Scafati naufraga contro Reggio Emilia, perde 69-84 e mette un piede in Serie A2. La squadra di Ramondino, come spesso accaduto durante questa stagione, non entra in campo nel secondo tempo e lascia scappare via Reggio Emilia, che conquista una vittoria fondamentale per la classifica e quindi per la corsa ai playoff.
Scafati inizia questa partita con una mentalità completamente diversa da quella vista nelle ultime uscite, la squadra di Ramondino lotta su ogni pallone, anche in attacco, cercando di recuperare più possessi possibili e togliendo energie a Reggio Emilia in difesa che si trova sorpresa dall’ottimo approccio gialloblu e parte male. Winston viene messo in difficoltà da una buona difesa avversaria, che concede poco a Reggio Emilia, obbligata subito a risistemare la squadra.
Gli ospiti escono dal time-out cambiati, aggrediscono lungo tutto il campo Scafati, raddoppiando qualsiasi uomo nella propria metà campo e non lasciando respirare i palleggiatori gialloblu, che infatti sprecano delle azioni perdendo palla. Reggio si riprende ma Scafati è brava ad incassare il colpo e a reagire, restando in vantaggio sulla sirena finale del primo quarto. Primi 10 minuti a ritmi altissimi, con entrambe le squadre vogliose di imprimere il loro tipo di gioco con i propri tempi, giocando rapidamente e difendendo nel modo più aggressivo possibile.
Il secondo periodo si apre a favore di Reggio Emilia, che nei primi 30 secondi piazza un 4-0 rapido. Entrambe le squadre giocano tanto pick-roll che però viene solo “usato” per cercare vantaggi in attacco e far ruotar la difesa. Reggio alza notevolmente il ritmo difensivo e non concede più nulla a Scafati, la squadra di Priftis è aggressiva ai limiti dei falli e costringe Cinciarini a perdere due palle consecutive, lasciando solo tiri difficili agli avversari che, infatti, si sbloccano nel secondo quarto dopo oltre 5 minuti di cronometro, con un gran parziale di 0-12 di Reggio Emilia.
Sorokas però con alcuni movimenti e giocate intelligenti riesce a sbloccare l’attacco di Scafati, che chiude un parziale di 7-0 riavvicinandosi pericolosamente a Reggio Emilia. La squadra di Priftis però ricomincia a segnare sin da subito, continuando ad aggredire in difesa gli avversari, riuscendo nell’intendo di recuperare altri palloni per creare un altro 0-6 di parziale, che riporta la formazione emiliana nuovamente davanti di 11 lunghezze. Alla pausa lunga si va sul 35-44 con i due liberi di Cinciarini.
L’aggressività è la parola d’ordine del primo tempo, Reggio Emilia però è riuscita ad intenderla meglio e in un modo più vantaggioso di Scafati, incapace di difendere costantemente forte o segnare continuamente azione dopo azione.
Il copione nel terzo quarto sembra essere lo stesso, ma con il passare dei minuti assume un tono più tragico per Scafati, che azione dopo azione vede scappare via Reggio Emilia nel punteggio, non riuscendo più a ricucire il distacco ma rimanendo sempre intorno ai 15 punti di differenza, che si trascinano via minuto dopo minuto, “uccidono” il tifo e il calore del PalaMangano e lasciano l’intero palazzetto in completo silenzio.
Ultimi 15 minuti che, come spesso sta accadendo in Via della Gloria ultimamente, offrono uno spettacolo orrendo da vedere, con Scafati che smette completamente di giocare, sia in attacco che in difesa, perdendo palloni, con tiri che non toccano nemmeno il ferro, e soprattutto con un atteggiamento abbattuto e per niente grintoso, insomma, senza orgoglio. Reggio Emilia, per rispetto, continua a giocare al massimo delle proprie possibilità recuperando palloni e attaccando allo stesso ritmo dei primi tre quarti di partita, ma ormai sembra che interessi più ai ragazzi in canotta rossa, che a quelli in maglia gialloblu, giocare questa partita.
I fischi del pubblico sono solo l’apice di una stagione che ormai sembra essersi conclusa nel modo peggiore per i gialloblu, incapaci ormai di regalare emozioni al proprio pubblico o anche soltanto di giocarsi fino alla fine tutte le partite rimanenti, per tenere a galla il sogno salvezza. Non resta ormai per Scafati godersi le ultime settimane in Serie A, perchè con quattro giornate al termine e 4 punti da recuperare, non c’è nulla che possa salvare questa squadra dalla Serie A2.
Foto di Ciamillo Castoria.