Infinita, indomabile, vincente.

Napoli trova due punti di platino abbattendo l’Olimpia Milano al termine di una gara dai mille volti.

Davanti ad una Fruit Village Arena – PalaBarbuto gremita in ogni ordine di posti, gli uuomini di coach Giorgio Valli subiscono l’esperienza degli avversari ma, nel quarto periodo, cambiano totalmente marcia e inanellano un break di 21-3 dal 30’ al 38’.

Erick Green (21), Jacob Pullen (24) e un John Egbunu da 16 punti e 7 rimbalzi, 6 offensivi, svoltano l’inerzia contro ogni pronostico. I colpi finali sono il dolce sapore della rivincita di Kevin Pangos e le ciliegine firmate Jacob Pullen.

 

LA CRONACA

Tante assenze sugli esterni per Ettore Messina che deve rinunciare ai vari Armoni Brooks, Fabien Causeur e Neno Dimitrijevic, oltre al lungodegente Nebo; Valli, invece, è costretto a fare a meno di Woldetensae e ripete il quintetto con cui aveva cominciato il derby, schierando Pangos, Pullen e Green sugli esterni.

Starting five, tra i biancorossi, per Guglielmo Caruso, grande ex della gara, vista la stagione trascorsa in azzurro ai tempi della Serie A2 e le sue origini partenopee.

La fisicità dell’Olimpia si fa subito notare in avvio, proprio Caruso trova un viaggio in lunetta strappando il rimbalzo a Totè, Napoli replica per vie esterne con Green che apre il fatturato segnando 4 punti consecutivi (4-3).

Dopo 3’ di gioco, però, il lungo della Nazionale commette ingenuamente il suo secondo fallo portando un blocco in movimento, Messina manda in campo Gillespie ma Napoli piazza il primo canestro pesante della sua gara con Pullen da 8 metri, il coach è costretto al time out (9-3).

L’EA7 si scuote in contropiede con Tonut che conclude in velocità dopo il passaggio troppo pretenzioso di Zubcic.

La zona dei padroni di casa, però, continua a fruttare dividendi, ancor di più quando Zubcic centra il bersaglio grosso (12-5), Messina manda subito in campo Bolmaro, Flaccadori e un Nikola Mirotic fino a quel momento preservato.

È proprio l’ispanomontenegrino a riportare le Scarpette Rosse in equilibrio, prima il giro e tiro dalla media, poi la tripla, parità a quota 12.

A chiudere il parziale ci pensa Egbunu, entrato dopo il pesante secondo fallo di Zubcic, che vince il primo duello a rimbalzo con Gillespie.

I padroni di casa tengono il naso avanti e ritrovano il +4 con Egbunu (19-15), Messina abbassa il quintetto e la qualità di Mirotic permette all’Olimpia di non perdere troppo il contatto con un’avversario che gioca sulle ali dell’entusiasmo.

Al 10’ è 19-17 Napoli.

L’avvio di seconda frazione è tutto di marca Milano, Leday e Pippo Ricci confezzionano in un batter d’occhi il break di 8-0 che vale il sorpasso (19-25), stavolta è Giorgio Valli a richiamare i suoi in panchina per chiarire qualche concetto.

Messina ordina la pressione a tutto campo, Napoli fatica ma chiude l’emorragia con il runner di Pangos che, subito dopo, ispira l’inchiodata di Totè che vale il -2 (23-25).

La replica biancorossa, però, è veemente e castiga due ingenuità consecutive proprio del playmaker canadese, +7 e massimo vantaggio (25-30).

Ma Napoli è viva, Zubcic e Pullen – tripla dal palleggio – ricuciono fino al -2, Green piazza il sorpasso centrando il bersaglio grosso in transizione, 31-30 all’equatore del secondo quarto e PalaBarbuto in visibilio.

I partenopei si caricano a molla, Pullen risponde subito a Tonut, Green supera Mannion in giro dorsale e piazza un’altra tripla, Totè stoppa Mirotic e poi si guadagna due liberi che vanno a segno, Zubcic fomenta il pubblico, Fuorigrotta trema e non per il bradisismo (38-32).

A chiudere il break di 8-0 arriva un lampo, raro, di Shields.

Tra gli ospiti Zach LeDay ha qualcosa da dire a vari avversari, ottiene l’effetto sperato innervosendoli e permette a Shields e Bolmaro di approfittarne, 39-38 e nuovo time out per coach Valli.

L’Olimpia, però, tiene le redini del momento e trova altre due triple che le permettono di mettere la freccia con il ritorno di Mirotic, la terza di Flaccadori arriva sulla sirena, 41-47 al 20’.

 

Il massimo vantaggio arriva quasi con le squadre ancora negli spogliatoi, Flaccadori vola in contropiede, Mirotic punisce il mismatch con Pangos (41-52).

Napoli si sblocca lavorando a difesa schierata, il secondo extra pass di Green premia Totè.

La connessione tra i due funziona anche subito dopo, tuttavia LeDay è mortifero dal perimetro e Bolmaro sfoggia un arresto e tiro invidiabile (47-57), la tripla di Shields e l’appoggio ancora dell’italoargentino certificano la fuga (47-62).

Nel momento peggiore, però, Zubcic e Green svegliano Napoli; due triple in fila per il -9 (53-62), poi anche la terza dell’ex Treviso, 56-62 e decibel della Fruit Village Arena che schizzano in alto.

Messo alle strette, Messina rimanda in campo Mirotic e Caruso, il numero 33 non tradisce le attese con la tripla dall’angolo, anche se subisce il lavoro di Totè in post basso (60-70).

Valli inserisce Green, ma è Egbunu a sbloccare i suoi con due inchiodate di fila. Nonostante tutto lo sforzo, però, l’Olimpia conduce 64-73 al 30’.

 

Gli ultimi 10’ si aprono con la tripla di Pullen che riporta a due possessi pieni il distacco; Pangos si accende e sigla subito il -4 in penetrazione, poi Zubcic sfrutta il mismatch con Tonut e va a segnare, LeDay è in ritardo e commette fallo; il libero del croato, tuttavia, non va a bersaglio, lasciando a 2 lungezze i suoi (71-73).

Finita? Neanche per sogno!

Green trova il -1 dal perimetro, poi Pullen forza il fallo in attacco di Bolmaro, Messina richiama immediatamente i suoi in panchina nel frastuono del palazzetto ma non basta, ancora la guardia azzurra circumnaviga Shields e appoggia al vetro il canestro del vantaggio (76-75).

È un girone infernale Viale Giochi del Mediterraneo, i fischi del pubblico si avvicinano pericolosamente alla soglia del dolore per le orecchie umane, Pullen segna 4 punti in fila (80-76), poi infila una tripla delle sue, +7 all’alba degli ultimi 3’.

Napoli è in trance agonistica, ancora Pullen serve Egbunu che piazza la bimane che scuote anche gli spalti, 85-76 e time out Olimpia.

Gli errori degli ospiti sono sottolineati dalle esultanze liberatorie del tifo locale, Pangos sigla il massimo vantaggio in penetrazione, è il sesto azzurro in doppia cifra (87-76).

L’Olimpia si sblocca, finalmente, con il primo canestro dal campo di Mannion, vale 3 punti e riporta sul -8 il distacco, tuttavia Pangos non è d’accordo con le intenzioni di rimonta avversarie e segna dalla media (89-79).

È il colpo che fa scorrere i titoli di coda sulla partita, Pullen aggiorna il massimo vantaggio in penetrazione, è trionfo azzurro.

La tripla di LeDay è solo un’aggiunta buona per le statistiche, finisce 95-87.

QUI le statistiche del match

 

Nell’immagine John Egbunu, foto Ciamillo-Castoria

Elio De Falco