TORINO – Se c’è una cosa che accomuna le due protagoniste della seconda semifinale di questa Coppa Italia è l’essere risaliti dal baratro quando l’inerzia sembrava saldamente in mano avversaria.
È stato il caso della Dolomiti Energia e del suo arrembante approccio del quarto periodo che ha generato il sorpasso su una Reggio Emilia incredula, il tutto senza Jordan Bayehe, costretto ai box proprio alla vigilia della kermesse dell’Inalpi Arena.
È stato, ancor di più, quello di una Trieste arrivata alla manifestazione senza un cardine come Colbey Ross e trovatasi sotto di 7 lunghezze (71-64) ad appena 2′ dalla fine al cospetto della più quotata Trapani.
Parte del destino del match dipenderà dalla cabina di regia, lì dove giostreranno Quinn Ellis, da una parte, e Michele Ruzzier, dall’altra.
Il primo ha completato la seconda gara da 14 o più assist della sua stagione, due indizi non faranno una prova ma sembra sempre più che il suo processo di crescita stia viaggiando a grandi passi verso la definitiva consacrazione, cosa che avrebbe suscitato l’attenzione e l’interesse della Virtus Bologna.
Il triestino, dal suo canto, è un giocatore “con cui ho condiviso la vittoria di un campionato” ha affermato coach Jamion Christian, volendo rimarcare lo stretto vincolo che la scorsa stagione ha creato tra lui ed il playmaker ex Virtus.
L’assenza di Ross l’ha chiamato agli straordinari e lui ha risposto presente, incidendo volta per volta lì dove la squadra aveva necessità di un aggiustamento.
Per permettergli di riposare, coach Christian ha accettato l’eventualità di giocare senza playmaker per alcuni momenti della gara.
Gestirlo nel modo giusto può essere cruciale per le ambizioni giuliane.
Elio de Falco