Nonostante un inizio strepitoso, si parla ancora di impresa. Ma non può essere differente la parola da usare per la Openjobmetis nella proibitiva sfida di questa sera, ore 19, contro Venezia. La motivazione deriva soprattutto dai due roster, che, messi a confronto, non sembrano lasciare spazio a tanti dubbi. Eppure, soprattutto in casa, Varese ha sempre saputo stupirci. E chissà che Spissu&Co. non si trovino a fine partita, ad essere rimasti a bocca asciutta.

E’ chiara e lampante la differenza di nomi fra le due squadre. Venezia ha un roster d’altissima classifica che la proietta nel lungo termine a giocarsela tranquillamente anche per lo scudetto. Varese però è partita forte, fortissimo. Con gli 8 punti racimolati finora, con vittorie anche strabilianti e soprattutto con un gioco dominante, che le permette di condurre sempre la partita, può essere la vera sorpresa di questo campionato. La differenza di oggi la si vedrà sicuramente sotto le plance, dove Venezia ogni anno ha uomini di tanti centimetri, pronti a fare sportellate e dire la loro. Varese è un po’ meno coperta, dovrà fare attenzione agli scarichi da 3, soprattutto dovrà chiudere gli spazi che il cervello atomico di Spissu è pronto a trovare sul parquet.

Brase però assapora l’ebrezza dell’alta quota. Vorrebbe sicuramente fare uno scherzo enorme a De Raffaele e continuare a far sognare la sua Varese. Si dovrà affidare alla sorpresa Caruso, alla leadership di Johnson e all’onnipresente Brown. Questi saranno i 3 nomi che l’allenatore della Openjobmetis userà come carte del mazzo. Con un Reyes in più, con la rotazione più ampia, con un De Nicolao che vuole dire la sua, proprio contro suo fratello. Sarà un match importante per capire il livello al quale potranno stare i biancorossi in questa stagione. “Maledetta sosta”, qualcuno a Varese lo ha detto sicuramente. Nel momento migliore ci si è fermati. Ora però è tempo di riprendersi. E di ricominciare a sognare.

di Antonio Catalano