Nell’anteprima A2 di questo weekend abbiamo intervistato Carlo Recalcati, personaggio del basket italiano che ha vinto di tutto, sia da giocatore che da allenatore, 2 scudetti e 7 trofei internazionali con Cantù in campo, poi in panchina 3 scudetti con Varese, Fortitudo Bologna e Siena, oltre alla medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene 2004. Membro dell’Italia Basket Hall of Fame, un totale di 13 trofei conquistati e 5 medaglie con la Nazionale, insomma, un monumento del basket italiano. Con lui abbiamo parlato di Serie A2, di grandi sfide nel campionato LNP e poi anche di Rai, Italbasket, Serie A, Final Eight e del basket giocato attualmente.

Un pensiero generale sull’A2 di quest’anno, formula, equilibrio del campionato e livello espresso.
“Mi sembra una formula azzeccata, considerato l’equilibrio che c’è, è un campionato molto lungo che dà la possibilità a squadre che hanno stentato o sbagliato qualcosa nella costruzione della squadra di poter recuperare. Nessuna squadra ha avuto un percorso con un rendimento costante di rendimento dall’inizio fino ad ora, ci sono squadre che si sono alternate sia in testa alla classifica sia nel rendimento più costante. E’ una formula che ci terrà con il fiato sospeso fino alla fine della stagione regolare perchè poi gli spazi tra playoff e play-in sono veramente ravvicinati, stessa cosa per la promozione diretta. Direi che c’è anche una qualità del gioco da apprezzare abbastanza.

Tra A2 e A1 quanta differenza di livello c’è?
“Se pensiamo solamente al numero di stranieri che giocano in A2 e in A1 la differenza è notevole, soprattutto dal punto di vista atletico e di intensità, senza parlare poi del talento diffuso che c’è in Serie A. Non è più come all’inizio della lega, dove l’A2 faceva parte della stessa lega della Serie A, adesso sono diverse e si è creato obiettivamente non dico un abisso ma una differenza data proprio dagli interpreti.

Oltre a Rimini e Udine, a giocarsi la promozione può tornare a inserirsi Cantù e, perchè no, anche la Fortitudo Bologna dopo un inizio di campionato pessimo?
“E’ possibile tutto perchè il tempo c’è e ci sono tanti scontri diretti, considerato il percorso fatto finora aldilà della possibilità che alcune squadre possano rientrare nel discorso primo posto, mi sembra che Udine abbia una costanza di rendimento superiore a tutte le altre.

La Fortitudo Bologna quindi può ancora ambire alla promozione diretta, con Caja in panchina il record è di 12-3.
“E’ in una posizione in cui può aspirare alle posizioni davanti e quindi ad andare certamente ai playoff, però come abbiamo visto durante questo campionato è bene che tutte le squadre, non solo la Fortitudo, diano un occhio a quello che succede dietro, perchè è un momento di passaggio. In questo momento la Fortitudo è ovvio che ha un ottimo rendimento, poi penso che Gabriel debba rientrare più in là ed è un giocatore che fa la differenza, quindi è lecito poter scalare la classifica e arrivare ad insediare il primo posto, ma questo può anche essere un discorso pericoloso perchè spendere tante energie per cercare di arrivare primi e poi trovarsi ad arrivare all’inizio dei playoff con qualche giocatore infortunato o senza energie. Il grosso lavoro degli allenatori e del loro staff sarà quindi anche quello di tenere d’occhio sì il primo posto ma portare la squadra nelle migliori condizioni a giocarsi i playoff.

Che ne pensa del progetto di Cividale che sta dando i frutti sperati, ora infatti si trova nelle zone alte della classifica a giocarsi la promozione diretta.
“A me piace anche Marangon, tanto per citare un altro giovane. E’ un progetto molto interessante, una programmazione di quel tipo non si può far altro che seguirla ed apprezzarla, poi soprattutto la scelta di Pillastrini è quella giusta per un progetto del genere.

Altre sorprese di questo campionato sono Rieti e Urania Milano, che sono ora in zona playoff, possono infastidire le big ai playoff?
“C’è lo spazio per parecchie squadre, ce ne sono anche altre che stanno risalendo la classifica. Quello che conta sarà essere pronti all’inizio dei playoff o dei play-in, senza avere giocatori infortunati, recuperare quelli che erano in cattiva condizione in precedenza, e quindi trovarsi nella condizione ottimale per giocare delle serie così ravvicinate che possono essere rischiose.

Un’altra squadra che ha sorpreso in questa stagione in quanto neopromossa è Avellino, a cosa può ambire?
“Questa stagione ci ha abituato a vedere delle squadre capaci di risalire la classifica e mettersi nella condizione di aspirare a delle posizioni ottimali. Avellino è una piazza storica, in cui la squadra ha giocato dei campionati di Serie di assoluto livello, della squadra mi piace la tenacia con cui sta giocando in questo momento.

Per quanto riguarda, invece, la lotta salvezza…chi rischia di più?
“Direi che Piacenza sia quella più probabile nel mantenere l’ultimo posto, anche lì non c’è niente di scontato ma sicuramente altre squadre hanno dato dei segnali un pò diversi rispetto a quello che sta facendo Piacenza. La stagione è però ancora lunga, Piacenza domenica giocherà con Cantù e potrebbe essere un’occasione per dare un segnale al campionato, un pò come è capitato a Cento domenica scorsa, partendo da sfavorita ma dimostrando di avere qualità per competere anche con le squadre che sono state costruite per essere promosse.

Il big match di questa settimana è quello tra Fortitudo Bologna e Pesaro, una sfida storica e piena di precedenti, come sarà questa partita ma soprattutto che significa per l’A2 avere due piazze così importanti nel proprio campionato?
“L’A2 è un campionato di altissima qualità perchè squadre come Pesaro e Fortitudo, o anche Avellino, per non parlare di Cantù, sono piazze storiche del nostro basket. Fortitudo-Pesaro è una classica di Serie A che per il momento troviamo in A2, ma sono due piazze che per tifoseria, competenza e qualità del progetto societario, sicuramente tra qualche anno ritroveremo in Serie A. Sono due squadre con un percorso abbastanza simile, hanno iniziato in modo non ottimale cambiando allenatore, ma sono squadre esperte, che hanno ottimi stranieri e un gruppo di giocatori italiani con grandissima esperienza. Non dico che sarà una partita decisiva ma è un confronto diretto, quindi vale doppio anche per la classifica finale in ottica playoff e playin.

La finestra su Rai2 con Pesaro-Fortitudo Bologna di fine anno ha dato i risultati sperati, è un primo passo verso un ritorno importante del basket italiano in chiaro?
“Lo sto ripetendo in questi giorni ma l’ho sempre sostenuto, credo che se vogliamo attrarre nuovi appassionati nei palazzetti dobbiamo partire dal dare il maggior numero di partite in chiaro, è l’unico modo per far arrivare il basket a nuovi tifosi che poi oltre a vedere la partita in TV, vanno nei palazzetti per seguirle dal vivo. Sono fautore alle partite di pallacanestro in chiaro.

Cosa manca al basket, se ce ne fosse una, per avvicinarsi al calcio, sicuramente inarrivabile ma che negli ultimi anni in Italia sta portando più delusioni che trionfi?
“Sinceramente sono abbastanza vecchio per sentire questi discorsi da 60 anni a questa parte, credo che dobbiamo accantonare l’idea di dover confrontarci con il calcio che è un altro mondo, con delle logiche diverse, e pensare invece a costruirci un bacino d’attenzione senza voler scimmiottare il calcio.

Altro big match del weekend di A2 è quello tra Rimini e Cividale, due formazioni d’alta classifica che si giocano la promozione diretta.
“Sono due squadre che però hanno dimostrato, ultimamente, di essere leggermente calate, quindi bisogna vedere chi sarà capace di riprendere il passo che aveva fino a qualche settimana fa. Può essere favorita Rimini rispetto a Cividale ma lo stesso discorso vale se dicessi il contrario, credo che sarà una partita molto equilibrata e che servirà a una delle due di riprendere la corsa. Rimini è comunque in testa e ha bisogno di fare punti e di riprendere il passo che aveva qualche settimana fa, se vuole restare prima.

Nel prossimo futuro per l’Italbasket c’è qualche possibilità, nelle competizioni internazionali, di arrivare a medaglia?
“Pozzecco sta verificando molti giovani che possono poi essere utili per la Nazionale che andrà agli Europei in estate, dipenderà molto dalla crescita di questi giovani e di quanto potranno crescere ed inserirsi nell’attuale Nazionale che ovviamente ha dei punti che, al momento, sono inamovibili. Se si riuscisse a fare un bel mix tra i giocatori che hanno supportato la Nazionale in questi anni e qualche giovane di alta qualità perchè no. Poi dipende, nelle manifestazioni internazionali, tantissimo dalla squadra con cui arrivi ma poi anche da cosa fanno gli avversari e dagli incroci che possono esserci per le varie eliminatorie, per cui la storia della Nazionale ci insegna che partire senza i favori del pronostico, è la volta in cui magari sorprende e riesce a fare risultato, chissà se sarà così anche questa volta.

Cosa ne pensa delle Final Eight di Coppa Italia, chi le può vincere e soprattutto, in campionato, lo scudetto prenderà ancora una volta la strada di Milano o Bologna, oppure avremo almeno una finale diversa?
“Abbiamo una manifestazione in cui le due squadre favorite hanno giocato subito tra di loro e una ha eliminato l’altra, per cui vuol dire che in finale ci sarà una possibile outsider. E’ chiaro che l’incrocio tra Milano e Brescia è molto interessante ma credo che l’Olimpia abbia dimostrato, arrivando dall’Eurolega e giocando la partita contro Bologna, di essere in ottime condizioni, quindi rimane comunque la favorita. In campionato direi che è possibile tutto, perchè se la classifica attuale la si manterrà fino alla fine della stagione regolare chiaramente ci saranno degli incroci che porteranno probabilmente una squadra che non è partita favorita ad andare in finale, poi per vincere il discorso è un pò diverso.

C’è la possibilità che l’NBA crei una propria lega qui in Europa, qual è la sua opinione in merito?
“Se sostituisce l’Eurolega, prendendo tutte le squadre che partecipano, penso cambierebbe poco dal punto di vista della qualità della competizione e del gioco, ma solo la definizione che porterebbe a sognare, l’NBA ha un seguito di appassionati europei che già la seguono e che se sbarcasse in Europa aumenterebbe ancora di più la loro attenzione. Dal punto di vista della qualità credo che se nella lega dell’NBA non partecipassero poi ai campionati nazionali, vorrebbe dire un impoverimento per questi ultimi.

Che ne pensa del tiro da tre, per molti troppo utilizzato, e quindi, di conseguenza, se le piace il basket giocato oggi.
“A me non dispiace, non sono un nostalgico, forse perchè tornando ai miei tempi da giocatore era quella la distanza da cui tiravo io, quindi non può che piacermi una realtà di questo tipo. Io parto sempre che bisogna adeguarsi ai momenti, questo è un periodo in cui il tipo di gioco attuale piace, lo dimostrano l’attenzione che c’è da parte dei tifosi attraverso i media e popolando i palazzetti, e questo è ciò che conta, aldilà di quello che posso pensare io o altri nostalgici. Chiaramente ricordo volentieri in cui la pallacanestro era più tecnica e dove c’era meno uso del tiro da lontano con più coinvolgimento del pivot, però allo stesso modo devo dire che non mi dispiace neanche questo modo di giocare, anche se è diverso da quello che usavo io.

INDISPONIBILI SERIE A2
Assente Martino Mastellari (CIVIDALE); Gerald Robinson (RIMINI); Alessandro Gentile e Luca Cesana (URANIA MILANO); in dubbio Armando Verazzo (AVELLINO); Jordan Harris (RIETI); Lazar Nikolic, Avery Woodson, Antonio Iannuzzi e Marco Giuri (NARDO’); non sarà della partita Andrea De Nicolao (CANTU’); in dubbio Lorenzo Querci (PIACENZA); Kristofers Strautmanis e Tommaso Raspino (VIGEVANO); Alessandro Sperduto (CENTO); Kenny Gabriel e Gherardo Sabatini (FORTITUDO BOLOGNA); indisponibile Salvatore Parrillo (PESARO).

QUI la CLASSIFICA di SERIE A2
QUI il CALENDARIO di SERIE A2

Foto di Ciamillo Castoria