“Le notti più buie producono le stelle più luminose”.
Questo grido a mezzo Instagram lo lancia Kyle Hines, che da leader parla per un gruppo che appare ferito, ma che sta provando a ribellarsi al suo destino, lo dimostra la prestazione di giovedì contro il Fener di Itoudis.
Per almeno 22 minuti la squadra di Messina, con la forza dell’orgoglio, è stata in partita, conducendo l’incontro e palesando la tanto agognata fluidità offensiva.
Dopo la pesantissima sconfitta con l’Efes, in cui i meneghini non hanno salvato nemmeno la faccia, si è visto il potenziale, finora perlopiù inespresso, di questo gruppo.
Tuttavia parallelamente l’Olimpia ha palesato anche la faccia più oscura della medaglia, fatta di difficoltà in attacco e qualche scricchiolio difensivo, come testimoniato dal parziale di 0-13 all’inizio del terzo quarto dell’ultimo match.
Fare programmi a lungo termine è la cosa peggiore, ora è necessario mantenere lo status quo in campionato, concedendo minuti a giocatori finora meno impiegati.
Tra questi la menzione d’onore è per Davide Alviti, in netto miglioramento da Kaunas in poi.
Un giocatore che può diventare una risorsa importante, viste le indubbie qualità al tiratore e la grande applicazione dimostrata nelle ultime uscite.
L’auspicio di Messina, per sua stessa ammissione, è che le sue performance crescano di livello anche sui campi nostrani affinché il numero 40 di Milano possa completare il suo percorso e fare un importante passo in avanti dal punto d vista qualitativo.
Niente di meglio di una partita da ex per esaudire la richiesta del suo allenatore.
Il vero cruccio dalle parti di Assago è ancora una volta la questione legata all’infermeria.
Nella lunga lista di indisponibili, infatti adesso c’è anche Kevin Pangos, a far compagnia a Datome, Shields e Tonut, degenti di lungo corso.
Per il play americano gli esami hanno evidenziato una lesione parziale del legamento crociato posteriore del ginocchio, che lo terrà fermo per almeno sei settimane.
Vista quest’ultima defezione le rotazioni in cabina di regia saranno ridotte all’osso, con il solo Mitrou-Long play puro, Hall e Baldasso a fare da cast di supporto nel doppio ruolo di 1/2.
Le buone notizie per le “scarpette rosse” arrivano da Luwawu- Cabarrot, che ha fatto vedere ottime cose contro il Fener e che grazie al suo dinamismo, unito all’indubbio talento, è una freccia importante nella faretra meneghina soprattutto in un momento come questo.
Dal suo esordio in LBA ci si attende tanto.
La seconda gradita novità è il probabile recupero di Baron, che non sarà al 100%, ma rappresenta una pedina importante per la squadra.
Non resta che aggrapparsi alle prestazioni, in nettissima ascesa del sopracitato Mitrou- Long, in questo momento leader offensivo assoluto del roster, dimostrandosi pronto ed efficace per i palcoscenici più ambiti.
La necessità impellente è senza dubbio trovare una prestazione offensiva corale, vista nei primi 20’ di giovedì, per risollevarsi e cambiare la stagione.
Ripartire dalla difesa, che nonostante qualche breve sbandamento, ha dimostrato di funzionare, è questo l’imperativo categorico di Milano, che oggi al “Palaverde” di Treviso cerca la scintilla per accendere definitivamente la sua annata.