In un Modigliani Forum sold out già da giorni, l’Italbasket gioca la penultima gara delle qualificazioni alla World Cup 2023. Con il biglietto per la competizione iridata già in tasca, gli azzurri affrontano l’Ucraina che invece si sta ancora giocando la qualificazione con la Georgia, vittoriosa a sua volta contro l’Olanda per 88-80. La gara per l’Italia ha dunque poco da regalare, e infatti i primi minuti sembrano quasi carnevaleschi: tiri frettolosi, passaggi sbilenchi, o tiri aperti a cui si è rinunciato per un extra passaggio di troppo. Per questo la partita non decolla e si è sull’8-8 al 5′. La sgasata è di Nico Mannion, che inizia a lucrare dalla lunetta e a centrare il bersaglio dall’arco per 16 punti già nei primi 10′. Il play della Virtus è l’unico a giocare quasi tutto il quarto inaugurale, con Pozzecco che fa assaggiare il parquet a nove elementi. Due sembrano le certezze del ct: uno tra Tessitori e Biligha deve essere il centro, e uno tra Spissu e Mannion deve stare in regia. L’Italbasket guidata da Mannion raggiunge la doppia cifra di vantaggio, con il figlio d’arte che prova anche a far divertire il pubblico livornese con un’assist per Tessitori che schiaccia.

Ma l’Ucraina con un parziale di 0-9 rientra prepotentemente e chiude con sole due lunghezze di svantaggio al primo pit stop del match. Il secondo periodo è molto equilibrato, con gli azzurri che riescono comunque a tenere avanti il naso grazie all’esordiente Riccardo Visconti. Il 23 febbraio 2023 sarà senz’altro una data che rimarrà nella memoria del giocatore della Vuelle Pesaro, visto che segna 7 punti in rapida successione. In particolare, la guardia griffa una tripla e si toglie la soddisfazione anche di schiacciare. Solo l’infortunio di Biligha (distorsione al ginocchio), forse, fa venire meno una delle due certezze del ct. Perché scende in campo Caruso per ricoprire il ruolo di centro. L’Ucraina però è una squadra che non muore mai, sfrutta qualche rimbalzo di troppo e trova la parità a quota 40 prima di passare addirittura in vantaggio. Pozzecco svuota tutta la panchina con l’ingresso di Bortolani, che in meno di 1′ segna la tripla del 43-43 col quale si va all’intervallo.

Alla ripresa delle ostilità c’è molta più confusione in campo, con l’Italbasket che tira tanto e sbaglia altrettanto. La difesa azzurra regge, anche perché gli avversari non sono poi questa grande macchina da guerra. Pozzecco prova diversi quintetti, ma soprattutto crede poco in Caruso. Infatti, con Biligha out e Tessitori in panchina, è Ricci a fungere da centro con Severini pronto ad adeguarsi. Gli azzurri attraversano il momento più difficile a metà frazione, quando è Marco Spissu a muovere la retina dalla lunga distanza prendendosi l’abbraccio dell’allenatore al ritorno in panchina al primo timeout. E dopo esser stata anche sotto, l’Italia conduce di un punto all’ultimo riposo corto.

Sull’onda dell’entusiasmo gli azzurri partono con il piede schiacciato sull’acceleratore l’ultima frazione. E il parquet del Modigliani Forum diventa il proscenio della coppia Mannion-Spissu. Il primo torna a far correre il proprio tachimetro in punti con una tripla pazzesca che va a ritoccare il suo personale record in azzurro. Fermo ai 24 della magica serata di Belgrado, il play di Bologna ha toccato quota 28 punti. Il compagno di reparto della Reyer Venezia invece, è arrivato a toccare i 21 punti permettendo all’Italia di raggiungere nuovamente la doppia cifra di vantaggio. Distacco che è stato conservato fino alla sirena finale. Fa comunque storcere un po’ il naso il minutaggio utilizzato dal ct Pozzecco: esclusi i 19’23” di Visconti, 7’29” a Bortolani, 3’23” per Caruso, 2’42” a Flaccadori, 2’34” per Woldetensae. In una gara che aveva poco da offrire, e nella quale si poteva commettere qualche errore in più, magari era anche il caso di provare qualche alternativa.

QUI le statistiche del match

 

Giovanni Bocciero