Settimo successo in 10 gare per la UnaHotels Reggio Emilia; ancora privi di Jamar Smith, servirà attendere gennaio per rivederlo in campo, gli uomini di Dimitris Priftis portano a casa un match controllato in scioltezza in un PalaBarbuto reso surreale dallo sciopero del tifo organizzato.
Cassius Winston (17) e Jaylen Barford (22) si dividono la gara come fosse la merenda, al playmaker va il primo tempo, alla guardia, spesso criticata in ambienti reggiani, la ripresa.
L’ex Pesaro fattura uno spaziale 4/5 dal perimetro, con l’errore che arriva soltanto nel finale.
Positivo, nonostante i soli 4 punti a referto, l’esordio di Kenneth Faried; l’ex NBA si fa vedere più per solidità a rimbalzo e dettagli di qualità in fase di lettura del gioco che per la fase realizzativa per la quale ci sarà abbondante tempo.
Napoli potrebbe avere le attenuanti delle rotazioni ridotte ancor più all’osso dall’infortunio che chiude anzitempo la gara di Leonardo Totè ma queste svaniscono nel momento in cui il club non ha saputo muoversi con il tempismo giusto per rimpiazzare i giocatori da cui si è separato nelle scorse settimane.
Palese esempio è quanto accaduto durante la pausa nazionali, l’unica operazione è stata l’uscita di Dreznjak, senza che vi fossero entrate; quella di oggi è stata la seconda gara consecutiva con soli 4 stranieri a referto, di cui due in odore di addio come Charles Manning e Zach Copeland, per una squadra che, ad inizio anno, aveva scelto la formula 6+6.
LA CRONACA
Primo quarto equilibrato tra le due squadre, alle idee di Winston replica Pangos mentre Totè e Faried ingaggiano un duello ad alta quota nel quale ognuno esce con una stoppata data ed una subita.
Il primo tentativo di allungo arriva sull’asse Uglietti-Grant (12-18), tuttavia Kaspar Treier, tra i migliori dei suoi, non ci sta e sigla 5 punti in fila per chiudere la frazione in scia degli avversari (17-18).
La reazione pare riattivare anche i due uomini di punta di Giorgio Valli, Pangos piazza il canestro pesante del sorpasso e i liberi di Bentil portano il parziale su 10-0 a cavallo della sirena, la tripla del 25-21, firmata Treier, sembra consolidare Napoli al comando delle operazioni.
Niente di tutto questo.
Cassius Winston sale letteralmente in cattedra e spiega pallacanestro su ambo i lati del campo, segnando ed ispirando, recuperando e stoppando; ne scaturisce un controbreak di 16-0 che spacca in due la partita sotto i fischi di un PalaBarbuto ormai stufo di vedere sempre lo stesso copione dipanarsi di domenica in domenica (25-37).
Al 20’ è massimo vantaggio UnaHotels (28-41).
Napoli viene fuori con altro piglio dagli spogliatoi, Bentil, Totè e Woldetensae accorciano le distanze (35-43), tuttavia ogni tentativo di riavvicinamento viene rispedito indietro da un Barford glaciale.
La Reggiana resta in controllo, pur subendo i sussulti degli italiani avversari, su tutti Treier e De Nicolao, e venendo graziata dagli errori dei partenopei nel momento in cui avrebbero potuto girare l’inerzia del match.
Sotto canestro Gombauld, su cui continuano a rincorrersi voci di addio, tira fuori il piccone e scava nelle poche certezze dei padroni di casa, tra cui quella di mandarlo in lunetta per provare a lucrare qualche errore a cronometro fermo.
Reggio Emilia è solida, nonostante i problemi di falli di uno spento Fayé che, tuttavia, è sul pezzo per mettere a referto i liberi del 51-58 con cui si va all’ultima pausa.
Pronti via del quarto periodo e Barford segna ancora dalla lunga distanza, regalando il +10 (51-61); Napoli ha però un altro sussulto e infila, sempre dai 6,75m, il parziale di 9-0 firmato Treier-Bentil che riporta la squadra ad un solo possesso di distanza, come non accadeva da inizio secondo quarto.
È qui che gli dei del basket chiariscono che, anche stavolta, non sarà la giornata giusta per smuovere la classifica.
A scrivere una sentenza più psicologica che fattuale è l’ex di turno Lorenzo Uglietti, battezzato dal perimetro ma mortifero quando scocca il tiro, 60-66 in un’immagine che ricorda, a parti invertite, quel canestro fondamentale che aveva indirizzato la finale di Coppa Italia di Serie A2 vinta nel 2021.
Da lì diventa uno stillicidio fatto di pubblico di casa che abbandona anzitempo gli spalti, di Barford e Cheatham che inventano canestri anche troppo punitivi per la volenterosa difesa partenopea e di fischi, immancabili e unici a spezzare il silenzio surreale che aveva accompagnato le due squadre nei 40’, finisce 76-84.
QUI le statistiche del match
TOP
Jaylen Barford, 8
Dorme per tutto il primo tempo, al 10’ è già carico di 3 falli e farebbe presagire il peggio. Il passaggio per la panchina funge da illuminazione sulla via di Damasco e rientra in una dimensione agonistica totalmente diversa. Segna anche tiri ad altissimo coefficiente di difficoltà, segno di una serata passata dalle stalle alle stelle.
FLOP
Zach Copeland, 4
Anche la sua avventura alle falde del Vesuvio pare prossima a concludersi anzitempo, non ci sorprendiamo. A sua parziale discolpa ci sarebbe il fatto che fosse stato firmato per essere un revulsivo dalla panchina, tuttavia questa prestazione fa il paio con quella pessima messa in scena a Trento. Il suo addio non sarà rimpianto.
LE PAGELLE
Napoli Basket
Copeland 4, Treier 7, Pangos 5, De Nicolao 6,5, Woldetensae 6, Manning 4,5, Totè 5, Bentil 6,5, Fiodo NE, Mabor NE; all. Valli 5.
UnaHotels Reggio Emilia
Barford 8, Winston 7,5, Faye 5, Gombauld 7, Uglietti 7, Vitali 5,5, Faried 6, Grant 6, Cheatham 5,5, Gallo sv, Fainke NE, Chillo NE; all. Priftis 5,5.
Nell’immagine Cassius Winston, foto Ciamillo-Castoria
Elio De Falco