Al ritorno al PalaMangano dopo quasi due mesi va in scena una partita punto a punto che si allunga fino all’overtime, alla fine la superiorità di Venezia esce alla lunga e batte Scafati dopo un overtime.
Una partita sin da subito caratterizzata da parziali, con Scafati che parte molto male e subisce subito un piccolo parziale di 5-12, l’entrata di Maxhuni cambia la partita con alcune giocate, Venezia però difende molto forte e concede pochissimo a Scafati, che chiude il quarto con soli 17 punti.
Nel secondo periodo la musica è diversa, Scafati cambia passo e trova punti in attacco, ruotando bene la palla, mentre in difesa mette tanto in difficoltà l’attacco di Venezia, che spesso arriva allo scoccare dei 24 secondi per tirare, riuscendo però a recuperare tanti rimbalzi, soprattutto in difesa.
I rimbalzi, per tutto il match, saranno il vero problema di Scafati, che non riuscirà a togliere dalla partita Kabengele, capace di recuperare 11 rimbalzi ed essere decisivo anche in difesa con giocate da leader e da giocatore qual è. Sorokas si prende la responsabilità di marcarlo e, spesso, anche con l’aiuto di Pinkins, riesce a fermarlo. Nel complesso però, sia lui che Ennis saranno dei problemi per i gialloblu.
Al rientro dagli spogliatoi Scafati inizia a difendere diversamente, concedendo più spazio agli esterni e chiudendo di più la difesa, Venezia invece continua con la sua idea: difesa forte sugli esterni anche a discapito di lasciare l’area troppo scoperta, quindi contando sulla fisicità del roster, di tanto superiore a quella di Scafati.
Scafati trova tante soluzioni in attacco soprattutto grazie alle giocate di Maxhuni e Gray, rinunciando anche a Miaschi, mai veramente entrato in partita. Alla fine del terzo quarto, così, la Givova è davanti 65-64. Venezia però non vuole lasciare i due punti ai gialloblu e ricomincia a macinare gioco, difesa aggressiva e soprattutto tante penetrazioni in area, sfruttando la difficoltà dei piccoli di Scafati di difendere i granata in area.
Idea che funziona molto bene, con Scafati che inizia ad avere difficoltà in attacco nella gestione del pallone e soprattutto nei ribaltamenti, oltre a concedere spesso e volentieri seconde occasioni a Venezia. Si arriva nei minuti finali e Venezia, grazie all’ottimo lavoro offensivo, prendendosi tanti tiri liberi. L’81-84 a 20 secondi dalla fine sembra dare l’impressione che la partita vada in mano a Venezia, ma Edon Maxhuni si prende un fallo da tre, andando così in lunetta con la possibilità di pareggiare. Il finlandese ha il ghiaccio nelle vene, 3/3 e 84 pari.
Ennis parte veloce in contropiede e tenta di tirare, ma viene stoppato, non si ferma però l’ex Napoli e recupera il pallone dandolo a Simms che sbaglia da tre e poi anche Parks, dopo aver recuperato il rimbalzo, tira ma il pallone sbatte solo sul ferro.
Ai supplementari le cose si mettono molto bene per Scafati che, grazie a delle giocate incredibili di Edon Maxhuni, prima mette una tripla con fallo, 88-84, poi segna da due battendo la difesa di Kabengele, 90-85. Venezia però non molla e grazie ad un indomabile Kabengele recupera terreno, fino a superare nuovamente Scafati sul 92-93, dopo che l’alley oop di Ennis per Kabengele aveva chiuso di fatto il match. Termina così 92-96.
Partita quindi decisa soprattutto dagli attacchi ma anche dalle difese, il 62% da due di Venezia ha superato il pessimo dato da tre dei lagunari, solo 24%. Scafati invece ha tirato un pò peggio, meno del 50% sia da due che da tre. Inoltre i rimbalzi hanno fatto veramente la differenza, solo 34 di Scafati contro i 47 di Venezia.
Foto di Ciamillo Castoria