Dal terzo periodo in poi è stata quasi una passeggiata ludica. 36 punti in un periodo che sanciscono a numeri la debacle biancorossa. Brescia inizia con una super vittoria di fronte ai suoi tifosi, alla prima di Poeta da coach, ai danni di una Varese sterile da 3, con una difesa ancora da assemblare e tanto lavoro da fare.
E poi Brescia ha fatto il gioco di Varese. Il 52% da 3, tirando quasi sempre con spazi enormi, senza grande fatica nel liberarsi e nel trovare gli spazi. La debacle è iniziata in quel terzo periodo che è stato più volte la condanna di una Varese mentalmente fragile oggi. E anche fisicamente. Ma questa è una scelta, un indirizzo della società e di un roster che soffrirà dannatamente i rimbalzi difensivi (per non parlare di quelli offensivi). Kao è troppo poco per un Bilan che è una minaccia costante, per un uomo che tesse le trame di Brescia, fa da sponda e da punta. Della Valle gioca un basket di una intelligenza sconfinata, ritrovando in una prestazione totale quella leadership a cui ci aveva abituati qualche anno fa. Quando è in giornata si esalta e fa esaltare i compagni che si trovano a loro agio e che sguazzano nella difesa colabrodo di una Varese ancora non pronta.
La magrissima consolazione arriva dalla salvezza dei soliti noti, con Mannion sugli scudi con i suoi 31 punti, la buona prestazione di Harris al debutto ed Hands che ha mostrato il tanto talento a disposizione. Il resto è tutto da costruire o da aggiustare, come la percentuale da 3, il cardine fondamentale del gioco biancorosso. Oggi al 31%. Bassissimo. Mandole ha una montagna da scalare.
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Foto credit: Gianluca Checchi/Ciamillo-Castoria