante…
“Milano ha un roster profondo e poi è abituata alle routine settimanali. Quella con Varese sarà la quarta partita della settimana. Non credo che dal punto di vista fisico possa pesare più di tanto. È chiaro che spesso che il doppio impegno di EuroLeague possa portare a dei condizionamenti dal punto di vista mentale. La squadra viene dalla sconfitta con il Panathinaikos e quindi staremo a vedere quali saranno le conseguenze mentali da questa.
Con Varese sarà sempre un derby, ma la favorita perciò rimane Milano.”
Brindisi ha cambiato tanto in estate ma alla fine resta sempre una delle realtà migliori del nostro campionato. Il secondo posto non è un caso. Affronterà Cantù in casa, partita dall’esito scontato? Quale misure dovrà adottare Cantù per impensierire Brindisi?
“Cantù è una squadra molto giovane e che conosce i suoi limiti. È stata brava a superarli quando ne ha avuto bisogno in quelle partite che non si possono perdere. Nonostante le problematiche di Covid ha vinto le partite delicate. È chiaro che Brindisi è più forte, i pronostici sono tutti per la Happy Casa. Sono una squadra forte, in fiducia. Cantù ha delle armi da utilizzare però se devo fare una previsione dico Brindisi.”
Venezia si deve risollevare dalle brutte sconfitte europee. Ha una squadra falcidiata da infortuni e assenze per Covid. Affronterà Trento che sarà fresca a riposata. Che partita sarà?
“Venezia ha giocato due partite di EuroCup in due giorni e questo per una squadra falcidiata dal punto di visto numero può essere pesante da dover smaltire. Spero per la Reyer che possa recuperare qualcuno per allungare le rotazioni. Dal punto di vista mentale, la doppia sconfitta con Bourg, preclude il percorso di qualificazione in EuroCup e qualche piccola scoria può averla lasciata. La squadra però ha dato tutto, non gli si può imputare niente. Non deve perciò rimanere il tarlo, anche perché i match sono stati disputati in emergenza assoluta.
Anche Trento avrà delle assenze importanti come Morgan e Maye. Credo che Venezia sia leggermente favorita, ma anche in questo caso le condizioni generali del gruppo saranno decisive. Come Roma-Trieste, questo fattore sarà determinante.”
Si è molto parlato di blocco delle retrocessioni in questi giorni. Lei sarebbe favorevole a questa cosa?
“Credo che le formule non danno la soluzione dei problemi. I problemi vengono risolti quando si affrontano in maniera organica e questo è quello che il Presidente Petrucci si è auspicato nell’ultimo Consiglio Federale. Al di la del discorso del blocco delle retrocessioni, si aspetta che tutte le componenti del movimento ridisegnino un po’ un progetto che va rinfrescato. Io non credo che sia il blocco delle retrocessioni a risolvere il problema.
Questa però è una chiamata alle armi. La prima ce la siamo fatta scappare in estate quando abbiamo valutato di giocare una stagione normale quando non lo era affatto. Ecco, questa seconda chiamata alla armi non può sfuggire. Tutti dovranno collaborare perché qualcosa venga fatto e in quel qualcosa ci possono essere decisioni drastiche.”