La Segafredo torna questa sera all’Arena in Fiera, dopo l’esilio forzato a Casalecchio, palazzo che non ha certamente portato grande fortuna ai bianconeri. Parlare di fortuna dopo dodici gare disputate fa sicuramente sorridere, i problemi evidenziati sino ad oggi dalla squadra bianconera, non possono certamente essere archiviati chiamando in causa la dea bendata, ma sono altresì ben chiari ed evidenti a tutti coloro che seguono il basket da tempo.

Una squadra formata con parecchi elementi nuovi, molti dei quali, autentiche scommesse in chiave europea ad alto livello, non avendola mai giocata. Un paio di elementi con noti problemi fisici (Cacok e Grazulis) che stanno pesando parecchio sul reparto lunghi, visto l’evolversi della situazione, con Devontae già salutato da alcune settimane e Andrejs non ancora in grado di mostrare tutto il proprio potenziale, a rincorrere una condizione che a questo punto della stagione doveva già essere al meglio. A peggiorare quanto descritto, un mix di situazioni legate a stati di forma precari, ed atteggiamenti poco propositivi che non hanno certamente aiutato la squadra a risalire da un inizio di stagione non all’altezza delle aspettative.

Poi, ed è corretto citarlo, una situazione societaria al momento ben poco chiara, dove i soci non danno la sensazione di percorrere una strada comune, legati evidentemente da un matrimonio che al momento non sta attraversando i giorni migliori, facendo mente locale su quanto accaduto nei mesi scorsi.

A chiudere il quadro di una situazione piuttosto ingarbugliata, le dichiarazioni dell’AD Luca Baraldi ad un evento organizzato da uno sponsor, che vengono diffuse in ogni dove, salvo venir censurate quasi immediatamente. Affermazioni quelle del dirigente virtussino, che se analizzate in modo asettico, sono del tutto condivisibili, alla luce di quanto si sta verificando coi fatti nelle ultime settimane. Il caso Cacok ne è l’esempio lampante, si è passato diversi mesi ad attendere il giocatore, quando ci si è resi conto che non avrebbe potuto calcare il parquet, si è proceduto ad un suo allontanamento, rispettando i regolamenti, ma non si è poi passati a rimpiazzarlo, come esigeva un bisogno evidenziato più volte durante le gare.

In tutto questo bailamme, deve operare coach Luca Banchi, esposto al fuoco incrociato di una critica che non gli risparmia nulla, addossandogli ogni colpa, fors’anche quella del maltempo in città di questa mattina. Che il tecnico toscano abbia le sue colpe, è assolutamente naturale, ogni essere umano è portato a compiere degli errori, ma che debba essere inchiodato sullo scranno degli imputati da solo, è oggettivamente troppo.

Coach Banchi, è vero, si affida troppo spesso ai pochi uomini che sino ad oggi hanno risposto presente quando chiamati a guadagnarsi il proprio ingaggio, creando poi di conseguenza il grande handicap di trovarseli spesso in debito d’ossigeno nelle ultime curve di finali, che guarda caso sono stati persi per scelte scellerate o errori da mini basket, verosimilmente per stanchezza.

Ma è pur vero che le seconde linee, quando sono state impiegate, non hanno dato un apporto significativo, tranne in casi sporadici e solo per alcuni elementi. Troppo poco per acquisire fiducia agli occhi di un tecnico che sta lavorando con una spada di Damocle sulla testa da inizio stagione. A dirla tutta, giusto per onestà di giudizio, qualcuno dei quattordici a disposizione, lo si sarebbe voluto vedere di più in campo, perché ragazzi come Riccardo Visconti o Nicola Akele, hanno pestato davvero per pochissimo tempo il legno levigato dei vari parquet sinora calpestati dalla Segafredo.

Ma è altresì vero, che gli stessi sono a contatto con lo staff ogni giorno, si allenano con i compagni, sono costantemente seguiti in ogni sessione, se il coach non li utilizza per quanto lo si vorrebbe da fuori, evidentemente avrà le proprie motivazioni.

In tutta questa complessa situazione, domenica la Virtus ha perso una partita in campionato, fotocopia delle diverse perse in Eurolega, non certo un bel segnale in previsione di questa settimana di doppio impegno di coppa, con menù finale a Milano, per l’ennesima sfida con l’Armani in campionato.

Stasera si va in campo contro la squadra con cui si condivide l’ultimo posto in Europa, vincere sarebbe doveroso, servirebbe al morale e non solo, perché perdere contro i tedeschi, che da anni veleggiano nelle ultime posizioni della competizione, sarebbe la pietra tombale di una stagione europea già comunque compromessa.

Dopo la gara contro Berlino, arriverà la Stella Rossa di Milos Teodosic, motivo per la tifoseria bianconera di versare altre lacrime, questa volta di rimpianti, nel rivedere il giocatore che ha illuminato il periodo più fulgido dell’era Massimo Zanetti.

Ed è proprio dal massimo dirigente bianconero che ci si aspetta un segnale di chiarimento nel prossimo consiglio di amministrazione, dove serviranno i denari per un nuovo aumento di capitale; vi sarà un nulla di fatto oppure usciranno cambiamenti importanti che definiranno il nuovo punto zero del futuro virtussino?

La settimana di basket che inizia questa sera, potrebbe persino essere propedeutica ad una decisione nel prossimo consiglio, dovesse permanere questa situazione di estrema difficoltà, la società sarebbe giocoforza chiamata a dare un segnale importante di presenza. Difficile pensare ad un nulla di fatto se la tendenza dei risultati non prendesse la via opposta a quanto visto sinora, seppur con tutte le attenuanti citate sopra.

Stasera, si avrà già la prima risposta, contro la Berlino più italiana che mai, con Spagnolo e Procida a guidare una compagine che corre veloce e tira spesso nei primi secondi dell’azione, squadra che concede più punti agli avversari in tutta l’Eurolega, ma anche capace di catturare tanti rimbalzi. Formazione che ha messo dentro l’ex Olimpia Mc Cormack per rafforzare ulteriormente il reparto lunghi, quello che invece non ha fatto proprio la Segafredo. Compagine quella tedesca, guidata da coach Gonzalez, da non prendere assolutamente sottogamba, citofonare a coach Messina per avere maggiori info.

La Segafredo dovrà ancora una volta chiedere tutte le energie possibili ai soliti noti, sperando per una notte, di avere il giusto aiuto anche da chi sino ad oggi è spesso rimasto ai margini, approfittando di una formazione che non fa certamente della difesa asfissiante, il proprio cavallo di battaglia.

Palla a due alle ore 20,45 agli ordini dei signori Hordov, Vilius e Balak, diretta televisiva sui canali Sky Sport e DAZN, mentre la consueta voce di Dario Ronzulli, racconterà l’intera cronaca dell’incontro dalle frequenze di Nettuno Bologna Uno.

Alessandro Stagni

Nell’immagine il coach Virtus Luca Banchi (foto Camillo Castoria)